
Nella lontana Babilonia , c’era il tempio del dio Bal rappresentato da una enorme statua . I babilonesi portavano ogni giorno una quantità enorme di cibo che depositavano sull’altare e il giorno dopo spariva tutto. Dato che di notte il tempio era chiuso e la porta custodita erano assolutamente certi che il dio Bal avesse una fame insaziabile , non sapevano che i sacerdoti col favore delle tenebre , entravano nel tempio da un pertugio e si rimpinzavano alla faccia della dabbenaggine popolare.
Questo cappello per parlare della credulità ,spesso comica, di molti cittadini del 21° secolo e soprattutto dei terrapiattisti.
Una simile corbelleria , con tutto ciò che possiamo vedere e capire con l’aiuto della scienza e della tecnologia ,appare un po’ folle.
Per un 2% degli americani e ormai anche per un buon numero di italiani la terra è assolutamente “piatta”!
Come solito alla base di tutto c’è la fede cieca ed assoluta , infatti la Bibbia parla dei quattro angoli della terra e come può una sfera avere quattro angoli ?! Ovviamente si crede ad Adamo ed Eva rispingendo con orrore la teoria evoluzionistica . Pensano che la sfera celeste sia una specie di cupola in plexiglas dove sono puntate le stelle e il sole ,ovviamente , gira intorno alla terra (piatta !!!!!).
Un bel salto all’indietro pensando che già gli antichi greci come Pitagora e Anassagora , sapevano che la terra era una sfera e supponevano il sistema eliocentrico.
Oltre i terrapiattisti , ci sono altre amenità : quelli che credono alla memoria dell’acqua (omeopatia) , alle scie chimiche e a complottismi vari come quello dello sbarco dell’uomo sulla luna girato interamente in un set cinematografico, o la tragedia dell’11 settembre organizzata dagli ebrei…che non hanno mai avuto olocausti !!!!!
Ci sono poi i no vax , i vegani, i fruttariani , quelli che pensano siano esistiti i rettiliani, i giganti mitologici e che noi in realtà siamo stati creati da manipolazioni genetiche degli extraterrestri e si potrebbe andare avanti ancora.
Forse l’uomo ha bisogno delle sue chimere, degli unicorni , delle fate , delle streghe , degli gnomi, degli dei, dei miti , delle terre di mezzo e anche delle terrepiatte.
E’ strano che da indagini statistiche il popolo di queste scelte , chiaramente “particolari” , sia di livello culturale medio/basso e che sono pochissimi gli scienziati a suffragarle se non per mitomanie e rivalse.

Io non so , ci sto pensando e dato il periodo sono lì lì per convincermi che quest’anno arriverà Babbo Natale , quello vero con la barba , il vestito rosso e le renne che volano, lo faccio a cuor leggero dato che i manicomi non esistono più.
Franco
di francesca, il 30 novembre 2020 18:34. - Commenti

Il sole splende,
un nuovo giorno
come una rinascita,
il tuo profumo per casa.
Quasi fosse amore.
Il suono della tua voce,
come colonna sonora
riempie il vuoto intorno.
Quasi fosse amore.
Come spiegare
quel turbinio di sentimenti,
sensazioni, che prende,
trascina via con sè.
E se fosse amore.
di francesca, il 28 novembre 2020 16:24. - Commenti

Aereo caccia inglese della Seconda Guerra Mondiale
Ricordo durante la guerra che la nonna restava tutto il giorno a sferruzzare davanti alla porta della villa tra un pasto e l’altro.
Sempre le stesse cose , mese dopo mese. La mattina presto , una colazione svelta preparata per tutti , tra pentole di rame in una cucina affumicata dal camino che in questa stagione era perennemente acceso . Cominciava subito a preparare per il pranzo : sedano , carota , cipolla , carne tritata di maiale e manzo un poco di sale , un nulla di zucchero e il ragù doveva ribollire per ore, così usciva ben coperta e cominciava con l’uncinetto a fare solette bianche di cotone per le calze o interminabili centrini.

“La vecchina sulla porta” Olio su tela di Franco Muzzioli
Poi si mangiava, …la pennichella … l’uncinetto…le cena e così tutti i giorni , sempre che non arrivasse Pippo a mitragliare qualche possibile colonna tedesca.
Eravamo in guerra , ora Pippo non c’è più , ma c’è il Covit e se ci fosse ancora la nonna farebbe di certo sempre le stesse cose , col suo scialle davanti alla porta a lavorare con l’uncinetto , perché si aveva paura e la grande casa era l’unica difesa.
Forse anche ora siamo in guerra , una guerra subdola che per molti non esiste , allora alcuni vanno al bar , a fare un giro per la “movida” , al ristorante , sulle piste di sci e non sanno , o non vogliono sapere , che il “Pippo ” attuale non si limita a buttar bombe sui tedeschi , ma frega proprio te , in maniera precisa , senza rumore , ma con lo stesso carico di morte. Allora faccio come la nonna , al massimo uno sguardo fuori dalla porta per annaffiare un fiore , poi dentro a casa , unico porto sicuro in questa guerra spietata.
Franco
di francesca, il 24 novembre 2020 20:25. - Commenti
In questo periodo di lockdown, o di obbligatoria chiusura com’è giusto chiamarlo, io ho scoperto quant’è bello passeggiare su e giù per le colline del Monferrato e delle Langhe, in questi giorni. Camminare tra prati, campi. Risalire i vigneti in perfetta fila come bravi soldatini, dai pampini giallo-oro, rossi e marroni. Ascoltare il cric-crac delle mie scarpe che calpestano le foglie secche. L’oro degli alberi è tutto sparso ai piedi degli alti tronchi, sopra la terra che si sta addormentando.

M’intrufolo, estranea e furtiva dentro il bosco. L’odore di terra umida si fonde con quella profumata del muschio, sento sbattere d’ali di uccelli che notando l’intrusa volano altrove. Uno scoiattolo intento ad aprire il guscio di una nocciola si volta a guardarmi, poi con passetti fulminei agguanta il suo pranzo e fugge via, in cima all’albero, la sua casa.
Quanti doni mi sta facendo quest’Autunno appena iniziato. Ma poi verrà la nebbia, la pioggia che farà marcire le foglie morte e anche Prevert tornerà a ricordarmi le sue odi malinconiche. Si smorzeranno questi fulgidi colori ma imperterriti resteranno sempreverdi edera e abeti. E chissà se arriverà anche la neve. Qui, al settentrione, negli ultimi anni non è stata abbondante come in inverni passati.
Difficile pensare che tutto questo passa e il ciclo delle stagioni non si interrompe, che tornerà Primavera con erbe e fiori, che tornerà il caldo sole. Difficile soprattutto credere che tornerà la NORMALITA’. Si, quella normalità che tanto agogniamo, quella che ci darà la libertà ma soprattutto ci toglierà la paura dell’odiato contagio. C’è silenzio intorno a me, anche la terra appare morta, in realtà non lo è. Riposa, e sotto la crosta ferve un lavorio incessante. E’ il tempo in cui la terra lavora in silenzio, è il tempo dell’attesa, dell’avvento. Un tempo i contadini, in questa stagione, si chiudevano in casa e nel silenzio dei piccoli lavori da fare accanto al fuoco del camino, si poteva udire il ribollire del vino nelle cantine pregustandone il sapore asprigno del novello, buono con le caldarroste in compagnia di parenti e amici.


So che parlo di un tempo che non c’è più. Un tempo che neppure io, che non sono giovanissima, ho potuto vedere, assaporare, godere. Usanze passate, vive forse nel ricordo, e magari anche nel rimpianto, di chi ha avuto la fortuna di conoscerle. E allora, con crescente desiderio e tanta speranza, aspettiamo la bella stagione.
Eppure anche per una come me che ama il caldo, il sole, l’Estate (mi definisco animale estivo), l’Autunno ha un fascino misterioso, quasi dolce, tranquillo. Adesso ci si può fermare a riposare la mente che freneticamente era sottoposta a lavorìo continuo trascinandosi dietro il corpo da una parte all’altra dei luoghi da vedere. Ma al di là delle nostre preferenze personali io voglio credere che, come questa stagione con i suoi semi, prepara germogli per la futura rinascita, anche nella terribile realtà storica che stiamo vivendo, germogli il seme della Speranza.
SPERANZA DI PACE PER GLI INDIVIDUI E PER I POPOLI! SPERANZA CHE FINISCA PRESTO QUESTA PANDEMIA!

di francesca, il 18 novembre 2020 20:00. - Commenti

Alcune sere fa ho visto un bel documentario su Lucien Freud , grande pittore del 900 e nipote di Sigmund Freud .
Egli ha fatto quasi esclusivamente autoritratti , in varie pose ed in varie epoche della vita , spesso sono impietosi e mostrano nudità anche in epoche senili.

Sigmund Freud
Narcisismo? Volontà di avere una immagine che dura nel tempo dopo la propria scomparsa?
Forse ognuna di queste due cose , ho voluto esaminare gli autoritratti più significativi nella storia della pittura, da Bacon a Gauguin , da Antonello da Messina a Leonardo , via via passando per i patologici come Ligabue e Van Gogh, i narcisisti come la Khalo, i ricercatori di stili come Picasso e gli espressionisti come Sile.
La necessità di rappresentarci è insita nell’uomo e comincia nell’infanzia . Il bambino si rappresenta nel suo ambiente spesso con la mamma e il papà , vicino cioè alle persone a cui è affezionato ,per conservare queste immagini dentro di se e memorizzarle.
La fotografia ha preso il posto del disegno e del quadro con i “selfie” e come dice Massimo Recalcati “ … si immortala non solo l’evento , ma la nostra presenza nell’evento , che di conseguenza viene relegato nel fondo sul quale si evidenzia la nostra immagine “.
E’ quindi questa volontà di “esistere” al di fuori del tempo , si dice “ho immortalato la mia immagine” , come se quella foto , quell’autoritratto fossero la cristallizzazione “ab aeterno” del nostro viso .
Chi non ha mai voluto una “bella foto” , o chi può un bel ritratto e chi lo sa fare , un autoritratto . Ho fatto un po’ di ricerche e nessun pittore è mai sfuggito a questo vezzo narcisistico, neppure il brutto Michelangelo che si è raffigurato nella Cappella Sistina nel viso tumefatto di San Bartolomeo .

Franco Muzzioli (autoritratto)
Tutti, me compreso e narcisista , abbiamo una foto che ci preme, che mettiamo in Facebook , che mandiamo agli amici o alla persona cara. Se poi abbiamo una
“mano discreta” , allora , inevitabilmente scatta l’autoritratto anche se penoso.
Franco
di francesca, il 11 novembre 2020 17:22. - Commenti