Poesie di Eldy

BUON NATALE CON LA FORZA DI UN ABBRACCIO!

Quest’anno gli auguri di Buon Natale non ve li faccio con le solite immagini, alberi, presepi, palline colorate, regali, neve, stelle e stelline. No, quest’anno trovo tutto troppo superficiale. Lascio solo questa immagine che per me rappresenta il “tutto” perché racchiude contemporaneamente quello che manca e quello che serve.
BUON NATALE A TUTTI!

Francesca

di francesca, il 24 dicembre 2020 15:18. - Commenti



BUON NATALE!….di Franco Muzzioli


Domani è la Vigilia di Natale e l’anziana signora sta tentando con fatica di aprire il cassonetto dei rifiuti , ha la mascherina e in quella viuzza nessuno la vede …”Chissà se dentro c’è qualcosa che posso mangiare”. Disse tra se.
Appena riuscì ad aprire il coperchio vide un musetto vispo che la guardava “ Che cosa vuoi nella mia dispensa ? “ Disse il topino con aria severa .
“Scusa , ma oggi non ho mangiato e speravo di trovare qualche cosa … sai la mia pensioncina non mi basta , siamo ormai alla fine del mese , sono sola , poi c’è il virus , non so che fare .
L’animaletto uscì guardando con dolcezza l’amabile vecchina …” Qui dentro non c’è nulla che ti possa interessare se non sei un topo , ma dietro a quel muro c’è il magazzino di un pasticcere , a noi topi i dolci non piacciono molto , preferiamo le prelibatezze che ci sono qua dentro.”
“Un pasticcere , che meraviglia , quanto desidererei un bel panettone , sono anni che non ne mangio”.
Il topo si drizzò sulle zampette e lanciò un piccolo squittio e quasi istantaneamente sbucarono nove topini , venuti un po’ da tutte le parti.
“Ragazzi dobbiamo andare a prendere un panettone per la signora”. Non passò neppure un secondo che erano tutti spariti dentro ad una finestrella all’altezza della strada e che dava nel magazzino .
Passarono alcuni minuti e i topini ritornarono con un bel panettone incartato con la stagnola dorata e un fiocco viola e lo porsero all’anziana signora che non credeva hai suoi occhi dallo stupore.
“Ma…ma lo avete rubato …questo costa soldi , capite !”
Il topino disse “ Se il male è questo noi abbiamo delle monetine che troviamo per terra “ Così diede un ordine e dopo poco tutti apparvero con un soldino in bocca che andarono a depositare dentro la finestrella del pasticcere.
“ Tutto è a posto , tu hai il tuo panettone , il pasticcere le monetine , ora lasciaci lavorare prima che arrivino altri topi a ripulire il cassonetto”.
La vecchietta incredula strinse il panettone tra le braccia , ringraziò confusa e si avviò verso casa.
La Vigilia è arrivata , la notte è dolce e poco lontano da quel cassonetto nel seminterrato di un vecchio palazzone c’era una finestra con gli scuri aperti e dentro la luce è accesa. L’anziana signora seduta alla sua povera tavola mangiava felice il panettone , sul davanzale vi sono tutti allineati dieci topolini sorridenti che la guardano felici.
BUON NATALE

Franco                              

di francesca, il 21 dicembre 2020 23:43. - Commenti



MADDALENA, DA PROSTITUTA A SANTA……di Francesca

La figura della Maddalena ha sempre suscitato in me un forte interesse, un’irrefrenabile curiosità che mi ha spinto a visitare tutti i Musei e le Mostre d’Arte italiani e non, contenenti dipinti e sculture dedicati a questa figura e alla sua iconografia. E allora, com’è mio solito, prendo la valigia e parto. Da Milano a Roma, da Firenze a Napoli (Capodimonte), da Parigi a Londra, da Bologna a Vienna, a Genova, incontro schiere di pittori e scultori che hanno “parlato” attraverso le loro opere, di questa donna e dell’innegabile alone di fascino che promana da essa la quale, dopo una vita nel peccato, viene toccata dalla Grazia fino ad assurgere alla gloria degli altari.
Maddalena è sicuramente la figura femminile, nel senso letterario della parola, più rappresentata nella Storia dell’Arte dopo Maria. Ma mentre Maria è rappresentata come madre, la Maddalena è la donna, ma anche la donna peccatrice, nel senso più fisico della parola. Una figura un pò controversa del Vangelo dove il suo amore privilegiato per Gesù la porta a toccargli i piedi, a profumarglieli con unguenti e ad asciugarli con i suoi capelli. Questo è un rapporto fisico.
Dietro la Maddalena c’è una donna innamorata, dunque. E anche se il suo è l’amore per Dio, non è solo un amore spirituale ma è anche l’amore di una donna che ama con il suo corpo. Quando Lui muore lei non avrà più nessun altro uomo. Donna che, dapprima vive nel peccato, poi ama Gesù e dopo la sua morte vive nel ricordo di Lui.
E’ certamente una figura femminile che, con il peccato, la fa più simile a tutte le donne e quindi è il paradigma della donna cristiana.
Ma passiamo a contemplare alcune tra le più belle “Maddalene” dipinte o scolpite da artisti di tutti i tempi.

CARAVAGGIO – Maddalena penitente – Galleria Doria Pamphilj Roma

Una MADDALENA particolarmente toccante. Caravaggio dipinge una donna per la prima volta. Fino ad allora l’avevano ispirato solo i ragazzi. Additata come un fulgido esempio di penitenza e conversione, della sua leggenda era noto soprattutto che era una prostituta pentita e Caravaggio ne crea una peculiarissima immagine. L’artista fa sedere la modella su una sedia così bassa che, di primo acchito, non è ben chiaro se sia seduta o giaccia accasciata sul pavimento. Essa non è un simbolo ma una donna sconvolta. Siede nell’oscurità, si è strappata ori e gioielli e li ha sparsi per terra. I suoi occhi chiusi fanno pensare che stia guardando dentro di sé, forse vivendo il trasporto di una visione mistica.

Maddalena penitente – Georges De La Tour – Musèe du Louvre – Parigi

La giovane donna è seduta di profilo davanti ad un tavolo sul quale è appoggiato uno specchio, molto ornato, che non vuol essere altro che il ricordo di una vita non redenta. Sullo stesso tavolo figurano anche i gioielli a cui la donna ha rinunciato, anch’essi ricordo di un’esistenza fastosa ma impura. Essa si tormenta con queste ricchezze abbandonate e l’espressione del suo volto è di estrema malinconia.

Maddalena scapigliata o penitente – Tiziano – Galleria Palatina Firenze

E’ questa del Tiziano una Maddalena decisamente sensuale, con un procace seno scoperto, solo in piccola parte celato dai lunghissimi capelli biondi. Una sensualità che si propone come “godimento” per gli occhi e non per l’intelletto. Essa, dalla bellezza prorompente guarda il cielo con un fervente sguardo e copre il corpo nudo, con i lunghissimi capelli biondi, ondulati e setosi. Ma, più che coprirla, i capelli ne esaltano la sensualità, poiché fanno emergere i due seni nudi, due piccole sfere coi capezzoli turgidi. Si tratta quindi sicuramente di un’opera per un colto committente privato, probabilmente tenuta coperta o in stanze dall’accesso selezionato.

Maddalena penitente – Artemisia Gentileschi – Palazzo Pitti Firenze

In questa Maddalena di Artemisia Gentileschi, il contrasto tra sensualità e fede è risolto in modo assai meno provocatorio rispetto a quella di Tiziano. Vero è che la santa ha l’aspetto di una donna avvenente, elegante come poteva essere una dama di alto rango, con un suntuoso abito di seta gialla; un abito dagli ampi panneggi, con una generosa scollatura che, con noncuranza, mostra appena la nudità di una spalla e la piega del seno. La postura delle mani è simbolo di rinuncia, una sul petto come in atto di riconoscere i suoi peccati, l’altra protesa a schivare qualcosa che a mala pena si intravede nell’ombra. Si tratta di uno specchio, simbolo per antonomasia della vanitas. Il viso, incorniciato dai boccoli un po’ disordinati dei capelli, appare più mesto che affranto, e lo sguardo sembra ancora esitare prima di rivolgersi verso l’alto.

E per finire una mirabile scultura di Antonio Canova –

Maddalena penitente – scultura di Antonio Canova – Palazzo Bianco – Genova

Eccezione fatta dal Canova nel trattare un tema di carattere religioso.
Figura di un’emblematica raffinatezza, estremamente composta nel suo dolore, silenziosamente afflitta, in rigorosa meditazione accanto ad un teschio. Solitamente, si sa, la Maddalena conduce una vita da peccatrice e qui è scolpita nell’attimo del pentimento. La scena è di un profondo realismo e quasi si possono vedere le lacrime scorrere lungo le guance. Indubbiamente vera e palpabile con la pelle illuminata dall’accarezzante luce è sicuramente immagine di estrema bellezza da contemplare.
Potrei continuare con numerose altre opere riguardanti la Maddalena, ma ci sarà tempo per farlo. Auguro una Buona Domenica a tutti!

Francesca

di francesca, il 18 dicembre 2020 17:01. - Commenti



CIAO RICCARDO…..R.I.P.

In ricordo di Riccardo che ci ha lasciato in questi giorni, pubblico una sua poesia

Poco importa che tu abbia provato,
veramente quello che hai scritto,
quello che importa che tu abbia fatto vibrare,
quella corda, e che quella corda, faccia
vibrare la mente e l’animo di chi legge.
Comunque forse io non dico il vero,
sto semplicemente fingendo.
Quello che ho scritto ieri,
domani mi sembrerà solo un altro giorno,
e l’infinita malinconia svanirà con il
sorgere del sole.
E dalla copiosa sorgente di un altro inganno,
nascerà una nuova elegia.
Comunque tutto ciò non dovrà cancellare
la realtà.
Il mio compito è di credere in ciò che sento,
e di far credere agli altri, ciò che vivo,
o ciò che nella realtà non vivo?
O forse si?
Riccardo Avanzi
Composta mercoledì 24 novembre 2010

di francesca, il 12 dicembre 2020 16:26. - Commenti



FRIDA KAHLO, LA FORZA DELL’ARTE…….DI FRANCESCA

Un’appassionata, amante viscerale di Arte come me non può lasciarsi sfuggire la Mostra “OLTRE IL MITO” di Frida Kahlo che si è svolta qualche tempo fa a Milano al Mudec (Museo delle Culture). Ed è qui che mi sono appassionata al Messico di Frida. Conoscevo poco di questa Artista ed è stata la curiosità a farmi oltrepassare le porte del Mudec. Così ho deciso di concedermi una giornata di solitudine con lei. Ciò che mi ha attratto e, direi, soprattutto destabilizzato, è stato entrare nel regno della Donna che vive oltre il Mito dell’Artista. Un’Artista che ha fatto del suo corpo e delle sue vicende personali un’opera d’Arte. Perché scrivo “Artista” con l’A maiuscola? Perché di fronte a lei m’inchino, perchè Frida non è solo un’Artista ma un simbolo. La sua figura, così singolare, e la sua tragica vita hanno guidato tutto il mondo, non solo quello dell’Arte, a guardare verso il Messico contemporaneo.
Salto volutamente la sua biografia perché voglio entrare subito nel “cuore” di Frida. Ad onor di cronaca preciso che Frida Kahlo è nata il 6 Luglio 1907 a Coyoacàn (Città del Messico) ed è morta il 13 Luglio 1954 (giovanissima), sempre a Coyoacàn (Città del Messico).
A soli 18 anni, un tram si schiantò contro l’autobus su cui viaggiava causandole un grave incidente che trasformò per sempre la sua vita, costringendola a una lunghissima degenza col busto ingessato (la spina dorsale si era fratturata in tre punti), ad oltre trenta interventi chirurgici e ad un’esistenza segnata dalla sofferenza. Ma il bisogno di vivere in lei era tanto e incontenibile. Iniziò così a dipingere dal suo letto a baldacchino dotato di uno specchio sul soffitto. Dipingeva soprattutto autoritratti, ne fece circa 55.

Frida, autoritratto con collana di spine e colibrì

Frida in ospedale

 

Frida, la colonna spezzata

Ciò che più colpisce della storia di questa donna, infatti, è la sua determinazione a sublimare l’enorme sofferenza fisica a cui era sottoposta nella creazione di opere d’arte tanto belle quanto struggenti.
Ma non solo di sofferenza fisica erano gravati il corpo e l’anima di Frida, l’amore folle con Diego Rivera le farà dire questo: “Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita. Il primo fu quando un tram mi mise al tappeto, l’altro fu Diego”.
Fu amore a prima vista, ma il loro rapporto fu vessato dai reciproci tradimenti. Diego era un libertino, e la tradì numerose volte. Lei, in parte di conseguenza, ebbe rapporti con altri uomini e donne, tra i quali il rivoluzionario russo Lev Trotskij, il poeta Andrè Breton e la militante comunista e fotografa Tina Modotti. I tradimenti, però, non minarono mai definitivamente il loro amore. La stessa pittrice più volte dichiarò che più il marito la tradiva più lei era portata ad amarlo. Frida Kahlo era così: romantica, passionale, attaccata alla vita e all’amore.

Frida Kahlo e Diego Rivera

Le due Frida

Frida creò questo doppio autoritratto dopo il divorzio da Rivera. A destra è ritratta con il costume tradizionale messicano, come l’amava Rivera. Ha in mano una fotografia del marito da bambino, il cuore, intero, è visibile. A sinistra siede invece la Kahlo odiata, con un vestito da sposa in stile coloniale. Il cuore è aperto e da un’arteria cola sangue sul vestito. Un chiaro simbolo del “dualismo della sua personalità”.

Avrei mille cose da dire ancora su Frida ma diventerebbe esageratamente lungo il post e rischierei di tediare i lettori. Per ora mi fermo qui, magari ne riparlerò in seguito perché Frida merita davvero!
Buona domenica a tutti!

Francesca

Per chi fosse interessato, (sperando che riapra presto) alla “Fabbrica del Vapore” sempre di Milano, dal 10 Ottobre è stata allestita la Mostra di Frida Kahlo “Il caos dentro”. Purtroppo, considerati i tempi e le restrizioni antiCovid, attualmente la Mostra è sospesa.

di francesca, il 5 dicembre 2020 20:17. - Commenti



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