Poesie di Eldy

Ricordiamo Nicoletta rileggendo qualche sua poesia

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il 29 novembre 2012 at 11:36, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



SENZA CONFINI

(C’è un momento nel quale vieni lasciato solo. Nel quale ti ritrovi isolato da un momento all’altro perché quelli che applaudivano, che ti dicevano bravo, quelli che erano d’accordo con te dalla prima all’ultima parola, quelli per i quali eri un punto di riferimento, sono semplicemente tornati alle loro vite.)

SENZA CONFINI
Seduta a gambe incrociate mentre i petali di ciliegio cadono sul foglio ora bianco
e sto scrivendo a te, cara amica.
E sai quante volte mi sono domandata dove si è perso il senso dell’umana comprensione?
Mi domando, anche, perché c’è gente che odia ed è piena di risentimento verso gli ultimi?
Sai amica mi viene da pensare che sono bestie coi vestiti firmati.
Ma mi stai ascoltando?
Sono convinta che bisogna ripristinare la solidarietà!
mi alzo scalza su un prato soffice che mi solletica i piedi , mi mette a girare girare
e grido forte, forte, RESTIAAMOOO UMANIIII.
E ‘questo messaggio che VITTORIO pacifista ucciso in Palestina diffondeva
RACCOGLIAMOLO……
Autore:nicoletta6.mi (19 aprile 2011 @ 00:33)

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Spettacolo della natura

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Mentre la spuma incantata
dà spettacolo
i capelli son mossi dal vento
e i miei pensieri volano
dove ancora vagabonda
il mio sguardo,
tra il cielo
rosa e violetto.

Autore:Nicoletta ( 4 aprile 2011 @ 19:34)
 
 

 

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IL SORRISO TIMIDO DI SHEEBA

Sta nascendo
la palla di sole
sei già sulla corriera
piccola indianina
dai dritti capelli che sanno di rosa
occhi che parlano
il tuo sorriso
è timido
Attraverso i vetri
guardi la piatta pianura
Stamane è più freddo
Inizio turno
fabbrica di confezioni
ma sei rimasta nell’ingranaggio
per cinque euro all’ora
E dire che sognavi
di fare l’interprete
Un sogno infranto
Lo stomaco è in rivolta
il fiato sospeso.
Autore: nicoletta

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SCHIAVO DEL VIZIO

Josè de Ribera detto Spagnoletto - IL BEVITORE - 1637

Quel classico caracollio
un trasandato porsi
un tipico menefreghismo
balzano dai tuoi occhi.
Ti guardi intorno, ironicamente pensando
son re,padrone di me stesso.
Libero dagli affanni,insensibile ai fastidi del mondo
un moderno Robinson,in un’isola di gente.
Quanta indifferenza mi sfiora
sembra quasi disprezzo
solo l’alcool mi è amico.
Illusione traditrice
è tutto uno sbaglio
il vizio è il padrone.
Io……i padroni , non li amo, li odio!
Mah………
Domani è un’altro giorno.

carla1.ro

Questa poesia è stata scritta da , il 28 novembre 2012 at 22:40, nella categoria: carla1.ro. Lascia un tuo commento qui



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