Poesie di Eldy

Per chi resta..

soldato1L’ora della cena, nella grande tenda, tutti in fila col le gamelle in mano, posate, tovagliolo..un pezzo di pane..svilano davanti agl scheff di turno, nessuno parla, divise e anfibi impolverati, visi tirati, sguardi tesi..pensieri che volano confusi.. . Il silenzio è sovrano ma strano in una mensa affollata, dove di solito si ride e si scherza, si scambiano battute.. . Nessuno parla, siamo quasi alla fine di una lunga giornata, una dura e tragica giornata..qualcuno non è rientrato alla base,e non tornerà mai più..è saltato in aria, coi sui sogni le sue speranze, i suoi amori.. . In camerata la branda è vuota, c’è qualche foto attaccata..ma nessuno guarda..fa impressione..è strano per un soldato provare queste emozione, nessuno guarda..ma pensa..rivive l’ultima battuta scambiata , rivive le cose dette.. .E’ l’ultima missione, l’ho promesso a mia moglie, fra un mese sarò padre.. . Azz ho fatto una fila kilometrica per telefonare ai miei vecchi, se non mi sentono sono in pensiero.. . Quelle frasi riecheggiano nella mente.., li senti ,sono dentro di te,pesano come un macigno..ma non osi guardare quella branda vuota, quello zaino ordinatamente appeso.. dentro hai la rabbia, la sabbia in gola di un paese che non è il tuo, ma dove hanno bisogno di te.. . Stanco ti distendi nella tua branda, occhi sbarrati nel vuoto,pensi,ti chiedi cosa ha provato in quell’istante chi non tornerà mai più.. te lo chiedi..anche se sai la risposta.. . La vita è finita, si è chiusa in un attimo, nel fragore di un boato in mezzo ad un lampo di luce abbagliante.. che ha fatto a pezzi il lince..neanche il tempo di rendesene conto.. neanche il tempo di reagire ad un cosi vile attacco..la vita si è chiusa.. coi tuoi sogni le tue speranze i tuoi amori.. Pensi e qualcosa scivola rigando il viso..hai appena telefonato ai tuoi cari, li in Italia.. gli hai detto sto bene, va tutto bene , state tranquilli.. ,non hai fatto alcun accenno al dolore che ti lacera dentro.. non hai detto che fra un paio d’ore salirai su un’altro lince..e percorrerai la stessa strada maledetta.. . Non hai detto.. che hai paura, come tutti gli esseri umani, paura di morire, lo sa solo il tuo cuore..come sa che quella è la vita che hai scelto..il tuo lavoro..portare pace anche a costo di morire.
Autore.francesco.pv

Questa poesia è stata scritta da admin, il 20 maggio 2010 at 14:06, nella categoria: francesco7. pv:, francesco7.pv (angel.vr). Lascia un tuo commento qui



Il quadro

cavallettoTra indico e violetti..il pennello scorre veloce sulla tela bianca..sono qui in un grande mare verde, macchie rosse, colonie di papaveri, alberi con le nuove verdi foglie, rami che si intrecciano come lunghe braccia verso il cielo..macchiato di azzurro.. , colori stampati nella mente,laggiù lontano case sparpagliate tra il verde.., devo fermare le luci..le ombre..il sole modifica in fretta le cose.. . Un sole cocente, che accalora la pelle..seduto sullo sgabello..osservo, misuro le distanze..pennellata dopo pennellata qualcosa prende forma..dallo stereo in macchina ascolto la radio..pubblicità..canzoni.. notiziario.. un vero bollettino di guerra morti ammazzati  e feriti, nubrifragi , disastri ecologici.. attentati… . Altri due nostri figli sono saltati in aria , un boato un lampo di luce abbagliante..un attimo..e la vita finisce in pezzi..giovani vite spezzate senza chiedere, senza clamori..operavano in silenzio per la pace.. . Altre bare rientreranno con un aereo avvolte in un tricolore, la solita straziante scena di dolore, di rabbia,di padri di madri, mogli,  figli , fidanzate.. che non hanno forza…ne lacrime.., e le solite faccie ipocrite delle autorità, che parlano commentano diramano.. . Un nuovo disco ,vecchia musica, funerali solenni..e poi continueranno a blaterare..a scannarsi ,a stare attenti a non perdere quella poltrona su cui poggiano i loro grandi culi. Continuo a dipingere..piango in silenzio..non sono riuscito a fermare le luci..ci sono solo ombre , nel cielo quelle macchie d’azzurro..hanno lasciato il posto a nuvoloni carichi di pioggia, piange il cielo sulle miserie umane,sull’ipocrisia del mondo.. . E’  ora di andare,appoggio la tela a terra , chiudo il cavalletto, mi è caduto un pennello..era intriso di un rosso scarlatto, è caduto proprio sul dipinto al centro del cielo… …                                                                                                    
autore:francesco7.pv

Questa poesia è stata scritta da admin, il 19 maggio 2010 at 19:39, nella categoria: francesco7. pv:, francesco7.pv (angel.vr). Lascia un tuo commento qui



Ab imo pectore……… Ab imo pectore………

la-bella-mammola 

Ab imo pectore, dal profondo del cuore,così usavano dire gli antichi latini.. .   Ripenso a questa frase, trovata in un mio antico quaderno di scuola, sotto ,essiccata dagli innumerevoli anni ci sono i resti di un fiore..era una mammola..  . Ricordo quel mattino, in quel piccolo bar.. adiacente la scuola..erano gli ultimi giorni di un anno scolastico.. alla deriva per me.., i miei voti partivano dal non classificato, al più alto.. 4..in italiano.. . Non me ne fregavo più di tanto, sarei partito prima che si chiudesse l’anno, continuavo a frequentare solo per vederti, erano giorni , mesi, che fra noi pioveva silenzio..tu al primo anno di stenodattilografa ..io..dopo il liceo artistico.. al primo anno di tecnico pubblicitario.. . Ci conoscemmo nel bagno, luogo comune a tutti per fumare una sigaretta.., il tuo viso un ovale da regina con quei capelli a riccioli che gli cadevano su..e quei tuoi occhi che dicevano avversione, compassione e odio tutto in uno. Eri bella, bella davvero, mi chiedesti una sigaretta..io te la offrii.. era una nazionale senza filtro, le sigarette dei poveracci come me.. . Che schifo fumi.. mi dicesti..,forse avevi ragione… a pensarci adesso. Ti mandai a quel paese senza pensarci su.., ma non volevo, credo fu solo una reazione..ad un tipo snob, come ti reputavo. Poi quel giorno..quei tizi..una mega rissa..tu che insieme alle tue amiche spaventate guardavate da lontano.. erano dei bulli, volevano  soldi e le sigarette.., io avevo solo difeso quello schifo di nazionali che fumavo… . Andai in bagno a lavarmi la faccia insanguinata, cercavo qualcosa per asciugarmi..mi girai, e tu eri li pronta con il tuo fazzolettino profumato a fiori.., mi guardavi non so come..poi mi dicesti tieni su la testa che ti sanguina il naso.. , fu così che incominciò fra noi.. tutto era bello , tutto era colorato.. stavo bene con te.. , ore e ore ad aspettarti sotto casa, scendevi.. un bacio veloce..un’istante insieme..ci vediamo domani a scuola mi dicevi.. . Poi, fu una domenica.. ,andai in macchina con degli amici.., forse loro lo sapevano..mi portarono sul viale, fu li che ti vidi..camminavi mano nella mano con tizio..dietro di te i tuoi genitori.. Sorridevi , sembravi felice.. fu li che il mondo mi cadde addosso..nonostante gli amici facevano di tutto per tirarmi su..non venni più a scuola..per quasi un mese..non uscivo di casa per paura di incontrarti..ecco..provavo rabbia, volevo fartela pagare.. ma ti amavo ancora ..come il primo giorno..che ti vidi.. . Non so perché, ma poi tornai a scuola..non avevo voglia di recuperare ci venivo solo per te , anche se non ci parlavamo..neanche un ciao.. . Facevo lo stupido con le altre, ma tutte mi davano buca.. sapevano che avevo solo te nella mente.. passavano i giorni..la mia partenza si avvicinava.., ero confuso triste, poi l’ultimo giorno ,su questo quaderno… trovai questa frase scritta da te.. Ab imo pectore… dal profondo del cuore.. c’era una mammola…c’è ancora..l’ho conservata per 35 anni.., ho paura a toccarla.. .
Autore:Francesco7.pv

Questa poesia è stata scritta da admin, il 6 maggio 2010 at 15:08, nella categoria: francesco7. pv:, francesco7.pv (angel.vr). Lascia un tuo commento qui



Una torta per me…….

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 Una torta per me…….                                                                                        
Vita veloce.., ho perso qualcosa per strada, ho guadagnato qualche ruga in più sul viso, tra i baffi imbiancati, e quei quattro capelli sventolanti al vento,non ricordo quel 22 aprile del 1955.. mi dicevano che era un venerdì, erano le 16..si senti un vagito nella sala.. ero io.. . Mi dissero subito che ero un rompi..chissà forse qualcuno già mi conosceva..o prevedeva il futuro.. . Tutti mi sbaciucchiavano, come odiavo essere preso in braccio.. e poi quei giorni alle scuole elementari.. con le suore battistine.. mio padre mi voleva perito industriale, mia madre dottore.., mi lasciarono solo nella vita quando avevo 10 anni..  . Tutta una famiglia , fatta di parenti ,sorellastre , zie, zii.. scomparvero..  . Passarono gli anni non divenni mai perito, ne medico..la vita mi aveva chiamato ad altro incarico.., certo, avevo come tutti, i miei sogni nel cassetto, ma non ebbi mai l’opportunità di aprirlo.. e quei sogni rimasero tali.. . La vita trascorreva tra amori a buon mercato, fra treni che mi portavano via , in luoghi che manco sapevo esistere, fra abbracci e baci, fra addii e partenze.. . Notti trascorse in solitudine, a parlare con le stelle, meravigliose amiche.., altre trascorse come in un film horror..dove vivere o morire è solo una questione di fortuna.. , altre ancora..in qualche letto straniero fra morbidi capelli.. . Oggi sono trascorsi 54 primavere, un pò malconcio.. mi ritrovo a pensare , sapete una cosa , non ho mai ricevuto una torta per il mio compleanno, certe volte me ne dimenticavo, era sempre il solito amico, o mia moglie per telefono a farmi gli auguri.. perchè ,che giorno è oggi.. chiedevo.. . I giorni..il tempo.. se me lo chiedete non so rispondere.. . Mi hanno recapitato un mazzo di fiori.. sono le mie 2 nuore ,che me lo mandano.. c’è scritto Tanti auguri per altri 54 anni.. . Credo che siano troppi da trascorrere.. .Questa sera,verranno tutti a cena..ci sarà anche la torta una torta tutta per me .. che non potrò mangiare..ma come si dice..basta il pensiero
autore.Francesco7.pv.. .

Questa poesia è stata scritta da admin, il 22 aprile 2010 at 15:11, nella categoria: francesco7.pv (angel.vr). Lascia un tuo commento qui



Storie

Storie
“Non posso leggere, storie di vita militare, non posso… scusami.”
Così ho letto ieri… eppure è vita, una vita come tante, un lavoro come tanti…
Cara amica non aver timore a leggerle… non uccidono forse fanno solo riflettere, sul cammino..da dove siamo partiti e dove stiamo andando.. sono le storie… Storie di uomini, che s’intrecciano con un destino… in apparenza uguale per tutti , in realtà fatto di sacrifici , rinunce..silenzi immensi dove non è consentito pensare, giudicare… ne piangere. Storie di uomini,di madri, di figli..appesi ad un filo del telefono, appesi a notti insonni..a paure che attanagliano il cuore, che non fanno respirare..vivere, storie che chi non vive sulla propria pelle, difficilmente può capire.. . Storie di abbracci e lacrime… quando un treno, una nave un aereo ti porta via, storie di sorrisi, di abbracci e lacrime di gioia quando si ritorna e senti le carezze le  braccia di chi ami intorno al collo. Storie di uomini, di amici come fratelli… che hai visto cadere e non rialzarsi, storie che tornano chiuse in casse di legno avvolte in una bandiera… Storie che non lasciano fiato, che vivono il presente senza domandarsi del domani… storie di uomini che lottano, per il proprio paese, affinché non ci sia più nessuno che faccia saltare in aria con l’esplosivo gli innocenti… storie che spesso si pagano con la vita affinché gli altri possono  godere della propria. Storie d’incredibili amori, vissuti in un momento… amore in tutte le sue forme e sfumature… amore di due occhi che ti guardano su un corpo denutrito… che tendono la mano… e chiedono senza parlare… e tu sei lì, che offri una caramella un cioccolato… consapevole in ogni istante, che se occorre donerai la vita..per quel bambino, per quella madre per quella donna che può essere tuo figlio, tua madre.. tua sorella.. o la persona che ami..Storie di uomini guerrieri..che lottano.. in silenzio..per un sogno… che si chiama libertà. Storie di uomini che tornano cambiati, per quel che hanno vissuto, per le crudeltà che hanno visto… sono uomini come tutti,forse solo con un cuore pieno di lacrime..difficili da mandare giù.

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Autore: angel1.vr

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il 28 gennaio 2010 at 21:53, nella categoria: francesco7.pv (angel.vr). Lascia un tuo commento qui



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