Poesie di Eldy

BENVENUTA PRIMAVERA!!

È arrivata ufficialmente la primavera: alle 22.58 ora italiana di oggi, 20 marzo, ci sarà l’equinozio, ovvero il momento in cui la linea d’ombra che divide la zona della Terra illuminata dal Sole da quella in cui è notte taglia contemporaneamente Polo Nord e Polo Sud.
Equinozio di primavera: 20 marzo e non 21 marzo
Ma quello che forse non tutti sanno è il motivo per cui la primavera non arriva – come da convenzione – il 21 marzo. E non è una novità di quest’anno: è dal 2007 che non succede e non succederà più fino al 2102.

Il motivo è la rotazione terrestre e il sistema di calendario gregoriano, introdotto da Gregorio XIII nel 1582 come correzione del calendario giuliano. La data convenzionalmente associata all’equinozio di primavera è il 21 marzo, che fu decisa nel Concilio di Nicea del 325 per calcolare la Pasqua cristiana e dalla quale partì l’ultima sistemazione del calendario gregoriano, che usiamo ancora oggi.

BUONA PRIMAVERA A TUTTI!!

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 20 marzo 2019 at 21:58, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



IL MIO TEMPO

Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.
Mi sento come quella bambina che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorta che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma. Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente…
Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute. Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità. Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego.
Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.
Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso. Le persone non discutono di contenuti, a malapena dei titoli.
Il mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli.
Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta…
Senza troppe caramelle nella confezione…
Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana.
Che sappia sorridere dei propri errori.
Che non si gonfi di vittorie.
Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo.
Che non sfugga alle proprie responsabilità.
Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà.
L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta.
Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone…
Gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.
Sì… ho fretta… di vivere con intensità, che solo la maturità mi può dare.
Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono…Sono sicura che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora.
Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatta e in pace con i miei cari e con la mia coscienza. Spero che anche il vostro lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverete…

(dal WEB)

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 12 marzo 2019 at 22:23, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



BUON 8 MARZO!!!!….di Franco Muzzioli

Prendo dalla chat di Poesie queste bellissime parole d’augurio che Franco ha voluto dedicare a tutte le donne in questa giornata.

Grazie Franco a nome di tutte noi e Auguri alle donne di Eldy!!

“Sebben che siamo donne paura non abbiamo”.. vecchia canzone delle mondine ….come ” Sùr padrùn da li bèli breghi bianchi fòra li palanchi , fora lì palanchi…” Domani 8 marzo … ricordo le donne di allora , schiavizzate nelle risaie , con i piedi deformati dai reumatismi e con le schiene piegate , per un sacco di riso . Nel 1890 a Monselice si rivoltarono per la inaccettabile situazione del lavoro e tre di loro furono uccise…quest’anno dedico a loro questa giornata (come i braccianti neri raccoglitori di pomodori a 2 euro l’ora)!!!!!

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 8 marzo 2019 at 09:53, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui



IL TRENO DEL CALORE….di Alba Morsilli

Girando nel web ho visto questa foto e il mio cuore ha avuto un forte sussulto. Quante volte ho pensato a quel treno, non per fare dei viaggi, però. Lui mi ha scaldato,mi ha protetto.E’ vero, noi bambini davamo l’assalto a quel treno come poi più tardi ho visto fare al cinema dai Gangster, ma era diversa la motivazione, loro per avidità noi per freddo.

 Si, quel treno vecchio a carbone che sbuffava per tutta la città, noi bambini lo aspettavamo, era pieno di carbone cookie, lo portava alla fabbrica del gas, infatti il gas prima del metano si faceva con il carbone dove operai erano addetti agli alti forni.

Ritornando indietro con la memoria, ricordo che ero l’unica femmina a rischiare di salire sul treno in corsa con un grosso sacco dove mettevo la refurtiva( cioè il carbone).

Eravamo come le lepri, veloci a scappare se venivamo scoperti. Ma alle volte, alla guida del treno c’era un certo  macchinista che invece di mettere il carbone nella caldaia del treno lo buttava per terra, così i più piccoli potevano riempirsi il sacco.

E hanno messo anche il vigile motorizzato a sorvegliarci, ma lui chiudeva tutti e due gli occhi, su dieci vagoni carichi di carbone, anche se ne prendevamo un pò che male facevamo.

Un giorno nella garitta del vagone mi son presa uno spavento che non ho più dimenticato. Ero con il mio carico di carbone, molto pesante. Avevo riempito tutto il sacco, erano circa 50 kg. All’improvviso  salta dentro un uomo che mi vuole prendere il sacco, non si accontentava della metà, lo voleva tutto ed io per non prendere botte, come mi aveva minacciato, glielo diedi.

Ricordo che anche se mi aveva fatto del male quando venni a sapere che era rimasto sotto il treno mi dispiacque veramente.

Lì dovevamo essere lesti, agili, attenti e solo noi bambini avremmo potuto fare quello.

La stufa, che era una latta della salsa ( ve la ricordate quella da 5 kg?) era rossa dal calore del carbone e noi nella stagione delle castagne, con una padella bucata dopo tanta fatica, ci si sfamava e ci si riscaldava grazie al carbone del treno.

Alba

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 6 marzo 2019 at 22:12, nella categoria: alba morsilli. Lascia un tuo commento qui



L’acqua della Regina di Ungheria…di Franco Muzzioli

Nel mio girovagare tra le bancarelle delle fiere di antiquariato ho trovato uno sfizioso libretto del 1700 scritto da Nicolò Lemerì , chimico e alchimista , che operò per anni alla corte del Re sole.

Tra le tantissime ricette , a volte di una stravaganza inimmaginabile , ho trovato quella per produrre l’Acqua della Regina di Ungaria (così scritto). Di questo elisir si possono trovare moltissime varianti , sembra sia stata proprio Isabella di Ungheria nel 1300 che all’età di 72 anni afflitta da reumatismi abbia chiesto ad un alchimista un distillato …che possibilmente la facesse anche ringiovanire. La leggenda dice che fino all’età di ottant’anni la Regina è rimasta fisicamente ed esteriormente sempre la stessa.

Questa ricetta è poi stata riproposta nelle varie corti europee , ma ebbe grandissimo successo appunto alla corte del Re sole , dove madame Fouquet e madame Dè Sèvignè ne fecero un largo uso imponendola a tutta la corte.

Che cos’è questo elisir ? In massima parte è un distillato di fiori di rosmarino , con aggiunte che variano nel tempo. La più nota è quella con fiori d’arancio, fiori di lavanda , scorze di arancio e limone. Ma vi è una versione con radici di mandragora , foglie di tabacco , papavero bianco e stramonio (molto più forte ) o quella prettamente erboristica con calendula , salvia , timo , maggiorana e santoreggia.

La base è però “l’olio essenziale di rosmarino, ricchissimo di flavonoidi e di acidi fenolici che si può trovare in qualsiasi buona erboristeria.

Nel libro citato la ricetta termina dicendo che ” le Dame ne mettono circa mezz’oncia sopra sei once di acqua di rose e ne lavano e nettano il viso”. Mi raccomando non esagerate per non esser scambiate , penso a torto, per minorenni.

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 1 marzo 2019 at 22:31, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui