Poesie di Eldy

LUNA…..poesia composta da Marco Morandi

 

luna

Tele di crepe cupe
celan tenace brezza,
che fonde solo il vero
con ciò ch’è l’immortal.

Luce di chiaro sole
rispecchia l’empatia
tanto che d’ogni uomo
tu sei il suo confessor.

Calor che caldo nasce
ma freddo vai a specchiar
riesci a domar furia
d’ irrazionalità.

Allor prendi la vita
che quando tu sei piena
rilassa la sua voce
e pace in te ritrova.

E insegna al mondo intero
la meraviglia ch’è
rifletter cio ch’è nostro
senza nessun padron.

Perché quello ch’è bello
per sempre bello è,
anche se proprio esso
di noi tutto non è.

 

 

 

 

 

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 26 giugno 2014 at 23:36, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



FARE A MENO…..poesia composta da Antonino8.pa

Non posso fare a meno di sognare,
quando ti vedo,
ascolto la tua voce,
immagino,
il calore di un corpo,
il sapore di due labbra,

Non posso fare a meno di pensare,
giorno o notte
non c’è differenza,
hai preso possesso della mente,
lasciando quasi niente al resto.

Non posso fare a meno di amare,
come un uragano sei scoppiata dentro,
abbattendo le barriere costruite
per arginare paure,
per non sentir dolore,
ora che mi ritenevo al sicuro,
vieni a gettare tutto sossopra.

Non posso fare a meno di . . . . . te.

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 23 giugno 2014 at 22:42, nella categoria: antonino8.pa. Lascia un tuo commento qui



sei troppo giovane

di seguito la traduzione…..

‘a ballava o can-can in ti’ varietæ
in te’ periferie de’ grandi çittæ.
A l’aiva due gambe che paivan colonne,
a l’ea linvidia de tutte e donne.
a sœ’ ambission a l’ea Brodvei
ma sœ’ mammà a n’œva savei:
“t’e ‘na creatua, te’ troppo piccinn-a,
ho puia che poi ti me torni pinn-a.
i’ Americhen sono furbi, son ricchi,
fregan e figge con un müggio de trücchi,
te offran palanche, fiori e profümmi
n’ bella vitta, vesti e costümmi
te invexendan con belle parolle
poi magari han môgge e prolle
cosci ti arresti da sola co-a pansa
…manco e palanche pe’ pagate a stansa.
….giusto e palanche!!…..comme ti vivi?
speravo sempre che ti me o divi,
oua guagno discreto, guagno benin
da quande travaggio  in te un casin.

traduzione

Ballava il can-can nei varietà
nelle periferie delle grandi città
Aveva due gambe che sembravano colonne,
era l’invidia di tutte le donne.
La sua ambizione  era Broadway
ma mia mamma non ne voleva sapere
“ho paura che poi mi torni incinta”.
Gli americani sono furbi, son ricchi,
imbrogliano le ragazze con un mucchio di trucchi,
ti offrono soldi, fiori e profumi
ti confondono con belle parole,
poi magari hanno mogli e prole,
cos’ rimani sola con la pancia
…neppure i soldi per pagarti la camera.
..a proposito di soldi!! come vivi?
speravo che me lo dicessi!
ora guadagno discretamente, guadagno benino,
da quando lavoro in un casino!

 Can-Can

Questa poesia è stata scritta da admin, il 17 giugno 2014 at 21:53, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



UN GRANDE AMORE…(??)…poesia composta da Antonino8.pa

E adesso facciamo quattro sane risate con questa divertente poesia che ci manda il nostro amico Antonino.

donna

Ricordo ancora,
quando t’incontrai,
mi colpirono i tuoi occhi
le forme del tuo corpo;
fu subito amore,
amore a prima vista.
Dicesti che ti piace il mare
anch’io ne sono innamorato,
e adesso faccio il facchino,
trasporto sdraio ed ombrellone,
lungo la spiaggia.
Anche in cucina
non sei una cima,
ma io, amore mio,
son sempre pronto,
a sacrificarmi
a preparare quei
manicaretti che come per magia,
scompaiono tra le tue fauci.
Così le tue forme,
un pò alla volta,
si allargano.
rendono immenso
il nostro amore.
Almeno quand’è notte,
posso scatenarmi,
sesso a più non posso,
peccato che quel tuo
perenne mal di testa,
ci costringa all’astinenza.
Ricordo ancora quel giorno,
malgrado siano passati anni,
e penso di doverti dire
una cosa importante.
un pensiero maturato
già da tempo
sinceramente, amore mio,
credo che sia ormai ora
che tu vada a quel paese.

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 16 giugno 2014 at 15:18, nella categoria: antonino8.pa. Lascia un tuo commento qui



FUGA…..poesia composta da Antonino8.pa

Via dal caos,
dalla città,
la grande bolgia,
fiumi di catrame,
dove, novelli Caronte,
vaghiamo disperati,
tra gabbie di cemento,
simili ad arnie,
consumiamo l’esistenza.
Non c’è nemmeno
il tempo per sognare.
Via, lontano,
perduto tra cielo e mare
respiro la mia libertà.
Lievi tutti i miei sogni
ritrovano lo spazio,
lascio che siano le onde
a cullare l’anima,
che sia la brezza,
a portarti i miei sospiri.

mare

 

 

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 15 giugno 2014 at 08:46, nella categoria: antonino8.pa. Lascia un tuo commento qui



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