Poesie di Eldy

Grazie Carissimo Amico Poeta

Sei tu, con le tue bellissime poesie che ci colmi di fede,
amore e di pace, cose che, purtroppo,
oggi vanno perdendosi in questo mondo capovolto,
senza neanche renderci conto. 
Abbiamo bisogno di persone come te che,
poco a poco, ci ridiano la speranza, la fiducia di credere.
Si! Crediamo, dobbiamo credere,
che non tutto è perduto.
Grazie a te, caro poeta, che ci dai la forza,
quella che tu, hai nel profondo della tua  anima,
facendoci vedere un mondo migliore,
più pulito, dipinto con i colori più belli che hai,
colorando un mondo intero, come i colori dell’arcobaleno
Tutto questo, grazie a te, carissimo amico poeta,
che di notte ti alzi, prendi la penna,
e nella stanza solitaria cominci a scrivere le
tue belle composizioni, per noi, per i tuoi amici,
che sono tantissimi, e non aspettiamo altro che,
il dolce momento di poterti leggere,
per evadere con la mente.
Mai, possiamo dimenticare, quando, stanco, quasi al buio,
nella notte ti metti a pensare a cosa potresti scrivere,
aspettando con paziente amore, fin quando,
quasi per magia, non compare quell’idea che illumini la tua mente,
incominciando a scrivere le tue belle rime.
Tutto questo lo dobbiamo a te,
per lo sforzo che fai ogni notte,
ogni giorno, senza gloria e senza lode 
Possiamo solo dirti grazie,
dal profondo del nostro cuore,
carissimo amico poeta.

autori .domè & antonia13.mi

di admin, il 30 novembre 2009 06:05. - Commenti



la colonna infame

Sei stato tu, confessa!!!!!
No lo giuro!! non c’entro!!
Confessaaaaaaaa!!!
No! non sono io!!!!!!
Allora chiiiiiiiiiiiiiiiiiii???????????
Non lo so lo giuroooooooooo!!!!
Sei tu che hai diffuso la peste con le tue unzioni!!!!!
Noooooooooooooo    lo giuroooooooooooooo!!!
Gli spergiuri  sono destinati al rogo.
Giuro dico la verità!  Ho  visto un altro fare ciò che voi dite!!!
Arrestate l’untore !!!!!!!!!!
Non sono io l’untore ma altri!!!!
Tutti al rogooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!
E’ il barbiere!!!!
Arrestatelo!!!!!!!!!!!
Che sia rasa al suolo la sua casa !!!!!
Aiuto confesso!! ma  cessate la torturaaaaaa!!!!
Ecco! ha confessato. E’ còlpevole !!!!  al rogoooooooo!!!!
Nooooo non è veroooooo!! non sono iooooooo,
Mentiiiiiiiiiii !!!!! Al rogoooooooooooo!!!!!!.
Due ragazze hanno visto uno sconosciuto fare gesti  strani in strada.
Tutti  dissero  che era un untore: diffusore del morbo infernale.
Il giudice deve intervenire !! E’ necessario!!!
Il giudice deve torturare se necessario.
Il giudice è giusto. Sempre.
La tortura è lo strumento  ideale per gli untori. Confessano sempre. Sempre.
Signor giudice abbia pietà! Non sono io il delinquente!!!!  Mi lasci andareeee!!!
Vi dirò tutto quel che volete Voi, confesserò tutto  quello  che volete voi!!!!
Se vi  dirò dei nomi mi libererete?
Confessa i tuoi complici  e sarai libero.
Un giudice non mente. Mai .
Il barbiere….. Arrestate il barbiere!!!!!!
Torture, supplizi, purghe, corda e quant’altro ancora, tutti colpevoli, tutti  condannati.
Un giudice non sbaglia mai.
Che sia rasa al suolo la sua casa e al posto suo venga eretta una “COLONNA INFAME !”

colonna20inf_5

di admin, il 29 novembre 2009 20:03. - Commenti



il bagno

Non mi sono mai piaciuti, neppure quando ero giovane.
 Per fortuna allora ne esistevamo molto meno degli attuali.
 Al giorno d’oggi c’è davvero l’imbarazzo della scelta: e questo e quello e quell’altro; gli scaffali dei supermercati ne sono pieni.
Grandi, piccoli, quadrati, rotondi, ovali, di vetro e di plastica.
Li ho visti addirittura vendere sotto il nome di “Sali” ma sono convinto che sotto, sotto ci sia sempre la stessa identica porcheria.
Come è stato bello ieri mattina quando, in cantina, in fondo ad uno scatolone ho ritrovato un pezzo di sapone di quello di una volta.
Quello si che è profumo!
Non quello di tutte le confezioni strane sui ripiani dei negozi che, neppure sei dentro e già lo senti, ti entra nelle narici e fa solleticare il naso fino a fartelo prudere e ti fa lacrimare gli occhi.
Persino la carta igienica…………l’ hanno fatta profumata.
Vai a comperare, poi torni a casa e il pane è profumato di bagno schiuma, l’insalata sa di detersivo per lavatrice, il pezzo di formaggio sa di “erbe del bosco”. Che  magari, con un po’ di fortuna, ci può dare  buono.
Mangi un pezzo di focaccia e ha il gusto dell’antiforfora.
Per fortuna ho ritrovato un pezzo di gioventù ed ora desidero assaporarmi questo piacere: risentire gli odori di una volta, ritornare alla natura, superare in un balzo anni e anni nei quali ho evitato con caparbietà e costanza di usare veleni che uccidono l’ambiente e gli anticorpi del nostro organismo.

Apro il rubinetto dell’acqua calda, lascio che la vasca si riempia, mi procuro uno straccio, il più ruvido che trovo:
detesto anche le spugne finte e mi immergo in quel mare tropicale che per tanti e tanti anni, con coerente testardaggine, ho sempre voluto evitare.
Mi lascio scivolare giù, fino a sparire nell’acqua trattenendo il respiro.
 Nella testa come bollicine di spumante riaffiorano i ricordi.

Mi rivedo bambino, quando in estate dopo un pomeriggio passato in strada a giocare quasi sempre seduto in terra, mia madre mi metteva sul lavandino con la spazzola di paglia e quel sapone che era sapone, mi fregava in tutte le parti fino a farmi diventare rosso nonostante i miei pianti, le mie urla e le mie inutili suppliche perché finisse quella tortura.
Dai!!!… Mi diceva urlando più forte di quanto urlassi io perchè stessi fermo.
Si perché a me sembrava che quella spazzola ,quel sapone, portassero via la pelle, mi scorticassero vivo.
Certamente, se ci fossi riuscito, sarei scappato davvero lontano da quel atroce supplizio quotidiano. 
:< non vedi che fai  i “frettueli ? > mi diceva.
 E così dicendo mi indicava tutto lo sporco che avevo addosso e che faceva diventare nera l’acqua nella “conca” di lamiera zincata, piena di colpi e la ruggine che si stava mangiando le maniglie.
Eggià perché il nostro bagno, allora, era questo!.

Mi passo lo straccio insaponato sul collo, e frego forte , sulle spalle e frego, sulla pancia che diventa tutta rossa: è una libidine, rasento l’orgasmo, sono pazzo di gioia.
Guardo lo straccio. Gli stessi “frettueli”! Gli stessi di allora. Me lo passo sulle gambe, all’interno delle cosce dove la pelle è più sensibile.
Frego bene e frego ancora le ginocchia fino a farle bruciare, me lo passo fra le dita dei piedi e guardo con ammirazione e commozione l’acqua nera.
Nera, nera, nera come allora.   
Forse di più!  Come sono felice! 
casa29

di admin, il 28 novembre 2009 21:24. - Commenti



Ombre

stella

Tutto scivola lento,
portandomi lontano tra spazi infiniti,
dai contorni ombrosi e da definire,
dove le immagini si fondono
tra migliaia di stelle.
Questi pensieri allontanano
una realtà che non mi appartiene.
La fine di questo forte sentimento
e questo vuoto profondo che mi avvolge,
mi portano a vagare in un mare di paura,
dove, quella lieve luce di speranza
è diventa tenue senza la magica guida
di quel sentimento,
fatto di cose semplici e belle,
che ha dato tanto,
in questo cielo immenso
colmo di stelle
autore: domè

di admin, il 15:45. - Commenti



la riga sul muro

piccolo che fai?
gioco,
a che cosa ?
faccio le righe sul muro col gesso,
davvero e perche?
domani le guardo,
e allora ?
tutti sanno che sono passato da qui ,
è importante piccolo?
certo,
perchè dici che è importante ?
tutti sanno che sono io .
ma sporchi il muro !!!
non mi importa !
e se non lo fai?
non esisto!
sai fare solo le righe?
si solo le righe col gesso, perche?
 righe-sul-muro

di admin, il 27 novembre 2009 23:35. - Commenti



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