Ricordo durante la guerra che la nonna restava tutto il giorno a sferruzzare davanti alla porta della villa tra un pasto e l’altro.
Sempre le stesse cose , mese dopo mese. La mattina presto , una colazione svelta preparata per tutti , tra pentole di rame in una cucina affumicata dal camino che in questa stagione era perennemente acceso . Cominciava subito a preparare per il pranzo : sedano , carota , cipolla , carne tritata di maiale e manzo un poco di sale , un nulla di zucchero e il ragù doveva ribollire per ore, così usciva ben coperta e cominciava con l’uncinetto a fare solette bianche di cotone per le calze o interminabili centrini.
Poi si mangiava, …la pennichella … l’uncinetto…le cena e così tutti i giorni , sempre che non arrivasse Pippo a mitragliare qualche possibile colonna tedesca.
Eravamo in guerra , ora Pippo non c’è più , ma c’è il Covit e se ci fosse ancora la nonna farebbe di certo sempre le stesse cose , col suo scialle davanti alla porta a lavorare con l’uncinetto , perché si aveva paura e la grande casa era l’unica difesa.
Forse anche ora siamo in guerra , una guerra subdola che per molti non esiste , allora alcuni vanno al bar , a fare un giro per la “movida” , al ristorante , sulle piste di sci e non sanno , o non vogliono sapere , che il “Pippo ” attuale non si limita a buttar bombe sui tedeschi , ma frega proprio te , in maniera precisa , senza rumore , ma con lo stesso carico di morte. Allora faccio come la nonna , al massimo uno sguardo fuori dalla porta per annaffiare un fiore , poi dentro a casa , unico porto sicuro in questa guerra spietata.
Franco
Contributo di
, 24 novembre 2020 20:25.
Un ricordo silenzioso, ci prende per la mano. La nonna taglia una fetta di pane, poche gocce di olio, la merenda è pronta, fra le pentole che brontolano sopra il fornello, sul tavolo la spesa, l’uova, il pane, la farina, le verdure. Sopra una sedia, il micio che guarda silenzioso. Ricordi di un tempo che non c’è più. Gu.⚜️
Si sta morendo di questo malefico virus, quella generazione migliore abbiamo educato figli, quella con poche risorse li ha aiutati nei momenti difficili, abbiamo sofferto lavorato come bestie voleva vedere crescere i nipoti goderseli. Si muore di questo malefico virus morendo da soli se ne vanno senza disturbare senza un addio e questo malefico virus si muore.Gu.⚜
Grazie Franco e Gugli. A me viene di pregare con la passione di uno che ha ritrovato la fede. Ma basterà?
Caro Lorenzo, se hai fede per te basterà , per me no , vorrei la consapevolezza della gravità del momento di quelli che credono che tutto o quasi si possa fare, che non sanno rinunciare , che il Natale è da festeggiare e pure il Capodanno,che andare sulla neve non c’è nulla di male. Quello che mi spaventa sono le immaturità, i piccoli e grandi egoismi , poi tutto passerà come sono passate tutte le pandemie nella storia, per loro naturale svolgimento, un tempo con l’immunità di gregge oggi speriamo anche con i vaccini. Poi se qualcuno vorrà attribuire ad una fine naturale della pandemia l’intervento di qualche Santo, come è sempre avvenuto , nulla di male “i pannolini di Linus” male non fanno e ti danno un senso di protezione che ti fa andare avanti.
Mi hanno telefonato che stanno organizzando una gita per andare a pregare ad un santuario e, siccome ci sono ancora posti sul pulman, se volevo aderire.Ho detto di no prima di leggere il tutto.Figuriamoci se io vado con un candelo in mano a cantare e pregare.La Madonna mi conosce, lo sa come la penso. Mi darebbe subito una sberla che mi fischierebbere le orecchie per qualche giorno. Devo riconoscere e rispetto coloro che credono…L’unica cosa “giusta” di questo virus, è che non guarda in tasca a nessuno. Avanti tutta
Mi sa tanto che nella ricorrenza del Natale , molti di quelli che non possono fare a meno di andare a fare le gite ai santuari o andare in massa (si fa per dire) nelle chiese , pensino che questo Covit sia un arma degli atei di sinistra .