E per rimanere in tema con il post di Guglielmo, pubblico storie di altre donne. Forse non faranno parte della categoria citata da Gugli, ma importanti lo sono state, eccome!
Buona lettura e Buona domenica a tutti!!
Parlare dell’artista Caravaggio è impossibile. Impossibile farlo in un breve tempo e in poco spazio. La sua breve vita di uomo e pittore è come la sua arte, una serie di lampi nella più buia delle notti. Egli è un uomo che non potrà mai essere conosciuto fino in fondo perché quasi tutto quello che ha fatto, detto e pensato si perde in un passato irrecuperabile. E’ stato uno degli artisti più entusiasmanti e originali mai esistiti, l’artista che prediligo in assoluto, senza togliere nulla a tanti altri non meno importanti di lui. Un artista che io definisco: un fuorilegge dell’arte. Una misteriosa e meravigliosa canaglia. Lui attrae, affascina, ammalia, stravolge, sconvolge, sorprende e sgomenta con la sua genialità, con i suoi furori, i suoi eccessi. Scandaloso, provocatorio, inaccettabile da vivo, Caravaggio lo fu ancora di più dopo la morte sulla quale ancor oggi si formulano le più strane e disparate ipotesi. Il tutto crea estasi, lui è l’apoteosi del barocco! Bene, credo abbiate capito che ho un debole per Michelangelo Merisi da Caravaggio, per questo artista che ha emozionato il mondo intero con l’intensità dei suoi dipinti, con l’umanità dei suoi modelli, con l’autenticità dei suoi soggetti, con l’ardire delle sue provocazioni, col fascino e l’ambiguità del suo talento. E come lui anche i suoi modelli furono personaggi “raccolti” per strada, che hanno condiviso con l’artista non solo l’arte ma anche la sua vita tumultuosa. Le donne di Caravaggio erano popolane, donne di vita, cortigiane. Ed è a loro che rivolgo questa mia ricerca. Caravaggio di giorno dipinge forsennatamente e la sera se ne va in giro con i suoi amici pittori a far serenate più o meno maliziose. Frequenta cortigiane famose, va nelle osterie. Qui incontra la gente, son loro i suoi modelli, ferma una zingara per strada e la fa salire nel suo studio per ritrarla nell’atto di leggere la mano. Caravaggio dipinge la realtà e per farlo usa personaggi della quotidiana realtà. Artisti e prostitute avevano molto in comune, compresa l’intimità con uomini della Chiesa. Le donne di Caravaggio vengono usate spesso, come modelle, nei suoi dipinti. Individuare l’identità di queste ragazze mi è servito a comprendere meglio la sua arte e i suoi sentimenti.
Anna (Annuccia) Bianchini detta Anna la rossa per la sua fulva chioma
Dolcissima e sfortunata, capelli lunghi rossi, figlia di prostituta e prostituta a sua volta. Carattere impetuoso, sempre in mezzo ai guai, definita nei rapporti di polizia “frequentatrice di pittori”. La sua sventurata vita durò solo venticinque anni. Tra i tanti episodi che la vedono protagonista di risse ce n’è uno che ne definisce il suo carattere ribelle e rissoso. Una sera d’Aprile, dopo un litigio tra Anna e un paio di colleghe, le tre erano andate in un’osteria per far pace su un bicchiere di vino. Seduti ai tavoli c’erano dei pittori che, sicuramente conoscevano molto bene le ragazze perché uno di loro esclamò: “ecco qua l’Anna dal bel culo”. Anna, senza scomporsi, di rimando gli disse: “al tuo bel culo, però, io non ci attendo” . Ritroviamo il suo volto in quattro dipinti del Caravaggio:
La graziosa fanciulla “dai capelli lunghi e rosci” come Giovanni Bellori, il biografo dei pittori romani scrive, è una dolcissima ragazza che nulla ha a che vedere con la dissoluta e immorale figura di donna dalla discutibile vita. Il suo è l’umanissimo atteggiamento di una persona che, sentendosi peccatrice, abbandonati monili, gemme e unguenti, chiede il perdono col capo reclinato in posa dolente.
RIPOSO DURANTE LA FUGA IN EGITTO
Fillide Melandroni
Amica di Anna Bianchini, arrivate insieme da Siena e avviate entrambe al lavoro più antico del mondo, come una tradizione di famiglia. Ebbe un importante ruolo nella vita di Caravaggio soprattutto per il suo legame con Ranuccio Tomassoni, l’uomo assassinato dal pittore durante una partita di pallacorda. Anche Fillide, come la sua amica Anna, si procurò presto dei guai con la polizia. Di carattere turbolento, ella abitava in Via Condotti e dava spesso schiamazzanti festini ai quali partecipavano sue compagne di s-ventura e i loro protettori, tra i quali il giovane Ranuccio, illegalmente armato. Ma grazie all’influenza che egli doveva godere in quanto al servizio, con i suoi fratelli, dei Farnese di Parma, i due amanti riuscivano sempre a venirne fuori senza particolari condanne. Fillide venne ritratta, da Caravaggio, in quattro dipinti: GIUDITTA E OLOFERNE Sicuramente il Merisi si ispirò al dramma di Beatrice Cenci, giovane nobildonna romana torturata e decapitata con l’accusa di aver ucciso il padre, Francesco Cenci. Era costui un uomo volgare, violento, tirannico e manesco che abusava di lei e che, per evitare di pagarne la dote in caso di matrimonio, l’aveva rinchiusa nel castello di Putrella Salto in Abruzzo continuando a violentarla. Vi posso assicurare, per averlo visto a Palazzo Barberini, che è questo un dipinto dalla terribile precisione realistica dove l’azione cruenta e la violenza degli schizzi del sangue rappresentano nella sua pienezza l’orrore della decapitazione. Una scena miratamene brutale carica di agghiacciante realismo che, si pensa, il Caravaggio abbia immortalato dopo aver assistito al supplizio e all’uccisione della povera Beatrice. Nella scena il pittore, per la prima volta, si ritrae prestando il suo volto alla testa di Oloferne. RITRATTO DELLA CORTIGIANA FILLIDE SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA
Lena (Maddalena Antognetti)
Anche Lena faceva parte della schiera di cortigiane e prostitute d’alto bordo che “rasserenavano” l’esistenza degli ecclesiastici romani d’inizio ‘600. Prima, giovanissima amante del “giovane morbido” il Cardinal Montalto poi del Cardinal Peretti nipote di Sisto V°. Fare di Lena la “Madonna dei Pellegrini” fu cosa assai rischiosa proprio perché era un volto molto conosciuto in città. MADONNA DEI PELLEGRINI – Ella vi è ritratta nella figura della Madonna vestita da popolana col Bambino in braccio e due pellegrini inginocchiati ai suoi piedi. Fu questo un quadro che causò grande scandalo a Roma. Dice il Baglioni che appena il quadro fu posto sull’altare “ne fu fatto dai preti e da’ popolani estremo schiamazzo”. E non solo per i piedi nudi, gonfi e sporchi dei contadini in primo piano ma anche per la fatiscenza della casa cui Maria si appoggia e soprattutto per aver usato una “lascivia dalla sfacciata bellezza” che rappresenta l’immagine sacra della Madonna, come bandito dal Concilio di Trento. MADONNA DEI PALAFRENIERI – MARIA MADDALENA IN ESTASI Anche Lena, come le altre modelle di Caravaggio morì giovanissima a soli ventotto anni.
E se, a questo punto, qualcuno si domandasse:
“Come può essere bella o santa una cosa brutta o sporca?”
Rispondono i suoi lavori con la “bellezza delle emozioni”.
Contributo di
, 6 febbraio 2021 20:12.