Poesie di Eldy

CI VOGLIONO REGOLE…..di Giulio Salvatori

Sono Ragazzi, si dice sempre così. Dicono sempre così. La Tv, la Stampa, dicono e scrivono così: Sono Ragazzi. Stuprano, spacciano, rubano…sono ragazzi. ( perdonate le ripetizioni volute). Una volta, diciotto anni e anche molto prima, dovevamo essere uomini, ma non solo fisicamente, ma anche e soprattutto di cervello. Il bisogno ti faceva crescere in fretta, o come si dice in Toscana: “te le levavano le segate per la testa ”. Non si discuteva né si protestava. I genitori avevano sempre ragione.
Magari c’era anche troppa severità, e non ti dovevi permettere di rientrare tardi la sera, al massimo alle ventitré, perché al mattino presto suonava la sveglia e dovevi andare a lavorare e quelli più fortunati a scuola. Oggi, escono a mezzanotte per andare in discoteca con la benedizione delle famiglie. E hanno il coraggio di dirti: “ il mondo cambia, non è più come ai tuoi tempi”. Già! Ai miei tempi.
Ma, come nonno, non accetto questo e lo sottolineo con altro detto: “la regola ci vuole anche all’acqua, non si spreca”.Le regole, i giusti comportamenti, sono i pilastri della crescita dei nostri figli e nipoti. Sento già i commenti: “ Non si può fare di ogni erba un fascio”. No! Non sono tutti uguali questi giovani.
Ma ritornando all’inizio del tema, non si può continuare a chiamarli-ragazzi- quando hanno l’uso della ragione o sono in maggiore età.
Non si possono giustificare certi comportamenti che ad elencarli ci vorrebbe l’intera pagina. Mettiamoci dalla parte di quei genitori ai quali hanno stuprato la figlia, magari ubriacata o drogata. Violenza di gruppo. Il “giudice” li mette ai domiciliari, perché devono indagare. Cosa indaghi quando i medici del pronto soccorso hanno detto chiaramente come stanno le cose.
E’ solo un esempio. Non mi venite a dire che non sapevano cosa facevano. Secondo me, dovevano essere messi una giornata alla gogna nella piazza del paese o della città. Magari insieme a quei genitori di “manica larga”. Ecco! Vedete, la rabbia esce spontanea da ognuno di noi.
Recentemente, le ruberie e sciacallaggio di giovani di Napoli, sono sotto gli occhi di tutti. C’è scappato il morto: un giovane sedicenne. E i genitori protestano perché i carabinieri non dovevano sparare, si trattava di ragazzate. I ragazzi vanno a giocare a calcetto, non rubano con pistole alla mano. E per protesta distruggono il Pronto soccorso dell’ospedale.
Certo che: “il fuoco che non tocca non brucia”, ma sono convinto che chi ha avuto delle scottature condivide quelle che ho scritto.
Giulio Salvatori.
 

Contributo di francesca, 4 marzo 2020 16:53.

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