Perché il Giorno della Memoria cade il 27 gennaio? La data scelta per ricordare l’Olocausto ha un preciso riferimento storico. In questo giorno si ricordano le vittime dell’Olocausto, ovvero il genocidio degli ebrei da parte della Germania nazista.
La data del 27 gennaio come giorno del ricordo dell’Olocausto non è casuale: si riferisce infatti a un preciso episodio accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale, che ha cambiato per sempre la storia.
Cos’è il Giorno della Memoria
Il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva Vistola-Oder contro la Germania, arrivano nella città della Polonia Oświęcim, meglio nota in lingua tedesca come Auschwitz.
Qui scoprono il famigerato campo di concentramento e di sterminio, il più grande mai realizzato dai nazisti e dove trovarono la morte oltre 1 milione di persone. I superstiti vengono liberati dai russi e inizia così a diffondersi la storia del tragico sterminio di ebrei e di tutte le vittime dell’Olocausto nazista.
Si ricorda, infatti, che la deportazione nei lager e il genocidio hanno riguardato uomini, donne, bambini di origine ebraica, minoranze etniche come rom e sinti, prigionieri di guerra, oppositori politici, persone affette da malformazioni e handicap.
PER NON DIMENTICARE!
Contributo di
, 26 gennaio 2020 23:04.
Voglio riportare il commento di una persona molto anziana che ha espresso il Suo parere….Al termine del suo intervento ha detto: “Gli abitanti della Germania,i tedeschi, dovrebbero sempre, sempre, portare un fiocco nero al braccio come segno di -Vergogna- per il male che hanno fatto…”
Mai dimenticare il terribile olocausto nazista. Mai acconsentire alla guerra tra i popoli. L’orrore non ci abbandoni. E l’impegno sia sempre vigile. Grazie Francesca.
Forse è meglio ricordarlo anche all”idiota che a Mondovì ha fatto quella abominevole scritta sulla porta di un ebreo ….siamo nel 2020 !
Lo so che non interessa a nessuno, ma io lo scrivo per ricordarlo anche a me stesso. Il 27 gennaio alle ore 17, durante la celebrazione della S. Messa, al termine ho suonato Il Silenzio (di Nini Rosso) Ce l’ho fatta ad arrivare alla fine, ma non è stato facile. Lo spartito “è scomparso” , non vedevo più nulla. Il pubblico,in piedi, ascoltava commosso, poi, un fragoroso applauso. Non era per me, ma per Coloro che di Lassù ascoltavano
Non è vero che non interessa a nessuno, caro Giulio hai commosso anche me, ti ho immaginato far uscire dal tuo sax le struggenti note del silenzio. La standing ovation del pubblico te la sei stra-meritata, prendila anche da qui da me.