Eravamo due
sin dall’inizio
foglie cadute mille e mille
ma sempre diversi
erano i suoni.
Forse armonia si cercava
un diapason
che formasse un unico canto.
Non senti l’eco
del nostro coro ?
E’ piaciuto anche al destino
che sino ad ora
con noi è stato mite.
Diverso è il come
e diverso è il quanto
come sole e luna
indispensabili però
l’uno all’altra.
Non dolerti
se non degli spettri
che covi
piccolo uovo
che non dà vita.
Cerca nelle tante gocce
del mio pianto
le tante gocce del tuo
di dolore e di gioia
simili simili
ma non crucciarti di più
eravamo due
sin dall’inizio.
autore:francomuzzioli:
di admin, il 9 gennaio 2010 12:26. - Commenti
La luna riflettè i suoi occhi
quasi nascosti sotto l’ombra delle ciglia.
Mi guardò attonita,
trappola del ricordo sfumato dagli anni.
Il sorriso , sì il sorriso era il suo
con quel nonsò che la faceva splendere.
Dicemmo frasi , banalità , circostanze.
Eppur mi parve scorger un lampo
nello sguardo umido di cerva
come per dire , ma sì tu proprio tu.
Ci raccontammo i casi della vita ,
scambiammo tristezze e rimpianti ,
poi mi tese la mano , sempre alabastrina
la strinsi un poco nelle mie
con un trepido e sconsolato addio.
autore:francomuzzioli:
di admin, il 8 gennaio 2010 20:15. - Commenti
il tramonto
quando scende il sole e il cielo cambia di colore
anche le nuvole si intristiscono,
quelle ancora baciate da esso sorridono rosee
si incupiscono quelle dietro ,
diventa pastello l’orrizzonte,
sagome nere appaiono gli alberi,
la pace pervade la campagna,
un dardo fiammeggiate
serpeggia per l’infinito mare,
e la neve sulla cima si imporpora,
ti abbaglia ancora, ti acceca,
poi nel suo abbandono si lascia guardare,
scivola via silenzioso, discreto,
sempre piu rosso,
oro incandescente che brilla lontano
al confine del cielo.
l’ultimo spicchio lancia ancora un raggio,
l’ultimo bagliore , l’ultimo guizzo,
ecco ora appartieni ad altri, non sei piu mio,
il cielo rosso piano si imbrunisce,
nella sua agonia emette ancora vita,
ancora un po di luce, poi………….
le tenebre della notte lo spegneranno fino a domani.

di admin, il 19:06. - Commenti
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di admin, il 16:09. - Commenti
Questa melanconia che scende, come la neve non fa rumore, piove silenzio, tace anche il cuore..mentre seduto su questa roccia osservo laggiù, la striscia d’argento del fiume che porta l’acqua al mare. Vorrei che fossi qui accanto a me, a guardare le prime stelle della sera, che lontane, indifferenti e splendide, osservano il mondo. Da qui se ascolti, potrai sentirle, è un sussurrio dolce che parla al cuore.. sono mille voci e una, è come una musica, mi ha tenuto compagnia in mille notti.. in attesa dell’alba di un giorno con un sole diverso, fatto di serenità, di pace..di sorrisi e strette di mano. Un giorno che aspetto ancora .Quanto è ingenua questa mia illusione, me ne rendo conto mentre vedo sfrecciare e perdersi lontano all’orizzonte, due caccia..,con il loro carico di morte..sono quelli della nato, chissà se quando sganciano i loro missili..si chiedono chi morirà la sotto.. ,mi accorgo che neanch’io me lo sono mai chiesto..forse era un ragazzo come me..anche a lui avranno detto – Questa è la tua bandiera, falla sventolare sempre in alto nell’azzurro del cielo, difendila con la vita.. la tua vita… . Mi piace pensare che forse dall’altra parte, in un punto indefinito..seduto su una roccia..con una divisa diversa c’è qualcuno che come me sta ascoltando questa voce delle stelle, che grida nel silenzio, quella paura di perderti in un alito di vento, in un brivido di freddo più freddo di questo giorno d’inverno.. che ti trasporta via, che non fa vivere, non fa volare.. che non fa averti all’infinito. Ti ho incontrato per caso dopo dieci anni..ho bevuto nella tua calda casa il caffè che con mani tremanti mi hai preparato, come avrei voluto stringerti, accarezzare il tuo viso.. perdermi in quei tuoi occhi..in quel tuo sguardo..sentire ancora il sapore delle tue labbra..mi tremava il cuore.,mentre sentivo il tuo chiamarmi ancora amore, ma tu eri la in quella foto..poggiata sul mobile con tuo marito e tuo figlio fra le braccia. Ora sono qui..lontano..in una fredda sera d’inverno..domani non so se vedrò il sole..ed ho paura di ritrovarti ancora qui, di cercarti se non ci sei nei miei pensieri, tremo in questa nostalgia che non mi fa vivere , volare via verso l’infinito.. . Ho paura di quest’innocenza di sognarti ancora,di sentire la tua voce.. .Nel silenzio che mi circonda.. ancora mille voci e una sola, quella del cuore ..che si mischia al canto delle stelle .. dice che qui tra le mie braccia io ti cercherò..e nella voce delle stelle io ti sentirò.
autore.angel1.vr:
di admin, il 11:59. - Commenti