Aprivo l’uscio e portavo
nell’odore di muffe antiche
ciuffi d’erba tra le suole.
Alto come il mento
il grande desco di pane fumante
e il nonno fatto di tabacco e sorrisi
mi chiamava col ghigno del saggio
per insegnarmi il cammino delle fole.
Cantilena , cantilena ,sempre la stessa,
sui gradini di sasso , sulle panche di ferro,
sul ciliegio sbucciaginocchi
e sul tasso e sul pioppo e sull’olmo,
lanciavo il grido di cucciolo felice ,
eco di profumi ed odori
della campagna aperta.
E si vedeva la stella della sera
come un bottone da panciotto
e la rana e la mucca e il pipistrello ubriaco.
Io, piccolo piccolo, stretto
alla calda anca di mia madre
attendevo come sempre la notte,
lieve come il mio respiro.
autore:francomuzzioli:
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Non t’amo se non perché t’amo
( Pablo Neruda -)
Non t’amo se non perché t’amo
e dall’amarti a non amarti giungo
e dall’attenderti quando non t’attendo
passa dal freddo al fuoco il mio cuore.
Ti amo solo perché io ti amo,
senza fine t’odio, e odiandoti ti prego,
e la misura del mio amor viandante
è non vederti e amarti come un cieco.
Forse consumerà la luce di Gennaio,
il raggio crudo, il mio cuore intero,
rubandomi la chiave della calma.
In questa storia solo io muoio
e morirò d’amore perché t’amo,
perché t’amo, amore, a ferro e fuoco.
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vorrei avere una pagina bianca,
vorrei prendere un farfalla
chiederle la polvere magica
quella che la fa volare,
la metterei sul foglio,
allora scriverei versi bellissimi
magici,
e le parole potrebbero volare nel cielo,
posarsi sui fiori e profumarsi,
succhiare il nettare come fanno le api,
poi, quando fossero dolcissime,
verrebbero a te.
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Eravamo due
sin dall’inizio
foglie cadute mille e mille
ma sempre diversi
erano i suoni.
Forse armonia si cercava
un diapason
che formasse un unico canto.
Non senti l’eco
del nostro coro ?
E’ piaciuto anche al destino
che sino ad ora
con noi è stato mite.
Diverso è il come
e diverso è il quanto
come sole e luna
indispensabili però
l’uno all’altra.
Non dolerti
se non degli spettri
che covi
piccolo uovo
che non dà vita.
Cerca nelle tante gocce
del mio pianto
le tante gocce del tuo
di dolore e di gioia
simili simili
ma non crucciarti di più
eravamo due
sin dall’inizio.
autore:francomuzzioli:
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La luna riflettè i suoi occhi
quasi nascosti sotto l’ombra delle ciglia.
Mi guardò attonita,
trappola del ricordo sfumato dagli anni.
Il sorriso , sì il sorriso era il suo
con quel nonsò che la faceva splendere.
Dicemmo frasi , banalità , circostanze.
Eppur mi parve scorger un lampo
nello sguardo umido di cerva
come per dire , ma sì tu proprio tu.
Ci raccontammo i casi della vita ,
scambiammo tristezze e rimpianti ,
poi mi tese la mano , sempre alabastrina
la strinsi un poco nelle mie
con un trepido e sconsolato addio.
autore:francomuzzioli:
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