Veloce era l’aria mi toccava il viso,
aspetto da lenti minuti
trattenevo il respiro
per la frenesia di vederti arrivare.
In fondo alla strada nella luce dei lampioni
i tuoi passi, un lieve rumore,
la nebbia ti faceva una leggera nuvola bianca
che colmava la distanza fra noi.
Un piccolo chiostro
dalle finestre colorate dove ti fermavi per un caffè.
Aspettavo la tua mano per un
saluto, il cuore batteva forte,
in quella notte magica di autunno.
Contributo di
, 29 agosto 2024 16:44.
Poesia che si legge con animo leggero e serenità. ma l’emozione non manca.
Grazie Gugli, molto bella.
Gugli una poesia che mi ha commossa, non aggiungo altro. Un saluto e grazie