Era la polvere spessa e bianca
ad annunciar la lesta pedalata
intriso di sudore e faccia franca
scattava tra la folla emozionata
la salita che la schiena sfianca
non impediva la vetta guadagnata
é solo sull’Izoard e non si stanca
continua la sua corsa ormai premiata.
Parigi le porte ormai spalanca
di trionfo è colma ed ammaliata
il suo proceder sembra più una danza
sull’oro e il giallo finisce la giornata.
Quest’uomo a cui bontà non manca
al traguardo dei giusti l’anima è arrivata.
Contributo di
, 14 aprile 2021 10:38.
Una rima alternata eccelsa, come solo tu, Franco, sai fare. Mi ricorda un pò il Foscolo, intendo come stile. Il contenuto, invece, è una superba dedica ad un campione come pochi ce ne sono, un professionista dal grande cuore e dall’anima pura. Un onore che tu Franco hai ben reso.
Bravo, bravo!!!
Caro Franco Muzzioli come si fa non commentare questo post. Bartali insieme a Coppi fanno storia nel ciclismo…Commento con un mio vecchi post. Dedicato a Bartali toscano non maledetto parta sculo: Oh, quanta strada nei miei sandali
quanta ne avrà fatta Bartali
quel naso triste come una salita
quegli occhi allegri di italiano in gita
e i francesi ci rispettano
che le balle ancora le girano
e tu mi fai- dobbiamo andare al cine
e vai al cine, vacci tu…
Tratto da Bartali di Paolo Conte.
Erano gli anni cinquanta, inizio anni sessanta,il bar Co-Ba (stava per indicare il nome di Coppi e Bartali). Era frequentato da tifosi dei due campioni, questo bar non molto lontano da casa mia, in via Pisana vicinissimo alla Porta a San Frediano,quartiere situato in Oltrarno un quartiere storico della città.Andavo per fare due parole con amici, le critiche infinite su Bartali e Coppi. Si radunavano sul marciapiede facevano un bel gruppetto di persone, e con parole molto molto accese si scambiavano pareri su questi due campioni, con voci grosse e che paroline, “che paroline”,non certamente simpatiche specialmente quando si svolgeva il Giro d’Italia, di Francia.Della generosità di Bartali si sapeva come si comportava in corsa con i compagni di squadra, era un campione anche nel rapporto con i compagni. Lo ricordo nel giro della Toscana gara unica, vinta più volte da Bartali e con enormi distacchi. Siamo venuti a conoscenza dopo anni di ciò che ha fatto per salvare vite umane
dalle deportazioni, si veramente un uomo giusto.Questo storico bar Co-Ba. non esiste più da molti anni. Al suo posto un ristorante Indiano.Si è trasformato il mio quartiere, sono spariti i bar di quartiere e circoli ricreativi,Come il circolo Risorgimeto (Il Circolino)trasformato in pizzeria, dopo una giornata di lavoro
si riunivano i residenti e non per scambiare due parole, un caffè una partita a carte. Si cambia stile di vita. In meglio, o in peggio…ma questa altra storia, il tempo ci dara’ una risposta.…Oh, quanta strada nei miei sandali.Gu. Dedicato a tutti Baertaliani. Se capitate a Firenze andate a visitare il Museo dedicato Bartali al pinte a Ema.
Io tifavo per Coppi, ma la serietà,la generosità, l’altruismo di Bartali è stato indiscutibile ed indiscusso. Riverisco al Grande Campionee ringrazio Franco.
Sai che non amo le rime, mi sembra che rimata non sia “poesia”, ma parlare di Bartali andiamo tanto indietro nel tempo quando ancora qualcosa si rimava, poi il ciclismo, lo sport che pur eccelso è decisamente pop chiama questa visione minore della poesia (lasciamo stare Forcolo per non offenderlo). Mi è venuto da scrivere di Bartali perchè ho visto una stupenda trasmissione di Augias sulla RAI “città segrete” e si parlava di Firenze.Nell’ambito della trasmissione Augias ha parlato a lungo del noistro Ginaccio e della sua importanza politica ed umanitaria. Ho ricordato il tappo dell’ Oramnsoda con la figurina di Gino per giocare coi “cricchi” sul marciapiede econ tanta nostalgia è saltato fuori questa sentita rima alternata.( se non l’avete vista questa trasmissione, cercate quando la ripeteranno è bellissima e molto importante)
Ho visto tutte le puntate di “Città segrete” di Corrado Augias e ovviamente, anche quella dedicata a Firenze con inserto in ricordo e onore di Bartali. Veramente portentose, da vedere certo!
Era bello essere Bartaliani o Coppiani come dice Gu. Anche a Modena c’era nel 48/49 il Bar Coppi e Bartali (il ciclista) in via Francesco Selmi. Era vicino a casa e io andavo a prendere i tappi delle bibite per giocare. Allora ero bartaliano convinto, sapete perchè? Perchè ero un ragazzo di parrocchia (pensa come si cambia !!!!)e Bartali era sostenuto dalla DC e affini, mentre Coppi era il campione del popolo, specialmente quello rosso. C’era anche nel ciclismo Don Camillo e Peppone, ma era tutto più genuino e sincero, anche il dualismo sportivo.Allora ancora lontani dai fasti televisivi ci si riuniva al bar con la radio accesa a tutto volume per ascoltare la radiocronaca di Nando Martellini.
Verissimo Franco Muzzioli,bello questo tuo post.I miei fratelli tifavano per Bartali e Coppi, non riuscivo sceglire tra i due…Essere Bartaliani o Coppiani era per molti una persona unica, grandissimi Campioni Nel mondo del Ciclismo.per le sue scelte bravo Franco Muzzioli…Complimenti a questi grandissimi Campioni ,Un saluto a voi tutti.Ciao!
Pur ammirando Coppi, Magni, Baldini, Moser, Gimondi e tutti i ciclisti si ogni tempo, sono stato un Bartaliano convinto sempre. L’ho ammirato prima come atleta ed in seguito come uomo, conoscendo la sua storia. Lo seguivo dal vivo quando partecipava alla corsa sarda di ciclimo in Primavera, la classica Sassari-Cagliari. Conservo ancora tanti ricordi. Grazie Franco per questo flash che fa riemergere di bellissime emozioni.