In un grande formicaio era nata una “formica diversa” , un po’ più grande di una formica operaia
e un po’ più piccola e minuta di una formica soldato.
Quando si metteva in fila con le operaie per andare a cercare il cibo non teneva il passo e faceva
cadere le altre , come soldato era un disastro per la sua fragilità , tanto che la indussero a lasciare il formicaio.
Si trovò in mezzo al prato e vagabondò finché non trovò una coccinella “Ciao !” “Ciao” rispose la formica “che ci fai tutta sola ? ” “ sono una formica diversa e mi hanno cacciato dal formicaio”.
“Potresti venire con me , anche io sono sola “ e aprì le elitre per iniziare a volare , la formica allora gridò “ma io non so volare “ “mi dispiace tanto “ disse la coccinella e senza voltarsi volò via.
La formica continuò la strada tra lunghi steli d’erba , finché non trovò un grillo “che cosa fai sperduta nel prato ?” “ sono una formica diversa e mi hanno mandata via” “ vuoi venire con me? “ ed accennò ad un salto , la formica tentò anche lei , ma incespicò e cadde ” ma tu non sai
saltare … mi dispiace devo andare “ e con tre salti scomparve nel verde.
La formica sconsolata si fermò dove erano cresciuti steli d’erba sottilissimi e molto rigidi e per passarsi il tempo li toccò facendone scaturire un lieve e piacevole suono, allora provò ancora in maniera più decisa ,toccando più steli . Era bellissimo saper suonare.
Era molto brava nel comporre note su note e la sua musica si sparse nell’aria. Il grillo ritornò per vedere chi suonava così bene , tornò anche la coccinella e tanti altri insetti per ascoltare la formica che componeva stupende armonie.
Da quel giorno tutti andarono ai concerti della “formica diversa” , chi portava un chicco di grano, chi un pezzo di una foglia saporita , chi una bacca … era diventata la star del prato.
Franco
Contributo di francesca, 31 marzo 2021 14:56.
Bellissima, Franco, questa tua storia romanzata sulla cicala e la formica. Congratulazioni.
Molto simpatica la tua favoletta “formica diversa” Franco,nel suo contesto si può capire che nella vita c’è sempre un punto di contatto x cui ritrovarsi e ricomciare a vivere e non sentirsi + soli
Nella favola di Franco io ci leggo una morale molto importante,una riflessione sul concetto di diversità così diffuso nella società attuale. Nella vita si può essere diversi per natura, il disabile, l’omosessuale, per il colore della pelle. Oppure diversi per scelta, taglio dei capelli, modo di vestire, tatuaggi. Franco ha preso ad esempio una formica “diversa”, ma diversa da chi? Alla fine si scopre che anche lei possiede meriti, capacità e abilità che la rendono importante, e trova il suo spazio, riscopre il suo ruolo nella vita.
Bella morale, bravo Franco!
Il concetto della diversità mi coinvolge. Chi “Mastica” musica, spesso si trova ad essere solo e improvvisare sull’armonia. Nessuno può dirti qualcosa, se te solo con la tua fantasia, con il tuo estro. Ecco che ti liberi e sali, scendi e giri intorno a tutti e t’accorgi che ti aspettano che tu abbia fatto il tuo “giro, le tue volute” e, tocchi terra planando fra l’ammirazione di tutti e: Non sei più solo.
È una favoletta che si adatta benissimo anche agli esseri umani… la storia racconta di tanti personaggi che non sono stati capiti nella loro diversità solo perché erano più avanti degli altri e infatti, dopo qualche tempo, si è scoperto che erano dei geni. Sono tanti, non serve citarli, tanto, più o meno li conosciamo tutti o quasi.