Potevi essere felice così
tra l’umidità di questa stanza
con il fruscio del vento gelido
ed il suo sibilio assordante.
Poteva essere una vaga sensazione provata all’ombra di
questo mondo dove nulla è cambiato e nulla cambia, salvo la
percezione di una luce stanca che pian piano diventa bagliore o
una fiamma intensa che abbaglia.
Una notte ancora senza scegliere
il tempo , guardando lontano senza trovare quell’orizzonte smarrito ai confini del mare.
Potevi essere felice senza neanche cercare un vecchio sogno o per quella carezza ad un figlio ormai lontano che si perde
negli anfratti, che dividono mente
e anima tra gli antipodi più lontani del tempo.
Potevi ricordare che un sogno invecchia più della realtà del presente mentre una vecchia ciminiera o una locomotiva stanca scaricano il loro grigio fumo nella parodia di un’emozione apparente.
Ora che i raggi di sole e le stalattiti sciolte si incontrano ,i tuoi occhi di giada orientano lo sguardo nel vuoto di un nuovo giorno dipingendo di azzurro una nuova realtà.
Allora
puoi essere ancora felice così
con un abbraccio che ritorna da
lontano senza mai perderlo più.
Contributo di
, 15 febbraio 2021 12:06.
Tante grazie Francesca.Una poesia davvero bellissima.C’è da essertene grati.
Grazie Lorenzo, ma la poesia è di Luigi Piras.
Un abbraccio!
Bella la poesia di Luigi,tra amore e rimpianti, tra speranze e pregnati ricordi. Questa “luce stanca che diventa bagliore”, ti coivolge in sentmenti totalizzanti.
Cosa dire? Se non grazie di “Rigirar di pagine” a volte sbiadite nei ricordi lontani o vive e presenti? Ecco! In questo turbinio di sensazioni mi lascio cullare e, Ti dico Grazie
La tua poesia, Luigi è molto bella. Ma si può davvero essere felici?
Forse si Francesca; basta pensare che la felicità e’ una condizione dipendente suscettibile agli eventi, ed è per questo che non è mai costante. Forse l’accettazione della nostra esistenza e la consapevolezza del suo reale significato potranno darle un volto soprattutto se riusciamo ad essere felici nel vedere felici gli altri.