In questo periodo di lockdown, o di obbligatoria chiusura com’è giusto chiamarlo, io ho scoperto quant’è bello passeggiare su e giù per le colline del Monferrato e delle Langhe, in questi giorni. Camminare tra prati, campi. Risalire i vigneti in perfetta fila come bravi soldatini, dai pampini giallo-oro, rossi e marroni. Ascoltare il cric-crac delle mie scarpe che calpestano le foglie secche. L’oro degli alberi è tutto sparso ai piedi degli alti tronchi, sopra la terra che si sta addormentando.
M’intrufolo, estranea e furtiva dentro il bosco. L’odore di terra umida si fonde con quella profumata del muschio, sento sbattere d’ali di uccelli che notando l’intrusa volano altrove. Uno scoiattolo intento ad aprire il guscio di una nocciola si volta a guardarmi, poi con passetti fulminei agguanta il suo pranzo e fugge via, in cima all’albero, la sua casa.
Quanti doni mi sta facendo quest’Autunno appena iniziato. Ma poi verrà la nebbia, la pioggia che farà marcire le foglie morte e anche Prevert tornerà a ricordarmi le sue odi malinconiche. Si smorzeranno questi fulgidi colori ma imperterriti resteranno sempreverdi edera e abeti. E chissà se arriverà anche la neve. Qui, al settentrione, negli ultimi anni non è stata abbondante come in inverni passati. Difficile pensare che tutto questo passa e il ciclo delle stagioni non si interrompe, che tornerà Primavera con erbe e fiori, che tornerà il caldo sole. Difficile soprattutto credere che tornerà la NORMALITA’. Si, quella normalità che tanto agogniamo, quella che ci darà la libertà ma soprattutto ci toglierà la paura dell’odiato contagio. C’è silenzio intorno a me, anche la terra appare morta, in realtà non lo è. Riposa, e sotto la crosta ferve un lavorio incessante. E’ il tempo in cui la terra lavora in silenzio, è il tempo dell’attesa, dell’avvento. Un tempo i contadini, in questa stagione, si chiudevano in casa e nel silenzio dei piccoli lavori da fare accanto al fuoco del camino, si poteva udire il ribollire del vino nelle cantine pregustandone il sapore asprigno del novello, buono con le caldarroste in compagnia di parenti e amici.
So che parlo di un tempo che non c’è più. Un tempo che neppure io, che non sono giovanissima, ho potuto vedere, assaporare, godere. Usanze passate, vive forse nel ricordo, e magari anche nel rimpianto, di chi ha avuto la fortuna di conoscerle. E allora, con crescente desiderio e tanta speranza, aspettiamo la bella stagione.
Eppure anche per una come me che ama il caldo, il sole, l’Estate (mi definisco animale estivo), l’Autunno ha un fascino misterioso, quasi dolce, tranquillo. Adesso ci si può fermare a riposare la mente che freneticamente era sottoposta a lavorìo continuo trascinandosi dietro il corpo da una parte all’altra dei luoghi da vedere. Ma al di là delle nostre preferenze personali io voglio credere che, come questa stagione con i suoi semi, prepara germogli per la futura rinascita, anche nella terribile realtà storica che stiamo vivendo, germogli il seme della Speranza.
SPERANZA DI PACE PER GLI INDIVIDUI E PER I POPOLI! SPERANZA CHE FINISCA PRESTO QUESTA PANDEMIA!
Contributo di
, 18 novembre 2020 20:00.
Non ti sei accorta che mentre passeggiavi ero dietro di te.Quando descrivevi i colori a voce alta, io li avevo già fotografati. Non mi sono fatto vedere per non disturbarti. Non osavo distrarti. Io sono nato sotto un castagno, e volevo sentire se capivi perfettamente il dialogo del bosco. Se sentivi il profumo. Se sentivi il canto silenzioso. Se sentivi…Hai fatto un bellissimo quadro e hai usato i colori giusti
Condivido con Francesca la speranza che ritornino le stagioni “normali” e che passi questa maledetta pandemia.Ma che Natale sarà il prossimo? Speriamo in bene. Ciao Francesca.
Caro Lorenzo, mi chiedi che Natale sarà. Per me e i miei figli, nipoti compresi, sarà molto diverso dai soliti, sarà unico nel suo genere (spero solo quest’anno). Abbiamo deciso, infatti, con i miei figli di autoisolarci. Ci siamo chiesti che senso avrebbe rimanere mesi senza vederci e poi, solo perchè è Natale, riunirci in cene e pranzi. Ragioniamo e chiediamoci: è una questione di legge o di virus? Perchè il Covid a Natale non va in vacanza e allora perchè “fuori tutti” rischiando ulteriori contagi, solo perchè la legge lo permette? Mi sembra una cosa sbagliata. Ciao e Grazie, un forte abbraccio.
I vigneti ingialliscono e arrossano , le foglie dorate cadono, il muschio copre la terra umida , gli scoiattoli si preparano all’inverno , tutto questo con naturale sequenza , senza la consapevolezza di ciò che si muove attorno , senza sapere certo che le stagioni che cambiano, unico loro punto di riferimento , lo fanno per moti della terra. Noi girando nei boschi ci illudiamo di essere immersi nella natura e nella sua spontanea esistenza . Ci portiamo dentro le angosce , i ricordi piacevoli delle stagioni passate, i tormenti e le disillusioni, le gioie e le speranza che tutto ritorni . Ma sappiamo che nulla ritorna come prima , soprattutto dopo tragedie mondiali come questa . Mi auguro di certo che il prossimo autunno gireremo ancora tra i boschi , ma noi non saremo più gli stessi , non solo per lo scorrere degli anni, ma anche per la tragedia che stiamo vivendo e che dovremo ancora vivere.
Caro Giulio, certo che ti ho sentito venirmi dietro. Non mi sono voltata per non spezzare l’incantesimo silenzioso del luogo. Ma soprattutto ho sentito il bosco parlarmi, con le voci che solo lì dentro puoi trovare. Grazie e un abbraccio a te. Avanti tutta sempre!
Anche se nello sfondo ci sono quelle nuvole nere, hai dipinto un bel quadro Francesca, non perdiamo la speranza nella rinascita. L’Umanità ha superato altre prove difficili ed ha tratto esperienza, con ferma volontà e determinazione supereremo anche questa. Restiamo uniti e seguiamo tutti insieme, nessuno escluso, le indicazioni che arrivano da coloro che con sacrificio e rischio personale, sono esposti in prima linea per combattere contro questo malefico virus. Molto dipende da noi, dal nostro comportamemto, atteniamoci strettamente alle regole, nessuno sia tentato di fare l’eroe, il sacrificio di oggi vale la vita domani per noi, per i nostri figli e per tutti.
Eh si, Giuseppe, non dobbiamo mai perdere la speranza anche se a volte ci demoralizziamo e ci sembra che niente più possa contare. Hai detto bene, dipende tutto da noi, dalla nostra coscienza. Uniti si può. Grazie.
Tutte le persone nessuno escluso, stanno combattendo una battaglia, non sanno da dove viene. Dobbiamo essere pazienti dare, coraggio, forse è il miracolo che stavano aspettando. Gu⚜
Gugli, io credo nella rinascita e aspetto. Pazienza, coraggio e tanto buon senso, ce la faremo! Grazie e buona giornata.
Fracesca e molto bello il tuo post, i tuoi raconti di un tempo , l’autunno e bellissimo per i suoi colori,le foglie ingiallite per Poi cadere nella terra bagnata di muschio, per preparare l’arrivo del inverno,I contadini che si ritirano in casa vicino al fuoco, per preparare dei piccoli lavori. Poi per fare una bella serata con amici e parenti, facendo bollire il mosto come vino brule’ le calde arroste buonissime,ma quelle serate difficile che tornino,dobbiamo crederci , ma questa pandemia ha’ rovito molte cose pscicologicamente le nostre tensioni , paure le nostre agitazioni,ora vediamo tutto negativo, ma con pazienza speriamo che il vacino fermi questo virus.Grazie Francy per il tuo bellissimo post. forse avrai vissuto quelle serate in allegria.Io non ricordo, ma ricordo che si facevano in famiglia. francy dobbiamo usare il buon senso e cercare di seguire le regole imposte, Un saluto a te, è buon pomeriggio a tutti.Ciao!