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La Morte-.-1898-1899-Segantini Giovanni
Bianco e nero..
La cornice è quella giusta,
lontano nel buio brillanti stelle,
la luna sembra sonnecchiare
col suo piccolo spicchio illuminato.
Il gelo della notte si sente fin
dentro le ossa, sciarpa verde al collo
chiuso nel giubbotto termico, seduto
allungo la mano verso il fuoco, in
cerca di conforto , di calore.. .
Un bicchiere di latta nell’altra mano
fuma e quasi odora di caffè..
pensieri di oggi di ieri si inseguono,
domande silenziose chiedono risposte
risposte più o meno oneste , che nessuno
sa.. . Negli occhi immagini..sbiadite
vecchi ricordi.., rancori e sorrisi.
Immagini di un mondo perso fra le
pieghe del tempo.
Una valigia.. i tuoi vent’anni..una
vita da percorrere..dolori solcano il
cuore.. che da tanto non ti parla più
come una radio che non trasmette .
Eppure sai quante cose vorrebbe dire ,
vorrebbe gridare ..ma c’è solo un
maledetto silenzio.. ,che non vorresti sentire
quello dell’anima..
Tanti sono i perchè, vorresti trovare
un senso a tutto..mentre voli lontano
a quella vecchia e calda casa..
a quell’odore di carboni che riscaldava
l’aria..a quella fraganza del pane
appena sfornato.. sognavo allora
sognavo una vita..diversa ..
e cercare due occhi..due labbra
da baciare.. .
Tu che mi chiamavi amore ..
e che importa poi..se era vero,
nessuno lo saprà mai..
il tempo..la vita ..
Qui adesso solo coi miei anni
cerco ..un pò di calore
e nessuno vede nessuno sa..
di quelle lacrime che
solcano il viso..neanche tu
che mi hai lasciato qui..
senza un perchè.. .
Questa poesia è stata scritta da luna bruna. Lascia un tuo commento qui
Gioia di vivere olio su tela 100×120 1995 .Francesco Varlotta
Giorno, notte,
fa ancora differenza ?
Hai deciso di viver non vivendo.
I giorni si susseguon sempre uguali
nella piatta monotonia dell’esistenza,
nel vano tentativo di colmare
il grande vuoto che hai dentro.
Le notti, spesso insonni, passate
chiusa nel buio di una stanza,
distesa su di un letto,
enorme, quasi immenso,
stille di solitudine bagnano il cuscino,
in bocca il gusto amaro del rimpianto.
Solo un sogno a farti compagnia,
in questa veloce corsa degli anni,
in questa vita che scivola addosso,
l’offuscata visione di un volto,
il desiderio di lasciare tutto,
correrre fra le sue braccia……..
Ma la paura troppo forte,
quasi paralizza un corpo,
che ancora vuole dare,
paura di correrre verso un nuovo futuro,
verso una gioia che non si può controllare.
Così , come una pianta,
abbarbicata al terreno,
rimani passiva ad aspettare,
che il tempo passando,
faccia forse dimenticare.
Questa poesia è stata scritta da antonino8.pa. Lascia un tuo commento qui
Gauguin-Vision_predigt_2
Chissà se i sogni qualche volta si possono avverare?
Chi non ne ha mai avuto qualcuno chiuso in un cassetto,
come li ho io.
E’ solo un’illusione sperare che diventino realtà?
Credo di no!!!
Perché scacciare dalla mente e dal cuore questa bella illusione?
anche così è un modo per assaporare
tutto il bene che ci possono dare.
Il sogno ti porta in un’altra dimensione,
tanto da credere di viverlo veramente.
Tocchi con con mano
quanto gira intorno a te.
Senti anche il cuore che sussulta.
La vita stessa ti appare più bella .
Certo; il risveglio ti riporta alla cruda realtà,
ma non può toglierti il piacere che ti
dato, quelle belle sensazione di cui hai goduto
e che ti hanno trasportata in un mare di
emozioni.
Tanto da alimentare, in te,
quel lieve e intenso desiderio
che ti permette di mantenere viva
la fiammella della speranza,
che, un giorno,
e perché no………
tutto si possa anche realizzare.
Ma ahimè i sogni sono solo sogni
e tali resteranno.
Ma, una cosa è certa;
io non smetterei mai di sognare
perché i sogni mi aiutano a vivere .
E poi, chissà, se un giorno,
almeno uno si avvererà………..
Autore:giovannavc:
Gauguin-Nevermon
Questa poesia è stata scritta da Giovanna.vc. Lascia un tuo commento qui
Anna ci hai lasciato. La tua quotidiana presenza, la tua allegria ed il tuo coraggio ci mancheranno tanto.
Cara Anna8, ci hai preso di sorpresa. Siamo addolorati tutti e siamo vicini alla tua famiglia con tanto affetto.
Gli amici del bar e della poesia ti dedicano questo toccante poema,
di Charles Péguy (1873-1914)
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La morte non è niente, io sono semplicemente passato nella stanza accanto.
Io sono io. Voi siete voi.
Quello che eravamo l’un l’altro,
Lo siamo sempre.
Chiamatemi con il nome con cui mi avete sempre chiamato,
Parlatemi come l’avete sempre fatto,
Non usate un tono solenne o triste,
Continuate a ridere di quello di cui ridevamo insieme,
Pregate, sorridete, pensate a me,
Che il mio nome sia pronunciato come lo è sempre stato,
Senza enfasi di nessun genere, senza traccia di tristezza,
La vita significa tutto quello che ha sempre significato,
È quello che è sempre stata.
Il filo non è stato tagliato,
Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vista.
Vi aspetto. Non sono lontano.
Giusto dall’altra parte del sentiero.
Vedete; va tutto bene.
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