Poesie di Eldy

Non c’è tempo

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Vagare per le vie di una città,
divenuta ormai estranea,
adesso non più mia.

Tutto cambia ,
troppo in fretta,
non so stare dietro
a veloci mutamenti.

Gli anni corrono,
passano velocemente,
cose appena viste,
son già ricordi,
lasciati in dono
alla memoria.

Vieni con me,
nella mia vita.
Non c’è più tempo
per guardare indietro,
non c’è più posto
per inutili rimpianti .

Vibrare all’unisono,
nel fuoco della passione,
infiniti attimi
di trascendentale estasi.

Questa poesia è stata scritta da admin, il 27 ottobre 2010 at 15:24, nella categoria: antonino8.pa. Lascia un tuo commento qui



Il vecchio ufficio.

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Cosa fanno..qui, chiedo ad un vecchio operaio . Questo palazzo, verrà rimesso a nuovo..diventerà la sede di una banca. I lavori inizieranno a breve.. .Guardo il vecchio portone..quante volte l’ho varcato.. . Era un vecchio distretto sa, se vuole può entrare.. non credo ci siano ancora delle persone dentro a qualche ufficio..hanno gia portato via tutto.. prosegue l’operaio.. . Mi farebbe piacere.., davvero si può entrare?.. Sa sono molto curioso.. di vedere com’è fatto dentro.. . L’operaio mi indica il portone..pochi passi e sono oltre le transenne. Mi guardo intorno..è da tanto che non ritornavo qui.., c’è polvere e calcinacci per le scale..salgo velocemente.., il lungo corridoio..mi si para davanti.. . Ci sono a destra e a sinistra una ventina di porte..erano i vari uffici.. . Centinaia di persone fra militari e civili lo percorrevono una volta..,tanti anni fa..fra questi c’ero anch’io, chiuso nella mia divisa profumata di pulito.. .Sul muro attaccata una grande lastra di marmo.., ci sono tutti i nomi di chi ha pagato con la vita..un grande servizio reso allo Stato e al popolo Italiano.. . Percorro pochi metri..entro in una stanza..era il mio ufficio.., ricordo tutto..nell’angolo li a destra accanto alla grande finestra..c’èra la mia scrivania..li sotto la finestra la vecchia telescrivente della Olivetti che non funzionava mai.., mi avvicino alla finestra guardo il grande cortile interno.. , mi sembra di vedere tante macchine parcheggiate.. . Che fai qui.., . Mi giro di scatto..verso la voce..Lo riconosco. Comandante..L’uomo dai capelli e barba bianca mi sorride..gli vado incontro..la stretta di mano è calorosa come l’abbraccio che segue.. . Comandante da quanti anni.. non ci si vede.., Non sono più comandante sono solo un vecchio pensionato.. . Lei per me sarà sempre il mio comandante..,a lei..devo tanto..mi ha guidato come padre..ero giovane all’ora ..senza esperienza.. come tutti quelli della squadra che erano qui in questa stanza con me, con lei. Li ricordo tutti.., bravi ragazzi..sempre pronti all’obbedienza.. . Comandante forse non lo sapevamo..ma abbiamo dato i nostri venti anni la nostra vita..a questo lavoro..quanti ne sono passati di qui.. quanti non sono più ritornati..ed in quei momenti quest’ufficio .. . Il primo ..maresciallo capo..Pizziddù Nicola.., lo avevo appena conosciuto..cadde in un’imboscata.., appuntato Badalucco Gaetano..ricorda comandante.. suonava il violino.. era un vero musicista.., investito da un’auto ad un posto di blocco.., poi Imperato Giovanni.. il re dei travestimenti.. Cocco bello cocco.. gridava sulla spiaggia, cocco bello per donne incinte e bambini belli.. e noi appostati a ridere come matti.., caduto accidentalmente sui i binari mentre sopraggiungeva un treno.., Pippo Calogero..dopo mesi di indagini.. torna a casa..abbraccia sua moglie i suoi figli.. cade a terra ..emorragia celebrale.., muore dopo tre giorni.. . Comandante..questo luogo ha visto la vita di tante persone,ci ha visto festeggiare e piangere.., questo luogo come lei , lo porto nel cuore..ecco sono venuto dopo venti anni e passa..quasi per caso qui. Eravate tutti miei figli..,quei nomi quei volti ..non li dimenticherò mai.. ne questo luogo.. dove ho trascorso gran parte della mia vita.. . Comandante..le va, andiamo a bere un caffè.. . Usciamo il vecchio operaio ci guarda..abbiamo le lacrime agli occhi.., cosa è sucesso ci chiede spaventato.. Lo guardo..abbiamo visto dei fantasmi.. .

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 15:17, nella categoria: nemo. Lascia un tuo commento qui



E’ nata la mia stella.

 

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 Da tempo ho aspettato che arrivasse la mia stella: la mia stella della vita, della mia grande immensa felicita’. Piccolina sei, otto mesi, non importa, t’aspetterò ancora, finché un giorno potrei; ad un abbraccio intensamente, sul mio pur sofferente cuore. Come sei dolce, tenera, leggera come una piuma di una bianca colomba. So bene che non potrai ancora abbracciarmi, e sentire sussurrare da te un dolce; papino mio. Al vederti attraverso un rettangolo di vetro, mi fai soffrire, ma sono lo stesso felice; nell’osservarti ad un tuo movimento, sento il tuo calore, come una fiamma che arde in un camino, i tuoi occhi sono liberi come un passero che vola nel bel cielo sereno. E’ meraviglioso sentire il tuo cuoricino, vorrei raccogliere tutti i tuoi battiti e custodirli in uno scrigno prezioso, e trasformarli in una dolce melodia. Nell’aprirsi i tuoi occhi… c’è il mare, c’è la luce del sole; mi basta toccarti, chiamarti per sussurrarti:sei la mia grande stella. Soffre la mamma… con malinconia aspetta del suo prezioso gioiello; perché lei è il centro del tuo mondo, perché in lei c’è sempre una sorpresa. ÈNATA LA MIA STELLA
autore:Leonardo.ce

Questa poesia è stata scritta da admin, il 26 ottobre 2010 at 13:28, nella categoria: leonardo.ce. Lascia un tuo commento qui



IL SILENZIO

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E’ notte
il silenzio e la meditazione sono rifugio
nel quale il tormento s’incunea e strappa alla mente
i pensieri più reconditi
che mi portano indietro nel tempo,
nel tempo in cui spazi vissuti
riportano a galla dolori
Gioie e felici momenti sfuggono
e lasciano posto alla tristezza.
Piove, il cielo è brullo
lampi e tuoni mi riportano alla realtà
il mio torposo sonnecchiare si desta
e mi riporta al turbine di pensieri
ora belli ora infelici.
Alfine, confuso e stordito
mi lascio trasportare da Morfeo
il sonno prevale, mi culla.
La quiete dell’anima ristorata mi rapisce
aspettando i sogni.
Autore: Fernando

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il 25 ottobre 2010 at 23:47, nella categoria: fernando. Lascia un tuo commento qui



dottore mi dica

dottore per favore mi visiti un po qui,
ecco signora bella,si corichi un po li ,
dottore ho male al cuore, mi dica che cos’è
aspetti un po’ signora vediamo cosa c’è
dottore glielo dico,lei però prometta,
che questa confidenza, non gliela ho mai detta,
aspetti un po’ signora, vediamo un momentino,
il fegato sentiamo e pure l’intestino,
dottore le ripeto è il cuor che fa male,
e questo mio dolore di solito è serale,
che dice, sono grave ? ancor potrò guarire?
se non mi metto in chat mi pare di morire.
Gentile mia signora,lei senta che le dico,
il cuore le fa male perchè il suo caro amico,
le dice paroline che stuzzicano il cuore,
lei scambia queste cose per il suo grande amore,
lei senta che le dico, poi faccia come crede,
all’eta sua capisce,la ormai è… breve
lo ami con passione, lo ami con furore,
si senta ragazzina, ritrovi in se l’amore,
le fanno meglio qui, due ore a sta’ maniera,
che prendere pastiglie per una cura intera,
lanci i suoi baci al vento, liberi di volare,
vedrà che starà meglio se ancora sapra’ amare.
dottore-sto-male1

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 22:47, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



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