Le palpebre stanche
coprono diafane ombre,
nel cavalcar pensieri non voluti
mi perdo nelle anse del buio.
Come vorrei abbandonare
sollecite immagini e risonanti realtà,
chiudere gli occhi e basta
sprofondar nel riposo,
oltre il ticchettio del cuore
che si fa megafono nei provati timpani.
Contar ore e ore,
minuti e minuti
e rimaner supino tra i lini
nell’attesa di un sospirato sonno.
autore:francomuzzioli
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Porta con se fievoli storie di vite vissute…….idee consumate di un mondo a colori davanti ad un finestrino opaco.
Verdi praterie, case abbandonate, pascoli infiniti si allontanano pian piano in un crescendo di vibrazioni ed atmosfere , che si accompagnano ai pensieri ed alle sensazioni piu’ belle.
Il treno corre veloce senza stancarsi, quasi volesse portarsi verso l’infinito, arricchendosi di sogni e speranze lasciati da passeggeri ,distratti da un sogno disperso dietro le pagine di un giornale.…
Il treno e’ un po’ come il mare perche’ fa parte del cuore,;…entrambi riaccendono vecchi ricordi e nuove speranze ,trasformando tutto cio’ che si lasciano indietro, in un senso fugace di dolce abbandono.
Poi, all’improvviso un fischio, con esso si ferma anche il tempo; non si sente neanche piu’ il peso delle proprie valigie, ma soltanto una debole resistenza di fronte ad una nuova vita che si offre a noi, e che domani ci risvegliera’ e sorridera’ come un meraviglioso giorno di primavera.
autore:uigi4lc7.lc
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La casa è vuota , da quando sei partito, tua madre in cucina piange di nascosto, io non ho il coraggio di entrare nella tua camera, qui tutto parla di te.. . La tua batteria, la tua chitarra..sei venuto a casa in licenza breve.. dopo circa un mese,chiuso nella tua divisa verde.. ti ho osservato sei un uomo ormai, hai riso e scherzato con tuo fratello marinaio d’Italia e tua sorella mentre eravamo seduti a tavola.. non mi sembrava vero di avervi tutti qui,accanto a me, poi il tuo viso si è fatto serio..non trovavi le parole adatte , poi hai preso il coraggio a due mani.. . Domani, rientro in caserma hai detto,domani notte il mio reggimento parte per una missione all’estero..andiamo in KOSSOVO, non so la mia destinazione precisa..ma appena sarò li, ci sentiamo per telefono, voi state sereni. Il volto di tua madre è diventato di cera, una cappa di silenzio ed il mondo ci è crollato addosso.. perché tu.. E’ il mio dovere..il mio lavoro..hai risposto..non l’ho chiesto io, mi ci mandano e basta.. .Adesso sei lì, ed io qui..a scriverti questa lettera che forse non spedirò mai, io, il duro della casa.. io che ho vissuto partenze e addii, io che non avrei voluto mai saperti in terra straniera..io che porto ancora nel portafoglio le foto di quando eravate bambini.. io che non ho mai pregato.. adesso supplico, mi sveglio in piena notte e di nascosto in cucina..asciugo le lacrime, e conto i giorni che mancano al tuo ritorno.. ti prego ritorna sano e salvo, stai sempre giù come fanno gli animali.. torna..quando tutto sarà finito..torna vincitore..insieme ai tuoi compagni dai loro cari.. .Gli americani laggiù , dicono al TG, hanno usato armi non convenzionali proiettili all’uranio impoverito..tua madre mi chiede.. invento scuse..dico che non so.. . dico stai tranquilla..nostro figlio tornerà sano e salvo..intanto continuo a contare.. i giorni..e a non vedere i TG..per paura.. .
autore:angel1.vr
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nevica
Le tende grigio verde, hanno cambiato colore, nevica da un pò fiocchi piccoli e fitti a forma di stella.. C’è un gran movimento di mezzi pesanti nel campo, fra poco partirò anch’io con la mia squadra e quelli della sezione aereomobile..diretti sulla montagna al poligono,è solo un’esercitazione per fotuna, poi entreranno in azione gli obici- CANNONI- ho solo il tempo di bere un caffè. Entro nella grande tenda della cucina da campo, il sergente dà l’attenti a tutti i presenti, rispondo al saluto… Mi siedo al tavolo sorseggio il caffè, è da vomito ma è qualcosa di caldo da mandare giù, osservo gli altri seduti ai tavoli, riesco a percepire qualche battutaccia, qualche risolino, poi i miei pensieri volano lontano, fra qualche giorno sarò padre..per la prima volta, io..padre.. non so spiegarmelo ma credo che sarà un maschio, anche se non ho mai voluto sapere, come del resto mia moglie, il sesso…chissà se sarò presente alla nascita di mio figlio.. .La voce del caporale mi giunge all’improvviso. Signore è desiderato con urgenza alla telecomunicazione, corro il sergente mi indica il telefono..prendo la cornetta, dall’altra parte la voce di mio suocero.. . So che sei impegnato, ma volevo dirti che è nato tuo figlio, mezz’ora fa, stanno benissimo, pesa 3.8 kg, stai tranquillo qui ci siamo noi.. . Vorrei dire tante cose..ma le parole non escono.. mi si fermano in gola, i fiori riesco a mormorare.. vorrei mandare.. Già fatto, la voce di mio suocero mi rincuora ancora, dimmi avete pensato al nome.. come lo chiamerete.. Col nome di suo nonno.. Saverio – SLENDENTE- io verrò fra un paio di giorni se mi è concesso.. è bello è sano.. .Stai tranquillo.. ci siamo noi qui, è andato tutto bene e tutti stanno bene.. adesso ritorna al tuo lavoro.. Grazie di tutto riesco a mormorare. telefono appena posso.. . Guardo il sergente gli sorrido, avrei voglia di abbracciarlo..ma non posso..sono papà.. gli dico. Esco, adesso i fiocchi sono grandi e fitti, li osservo cadere leggeri da un cielo bianco, il cielo, credo che stia guardando me adesso e da qualche parte lassù credo che anche i miei genitori sono felici come lo sono io.. . Signore la colonna è pronta a partire..dobbiamo andare, abbiamo trenta minuti per raggiungere il poligono, guardo il sergente.. Ma siamo sicuri che quelli dell’artiglieria hanno una buona mira… sono papà da pochi minuti..vorrei farlo adesso..dò una pacca sulla spalla .. andiamo.. .
Autore: angel1.vr
Questa poesia è stata scritta da francesco7.pv (angel.vr). Lascia un tuo commento qui
il tuo stupido orgoglio,
ti fa buttare l’antico vaso,
con tutti i fiori,
appena appassiti.
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