Quante vite abbiamo vissuto nella nostra unica vita. Si comincia dalla nascita. Ricordi vivi, passaggi emozionali della prima infanzia, per poi continuare nel mondo dell’adolescenza con i primi amori ed i primi entusiasmi. Inizia la gioventu’, i rapporti consolidati, la nascita di un figlio , le tristezze piu’ profonde, perche’, ad una ad una vengono a mancare le persone che amiamo. Quante vite viviamo nella nostra unica vita; e quando ormai i segni del tempo marcano sul nostro viso tutta la nostra storia, il cuore diventa piu’ fragile. Forse per ricordarci che la vita non smettera’ mai di privarci della sua presenza, anche se volessimo trovare il piu’ piccolo rifugio nelle pieghe di ogni ricordo.
Un principino con la consorte
insieme ad nobili della lor corte
voller fare dono a tutti i vecchietti
di un grande parco coi giardinetti
Tutta la gente contenta e felice
accorre in massa e benedice
di questo parco i creatori
sono davvero benefattori !
Passano giorni . passano anni.
e piano piano cominciano i danni.
Cominciano odii, comincian rancori,
le gelosie saltano fuori.
C’è chi vorrebbe le cose cambiare
chi vuol emerger, chi comandare,
chi si innamora del Principe bello,
da Lui pretende un proprio orticello.
Gli è concesso, ma non vi coltiva
cose per tutti: ROBA ESCLUSIVA.
Gli amici protestan, ma quello continua:
coltiva prodotti che tutti scompiglia,
fintanto che, sarà necessario
un intervento del Dignitario
che attuerà una drastica mossa:
quella persona verrà presto rimossa.
Ed da li che inizia poi il tutto
liti, vendette pel “farabutto”
che si permise di allontanare
quei che con gli altri non sapevan stare.
Ora succede che nel privato
loro lo scopran poco educato,
lo dicon scorretto, poco sincero,
nessuno sa se questo sia vero.
Si sa soltanto che non combatte,
che a quelle accuse mai Lui ribatte.
Ora succede che il grande giardino
abbandonato e in netto declino
tenuto in vita da pochi vecchietti
che con amore insieme son stretti
sperano in, una nuova stagione
e di verità si faccia ragione.
Per i vecchietti avere un parco
dove trovarsi e avere un varco,
dove vedere il mondo intero
dove trovare amor sincero,
ove vi regni serenità e amicizia
senza rancori, senza mestizia.
Dove si possa trovar sostegno
e che non sia di alcun il Regno,
dove ci sia per tutti quanti
serenità da ora in avanti.
Viste le simpatiche “poesie ironiche ” sull’anno nuovo di Michele Serra pubblicate su Repubblica , mi ha colto vaghezza di proporvi una “bella” (si fa per dire) tiritela su Eldy.
e ci risiamo…
nessuno lo dimentica
ed è ancora qui
ma chi te l’ha mai chiesto?
ti ho trovato li…
mi obblighi a vederti
a stare li con te
non ti sopporto più!
non sei quel che sei
non sei quel che dici
non sei tutto amore
non fai felici tutti.
alle persone sole,
a chi non ha lavoro,
ai bimbi senza padre
ai bimbi senza madre
a chi non guarirà
a chi dovrà sparare
e morte porterà
a chi non crede in Dio
a chi ne adora altri
diranno che è blasfemo.
non si festeggia soli
non si festeggia in pianto
Natale, non tornare
regalaci soltanto…
regalaci il lavoro….
noi non chiediamo tanto.
cerchiam serenità
per noi e per i figli.
torna soltanto quando
tutti avran ste cose
non c’è da festeggiar
con situazion pietose!