Ciao Alf,
… Fred…
leggi?
Si.
…………………
…………………
Cosa?
Una cosa ….
Una cosa, cosa?
Un racconto,
Bello?
A me piace Fred,
Fai vedere!!!!!! Bulgakov?
Si, Fred, Cuore di cane.
Parla di un esperimento:
uno scienziato che decide di trapiantare parti di un uomo su un cane.
Alf, queste cose le fanno da tempo!
Fred, questa storia è stata scritta nei primi anni del 900!
….preveggente……!!!!!
in un certo qual modo Fred!.
L’esperimento è riuscito Alf?
Si è riuscito, ma ha dato molti problemi.
Di rigetto?
No Fred, altro…..
Altro????
Si, Fred, l’animale che ha subito il trapianto piano piano si trasforma fino a diventare un uomo.
Allora l’esperimento è riuscito?
E’ riuscito tecnicamente, ma sono cominciati anche i problemi.
Cioè?
Quello che era un cane è diventato un uomo ma conserva l’istinto dell’animale,
questo fa si che diventi difficile la convivenza fra la nuova creatura e le persone
che lo circondano.
Perchè Alf? Che succede? Abbaia?
Inizialmente si. I suoi versi eran quelli di un animale ma dopo impara a parlare e questo crea
un sacco di complicazioni al suo creatore.
Di che genere Alf?
…con i vicini di casa, la polizia, la gente in generale………
Ma questo lo fanno anche molti uomini, Alf!!!!
Si, hai ragine, Fred.
Certo non deve essere una vita facile quella del cane!!!
Certo che no Fred, ma questo racconto ha una morale.
Quale?
Negli anni nel quale è stato scritto, la Russia era scossa dalla rivoluzione e il racconto
mette in evidenza la condizione del popolo a quel tempo.
Capisco.
E come finisce, Alf?
Dopo varie traversie lo scienziato decide porre fine a quella cattiva creatura.
Noooooooooooooooooo!!!!! Lo sopprimeeeee!!!!!!!!!
No Fred, non può, ormai è un uomo.
Ed allora?
Lo opera nuovamente e lo ritrasforma in un cane.
Alf, dimmi……. è stato un bene?
Chi lo sà, Fred!!!! Chi lo sà.!
liberamente tratto dal romanzo di
mikail bulgakov

di admin, il 23 novembre 2009 16:38. - Commenti

Il silenzio avvolgeva tutto,
nessuno di noi parlava ne aveva voglia di farlo,
nel mio cuore un grande dolore,
sarebbe stato bello dopo sei mesi ritornare a casa in licenza,
ma nella mia, non c’era più nessuno che mi aspettava,
cosi avevo fatto in modo che qualche altro, partisse al mio posto.
La neve era alta, fin sotto le ginocchia, la notte calma,
un cielo bianco ci illuminava, si marciava in silenzio,
in fila indiana col fiato che diventava fumo,
in spalla lo zaino.,che ad ogni metro era sempre più pesante..
Eravamo in otto, occhi e volti di ragazzi sotto gli elmetti,
ma coraggio da uomini veri.
Con le mani gelate cercavo di aprire la cartina geografica,
forse ci eravamo persi, ma non dissi nulla agli altri,
cercavo un punto di riferimento, un fiume, una casa,
qualcosa che speravo di trovare su quella maledetta cartina.
Guardai l’orologio, mancava poco alla mezzanotte,
i miei pensieri vagavano per la mente,come un uragano,
un uragano ovattato, fatto di mille goccioline che strisciano sulla pelle a migliaia.
Il silenzio fu rotto d’improvviso dai rintocchi di una campana,
sussultai, quasi impaurito, fu un attimo, diedi l’alt,
tutti ci guardammo e senza parlare tutti avevamo capito,
mi tolsi l’elmetto e poi i guanti,
m’inginocchiai con le mani presi la neve e la impastai a forma di pupazzo,
poi con delicatezza lo deposi nell’elmetto a mo di culla,
tutti si inginocchiarono, è nato dissi, ci facemmo il segno della croce,
è Natale anche per noi.
Qualcuno si asciugo una lacrima, poi ci abbracciammo,
la campana suonava ancora avevamo ritrovato la strada,
avevamo ritrovato dentro di noi una pace,
qualcosa che dava speranza, qualcosa che si chiamava amore,
una stella brillava nei nostri cuori e i nostri pensieri volarono alle nostre case lontane,
ad un focolaio ad un volto caro, anche i miei volarono lontano,
mi vedevo li nel piccolo cimitero,
davanti ad una lapidee sentivo la mia voce che diceva
AUGURI MAMMA.
Autore:francesco7.pv:
di admin, il 12:25. - Commenti
dove sei?
con chi sei?
che fai ?
e io ?
sono qui,
per te ,
aspetto te,
solo te,
sono solo a guardare nel vuoto,
sono solo a pensare al niente,
fantasmi attraversano la mia mente,
i minuti passano lenti,
dove sei ?
con chi sei ?
e io ?
mi struggo,
sono solo,
aspetto chi mi darà un attimo d’amore,
quell’attimo che per un attimo sarà l’eternità.

di admin, il 12:07. - Commenti

Oggi le parole non vogliono uscire.
È strano! Eppure, fino a ieri,
solo tu eri nei miei pensieri.
Ti ho raffigurata in tanti modi,
con tante parole ci siamo tenuti
compagnia, scacciando la noia e la malinconia.
Ho intravisto in te, il bello, il dolce,
avvolta da un alone di semplicità infinita,
d’ aver continuato a pensarti intensamente,
preso sempre più, da quel calore che, in certi momenti,
riuscivi a trasmettere.
Oggi, niente, ne parole,
ne sensazioni riesco ad avvertire.
Eri come un vulcano che attraverso quelle parole,
riusciva a sprigionare petali di rosa profumate
che, ovunque s’andavano a posare,
lasciano un’immagine di te, chiara, forte e nitida.
Da questa scia profumata, per tanto tempo
mi sono lasciato trasportare, da non poterne fare a meno.
Adesso che succede ?
Perché neanche questo riesco ad avvertire?
Sarà stato il vento della tempesta che
soffiando forte su di te, ha spazzato via
il profumo di quei petali di rosa
che uscivano dal vulcano del tuo cuore,
allontanando sempre più,
questo sentimento stupendo,
che mi avvolse e mi condusse per tanto tempo.
Sembra che tutto sia svanito,
sembra che tutto sia finito,
non sento più il suono di quelle parole,
di quella dolce melodia che mi tenne compagnia,
in questo meraviglioso percorso che,
un lontano dì, abbiamo intrapreso .
Adesso, non so che fare, se continuare,
come un naufrago alla deriva,
o intraprendere un nuovo percorso di vita.
Autore: domè
di admin, il 22 novembre 2009 20:53. - Commenti
LA PRIMA VOLTA
Ricordo la prima volta che ti ho visto: eravamo nelle feste di Natale e i miei genitori
avevano deciso di passarle nelle nuova casa di Spotorno che da poco avevano comperata.
La vigilia papà mi portò sulla passeggiata che nei giorni di festa era sempre affollata di persone.
In quel viavai rimasi colpita dal fatto che nonostante non fosse assolutamente freddo le signore
erano tutte impellicciate, mentre io avevo un golfino di lana sulle spalle, la gonna di jeans
e le solite scarpette di gomma di sempre.
Fu allora che ti vidi.
Ti conoscevo già ma non ti avevo mai visto cosi da vicino.
Mi avevano molto parlato di te: ti avevano descritto molto grande,
calmo, minaccioso, calmo e pericoloso allo stesso tempo,
imprevedibilmente capriccioso, capace di esplodere senza riguardi per nessuno.
Mi dissero che esigevi di essere rispettato e temuto, dicevano pure che tutti ti amavano
e che tu non eri amico di nessuno.
L’averti visto cosi da vicino mi mise un’enorme soggezione:
ero ancora una bambina e tu eri così grande!.
Mi accontentai di guardarti, ma mi ripromisi che un giorno ti avrei affrontato.
E il giorno venne.
Era d’agosto.
Avevo compiuti sedici anni proprio in quei giorni terribilmente caldi.
Tu eri li, calmo ed imbronciato, come sempre; io ero sola.
Mi sono avvicinata a te e tu per un attimo ti sei ritirato come se fosti stato colto
da un improvviso imbarazzo, ma ecco, tutto ad un tratto, silenziosamente, mi accarezzi i piedi.
Sento un brivido improvviso salirmi fino alla nuca.
Ti guardo e ti sfido.
Continui.
Mi accarezzi le gambe e piano, piano sali, mi accarezzi le cosce, mi cingi i fianchi:
sono sensazioni nuove e meravigliose. Lascio che arrivi al ventre.
Sono terrorizzata, vorrei urlare, fuggire via, ma quello che provo è bellissimo
ed è la prima volta che ho sensazioni simili.
E piano, piano, con un crescendo di brividi che confondo con la riluttanza lascio
che mi accarezzi il seno, le spalle: Oddio sono tutta bagnata,
mi sembra che tutti guardino me, ho la testa confusa, non so più cosa fare!
Ho paura! E’ la prima volta per me, ho troppa paura!
Vorrei scappare via , correre, ma sono come impietrita, terrorizzata.
Mi manca il respiro, tremo tutta e per non vederti mi copro gli occhi con le mani.
Singhiozzo e piango, disperatamente.
Ora basta!
E’ meglio che torni indietro perché qui non si tocca più e io non sono ancora capace di nuotare.
Questa volta la sfida l’hai vinta tu ………MARE!!!

di admin, il 20 novembre 2009 15:45. - Commenti
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