E’ forse l’autunno Nell’odore dei campi dei fiori irrorati in polle di brina, nell’amor di vita agreste, nella somma libertà della vita marina. Ma nel mare in tempesta della sofferenza, dopo grandi piogge torrenziali, risplenderà il divino sole, subito dopo la bonaccia nel clima del mio cuore, nelle attese di arcobaleni, in sguardi di anima. Nella morte di questa cupa stagione, dopo un effimero inverno di glacialità della vita quotidiana, nelle porte del mio cuore, in aliti di vita, unico destino in voci di altezze dell’anima. Io Come primavera florida dipinta di rosa nella coronazione della soave felicità bacerò l’aurora nelle ali fulgenti della vita.
Occorre tutto il mio coraggio, amico mio, per quest’ ultimo saluto, coraggio per convivere, con i ricordi che mi hai lasciato, per non essere sopraffatto. Coraggio per affrontare una vita, che non fa sconti, che sorprende all’improvviso, regalando lacrime che bruciano. Occorre coraggio per continuare, più che per morire, per non cedere alla morsa del dolore. per non perdersi nel vuoto che hai lasciato. Grazie, amico mio, per il sorriso che mi hai regalato, lo indosserò per ogni giorno, che rimane ancora.
Notte, dolce compagna, confondimi, col tuo buio, nascondimi, tra le tue braccia, chè nessuno veda.
I sogni naufragano, contro gli scogli, della realtà, la mente, ormai stanca, abortisce pensieri, nel cuore, non più desideri.
Speranze, portate via, dall’ultimo raggio di sole, lasciano il posto, a pietose menzogne, nel tentativo di sopravvivere.
Notte, che non dà tregua, il fiele della solitudine, avvelena l’anima, avvelena quel vago ricordo, che parla d’amore, cerco il coraggio, per scrivere la parola fine.