Mamma, mamma,
gridavo
quando ti vedevo
nella piazza della verdura,
tu camminavi avanti,
il mio grido d’amore,
lo sentivano tutti i negozianti,
le contadine coi cesti di frutta e verdura,
mamma mamma e poi ti giravi e,
mi sorridevi,
mi si allargava il cuore
in gioia perfetta. autore:mary49
In sul far della sera guardo,
il sole tramontar, la giornata
volge al termine e mi sento sazio
di ciò che ho fatto, sono felice
di essere vissuto per un ideale
sperando che il tempo non fugga
mai da me.
In sul far della sera, controllo,
se ho dato il mio contributo
agli ideali di famiglia, alle speranze
di chi mi sta vicino, anche se
molte delle cose dette saranno
dimenticate, ho provato a farle
capire che il suono delle parole
emettono una musica, che danno
voce alla vita.
In sul far della sera mi appresto
al desco, guardo ciò che gli occhi
si sono abituati nel tempo a vedere,
sorrido a ciò che sempre ho avuto
li davanti a me, la mia passione
si sveglia con il passar dei giorni,
mi sento pieno di energia a cui
tutto debbo ciò che ho fatto.
Nella sul far della sera
mi appresto a sognare
ciò che avevo avuto, il cuore
si scalda al solo pensiero,
che lei è li davanti a me e
ogni cosa data senza chiedere
sta ritornando a me.
In sul far della notte amo autore:lorenzo3.an
Questa poesia è dedicata a chi ama senza nessun ritorno
Ab imo pectore, dal profondo del cuore,così usavano dire gli antichi latini.. . Ripenso a questa frase, trovata in un mio antico quaderno di scuola, sotto ,essiccata dagli innumerevoli anni ci sono i resti di un fiore..era una mammola.. . Ricordo quel mattino, in quel piccolo bar.. adiacente la scuola..erano gli ultimi giorni di un anno scolastico.. alla deriva per me.., i miei voti partivano dal non classificato, al più alto.. 4..in italiano.. . Non me ne fregavo più di tanto, sarei partito prima che si chiudesse l’anno, continuavo a frequentare solo per vederti, erano giorni , mesi, che fra noi pioveva silenzio..tu al primo anno di stenodattilografa ..io..dopo il liceo artistico.. al primo anno di tecnico pubblicitario.. . Ci conoscemmo nel bagno, luogo comune a tutti per fumare una sigaretta.., il tuo viso un ovale da regina con quei capelli a riccioli che gli cadevano su..e quei tuoi occhi che dicevano avversione, compassione e odio tutto in uno. Eri bella, bella davvero, mi chiedesti una sigaretta..io te la offrii.. era una nazionale senza filtro, le sigarette dei poveracci come me.. . Che schifo fumi.. mi dicesti..,forse avevi ragione… a pensarci adesso. Ti mandai a quel paese senza pensarci su.., ma non volevo, credo fu solo una reazione..ad un tipo snob, come ti reputavo. Poi quel giorno..quei tizi..una mega rissa..tu che insieme alle tue amiche spaventate guardavate da lontano.. erano dei bulli, volevano soldi e le sigarette.., io avevo solo difeso quello schifo di nazionali che fumavo… . Andai in bagno a lavarmi la faccia insanguinata, cercavo qualcosa per asciugarmi..mi girai, e tu eri li pronta con il tuo fazzolettino profumato a fiori.., mi guardavi non so come..poi mi dicesti tieni su la testa che ti sanguina il naso.. , fu così che incominciò fra noi.. tutto era bello , tutto era colorato.. stavo bene con te.. , ore e ore ad aspettarti sotto casa, scendevi.. un bacio veloce..un’istante insieme..ci vediamo domani a scuola mi dicevi.. . Poi, fu una domenica.. ,andai in macchina con degli amici.., forse loro lo sapevano..mi portarono sul viale, fu li che ti vidi..camminavi mano nella mano con tizio..dietro di te i tuoi genitori.. Sorridevi , sembravi felice.. fu li che il mondo mi cadde addosso..nonostante gli amici facevano di tutto per tirarmi su..non venni più a scuola..per quasi un mese..non uscivo di casa per paura di incontrarti..ecco..provavo rabbia, volevo fartela pagare.. ma ti amavo ancora ..come il primo giorno..che ti vidi.. . Non so perché, ma poi tornai a scuola..non avevo voglia di recuperare ci venivo solo per te , anche se non ci parlavamo..neanche un ciao.. . Facevo lo stupido con le altre, ma tutte mi davano buca.. sapevano che avevo solo te nella mente.. passavano i giorni..la mia partenza si avvicinava.., ero confuso triste, poi l’ultimo giorno ,su questo quaderno… trovai questa frase scritta da te.. Ab imo pectore… dal profondo del cuore.. c’era una mammola…c’è ancora..l’ho conservata per 35 anni.., ho paura a toccarla.. . Autore:Francesco7.pv