Ieri ti ho incontrata ! Con te ….. mi sono fatto male. La tua saggezza mi ha messo in guardia. Ora cerco disperatamente di dimenticare ! Ma ti prego !! non uccidermi con gli occhi ! Non avere l’orgoglio di sentenziare. Cambiare l’attrazione in amicizia è un percorso lungo e tomentoso. Dammi tempo cercherò di modificarmi ! Ora è presto ! la ferita è ancora aperta. serberò un dolce ricordo di te . Perdonami !!
Ho chiuso gli occhi sotto le stelle, tutta la vita d’innanzi mi passa. Gioie, dolori, le cose più belle. All’improvviso tutto mi cessa: posti di sogno, posti inventati. posti mai visti, cose scordate amori, amici, tempi passati cose volute, desiderate. Solo i tuoi occhi non riesco a scordare, fisso l’ho in mente quel tuo sorriso anche se provo altrove guardare di fronte a me ho sempre il tuo viso. Tu che mi guardi. Le labbra carnose, mi tendi le braccia, mi tocchi i capelli, e vedo nel buio le forme sinuose rivivo nel sogno i momenti più belli. Passi di danza, corse nei prati. Briciole colte in palmo di mano, gocce di pioggia, i tuoi seni bagnati, mi cingi il collo,mi baci pian…piano allora ti stringo per riscaldare l’esile corpo che tu mi protendi…
no, no, non voglio dimenticare questi ricordi che son stupendi! Autore: sandro.ge-alfred
Esile come un stelo di un fiore, dal profumo delicato di un bocciolo di rosa eri tu che m’inebriavi quella sera . Mi avvicinai titubante e, tremante ti sussurrai qualcosa ma il mio cuor dall’emozione non ricorda ancora . I miei occhi scrutavano dentro i tuoi cercando un appiglio nei tuoi pensieri , sedermi al tuo fianco non mi parve vero. Ti vedevo semplicemente bella, le luci con i suoi tanti colori illuminavano il tuo viso delicato alquanto splendido. Quei cinque minuti con te sembrò un’eternità , colmandomi di serenità corpo e anima. Mi chiedo..!! Se anche tu provi Emozioni..!
Meriggio di fine estate Meriggio Scialbo e opaco, della festa; fine estate, fine di tutto. The end, pioviggina piano; tutto sospeso, non so che farò, ti vedo o no; le gocce cadono zampillando e picchiettando monotone e languide, pomeriggio balordo e annoiato.