Poesie di Eldy

A te…figlio mio

A te…figlio mio
Non so se leggerai nell’immediato questa lettera, forse accadrà più in la.. Cosa mi ha spinto a scriverla? Forse un’ulteriore conferma  al delicato momento che hai superato..o, semplicemente, prendila come un biglietto di auguri nel giorno del tuo compleanno, nascosto sotto la torta, come facevi tu da piccolo con me…un modo ulteriore per dirsi: ti voglio bene!
 
E’ la prima volta che ti scrivo una lettera .. anche se fiumi di parole ci hanno inondato in ventisette anni..quanto ti ho parlato! Ti parlavo prima che vedessi la luce, raccomandandoti di venir fuori sano, ti anticipavo della qualità  e della quantità del mio amore, ti raccontavo delle mie sensazioni, di ciò che provavo man mano il mio pancione cresceva o quando si muoveva perchè tu scalciavi. Ti raccontavo di questa donna che tuo malgrado diventava tua madre..era un modo innocente e tenero per non farti trovare all’improvviso davanti ad una sconosciuta. Ti leggevo ad alta voce i miei libri, mettevo la musica  preferita perchè anche tu l’amassi, mangiavo di tutto, aglio, cipolle, peperoncini, cavoli, etc..perchè piacessero anche a te quando saresti stato in grado di mangiare, per evitare di  diventare  schizzinoso e fossi allenato a tutto in caso di necessità. Ti dicevo delle mie ansie e, ricordo che gli ultimi giorni ti sussurravo di non aver fretta. Mi chiedevo a chi avresti somigliato, che carattere avresti avuto e nell’attesa preparavo per te l’accoglienza degna di un re. E, soprattutto mi impegnavo solennemente di essere  una madre perfetta. Non credo lo sia stata sempre, anch’io ho sbagliato, ho ceduto e qualche volta deluso. Ma non esistono scuole per genitori..si va a naso, a sperimentare empiricamente, si formulano ipotesi, balenano idee, pensieri, ci si interroga a volte facendosi  divorare dai dubbi e, si sottopongono al vaglio dell’esperienza per testarne l’efficacia, la validità o meno. Non è un metodo sempre certo..o si azzecca o si sbaglia, ci si bea o ci si danna e…si ritenta all’infinito. Ma più di tutto ho seguito il cuore amandoti in maniera illimitata, non ricattabile, instancabile, secondo a nessuno. Io che ero stata fino ad allora il centro dei miei pensieri, io che assecondavo i miei ritmi e spesso obbligavo gli altri a seguirli, io che ascoltavo i miei bisogni e spesso li anteponevo a tutto..io che… da quando sei nato sono caduta in schiavitù. Un frugoletto al pari di un despota scandiva il mio tempo, i miei passi, le mie esigenze, assicurandosi il privilegio della priorità. Una schiavitù felice… che gioia tenerti nel mio abbraccio, che incanto compiaciuto vedere il tuo sguardo fissarmi come a voler imprimere il mio volto nella tua mente, che felicità allattarti, come se il mio essere si fondesse con il tuo in una colata di latte e amore, che piacere le tue piccole mani che circumnavigavano il mio viso come a volermi  esplorare.. che pazzia felice, per me, le tue risate, le tue scoperte, i tuoi primi passi, le prime parole. Che dolore i tuoi pianti, non piangevi quasi mai, eri appagato, sereno, tranquillo, protetto, amato, ma ci sono stati episodi difficili e dolorosi di salute.  Vederti soffrire mi era insopportabile, ma dovevo essere forte per te…Non sempre ci riuscivo, spesso crollavo come un sacco vuoto, come quella volta che durante un viaggio in Sicilia, ti beccasti un virus sconosciuto e terribile. Ricoverato in reparto infettivo, morivo ogni volta che dovevano metterti una flebo, non ti si trovavano le vene..e quella volta che esasperati da tentativi fallimentari ti infilarono l’ago nella giugulare? Dio se ci penso… Erano giorni di follia pura per me, il sole si rabbuiava anche in assenza di nuvole..erano i giorni in cui chiamavo a rapporto tutti i Santi…e se non fossero scesi loro avrei fatto io   il viaggio a piedi fin lassù. Ringraziando il Cielo, tutto si è sempre risolto in fretta e felicemente. Eri esigente.. caspita se lo eri, (a dire il vero lo sei tutt’oggi in molte cose)… non ti piacevano le favole standard, volevi che te le inventassi lì per lì…e io, sempre agli ordini, inventavo racconti in cui di scena era ora il contadino, ora un passero, ora la luna..e fin qui…ma apriti cielo se a distanza di tempo ne volevi risentire una, se poco poco ti davo una versione diversa, mi facevi fare sforzi di memoria incredibili  finchè, povera me, non mi avvicinavo alla versione primaria. Era bello vederti crescere, io crescevo insieme a te..un giorno, avevi tre anni, all’improvviso mi chiedesti: ” mamma dove vanno le persone che muoiono? Tu non muori vero?” E quel giorno t’inventai la più bella e menzonghiera delle favole..Educarti è stato piacevolissimo e gratificante, spero per entrambi, mai la mia mano si è alzata per uno schiaffo o una sculacciata..mi sedevo accanto a te e ti spiegavo perchè una cosa non andava fatta, ciò che era sbagliato,  ingiusto, pericoloso, ma non erano mai sermoni. Io odio le prediche da sempre, sia riceverle sia farle, piuttosto partivo da un particolare, una situazione, un’immagine, una persona vista per strada per “infarcirti” i messaggi di pace, uguaglianza, onestà, giustizia, rispetto,legalità, essenzialità, leggerezza, semplicità, impegno, fatica, bontà di cuore. Non ho mai adottato metodi sbrigativi, mai detto:non si fa e basta! Penalizzata da tutto ciò, spesso, era la casa , ricordi che casino intorno e io me ne stavo placida a parlare  o giocare con te?  Comunque più di ogni altra cosa, mi avvaloravo della sacralità dell’esempio, volevo che valori importanti e comportarsi bene fossero  vissuti da te come un fatto naturale, di consuetudine, un comportamento interiorizzato con genuinità. Per sopperire allo stato di figlio unico, ho riempito sempre casa di amici..dagli scriccioli dell’asilo agli uomini e donne di oggi. “Tutti a casa mia, mamma ci prepara il pranzo!” Certo… c’era e c’è sempre una torta o pane e pomodoro per chiunque..è stato un bel modo per sapere in maniera spontanea chi erano i tuoi amici.. capiscimi, anch’io ho un ruolo, una parte da recitare nella commedia della vita! E così non mi sono persa mai nulla di te, perchè mai e poi mai avrei sopportato l’idea che mio figlio fosse un mondo sconosciuto per me.  Anche tu hai avuto un bel da fare con me…mi rendo conto che fronteggiare e neutralizzare una mamma apprensiva non è cosa facile… mannaggia fino all’età tua ero spericolata..e sssssssss te lo dico in confidenza, fai finta di non sentire, lo ero molto più di te! Ma forse mi capirai quando nel cerchio della vita, tu sarai al mio posto…avere tra le mani una gemma preziosa fa diventare cauti e un pò……………..rompi!
 
Il tempo è volato  tra  giochi, favole, monellerie, conversazioni, attenzioni, impegno, fatiche, scuola….. università, traguardi, amori e.. oggi compi ventisette anni!.  Il nostro è stato ed è un rapporto bellissimo, empatico, pieno, profondo. Sono stata per te la compagna di giochi, di studio, la complice, la confidente, l’amica, ( anche se i no più assoluti e irremovibili li hai avuti da me, anche se dentro mi addoloravano, ma erano necessari alla strutturazione della tua personalità), rimanendo sempre la mamma, cioè quella figura a cui si deve rispetto e considerazione. . Amore e rispetto che io ho sempre dato a te, condividendo i tuoi sogni, non ostacolando nessun volo, esorcizzando le paure con antidoti adeguati, esaltandoti quando lo meritavi, gratificandoti sempre, non demoralizzandoti mai…non permettendoti di arrenderti mai. Adesso sei grande…sei un uomo e i temi che tocchiamo trattano di precarietà, di progetti, di futuro, di preoccupazioni, di universalità e spesso mi accorgo di pendere dai tuoi discorsi come una scolaretta intimidita, l’allievo ha superato il maestro e tutto questo mi riempie di gioia. Sono una mamma felice e soddisfatta, non ti vorrei diverso da come sei in nulla. Sei la tesi e l’antitesi contemporaneamente di molti caratteri …e questo fa di te una persona completa. E anche se il tuo domani ti porterà lontano, anche se io non sarò più così necessaria, anche se amerai altre donne più di me,  io ci sarò sempre, anche l’oltre, anche solo per farti una carezza, anche se non mi vedrai, perchè nulla è più confortante e benefico della carezza di una madre.
Con tutto l’amore di cui sono capace, grazie!
La mamma

Autore:Semplice

di admin, il 27 settembre 2011 03:03. - Commenti



Per te che mi delizi

Tanta acqua e passata sotto i ponti ,
ma non posso dimenticar quel giorno sotto i portici
che dopo un forte temporale t’incontrai .
Mi deliziasti con il tuo dolce sguardo,
ero fradicio e tu come un sublime angelo
asciugasti il mio viso col tuo fazzolettino
con inciso una M .
Tu arrossisti scappando via emozionata ,
lasciandomi solo col tuo fazzolettino
e nella mia mente i tuoi riccioli d’oro
e quei tuoi occhi azzurri
che non dimenticherò mai.
Or tu mi sei lontana,
ma il profumo di quel tuo
fazzolettino
mi delizia ancora.
Quanto tempo e passato da quel giorno,
non saprei…!!
A me sembra solo ieri
come oggi ,domani
e per sempre.

Autore: miki

di paolacon.eldy, il 26 settembre 2011 15:07. - Commenti



Dentro l’anima SECONDA PARTE

Dentro l’anima parte seconda
Ascoltavo quel vecchio, senza interrompere,
nel bosco sembrava che tutto taceva quando lui
parlava.
Sei un uomo alla fine,continuò.. Ascolta i tuoi
sentimenti, dai retta ai tuoi pensieri, dai retta
alla tua esperienza, e se qualcosa differisce da
quello che ti è stato insegnato,dimentica
quelle parole. Le parole sono le meno affidabili,
apportatrici di verità.
Ascolta la tua anima, come hai fatto quando hai
deciso di venire qui da me.. perchè ogni anima è
un maestro. ..non giudicare mai il destino seguito
da qualcun altro. Non invidiare il successo o il fallimanto
perchè non sai quale sia il successo o il fallimento.
Nel tuo viaggio hai perso tante persone,
la tua anima gronda dolore..perchè giudichi la morte di
una persona una calamità,ma pensa se grazie ad essa
si è salvata la vita di migliaia di altri.
Il dolore.. la rabbia quello che provi..non maledirlo,
piuttosto non dimenticare chi sei, nel momento in cui
sei circondato da quello che non sei.. sappilo che
quanto fai nel momento della peggiore prova della tua
vita può portarti al più grande dei trionfi,
perchè l’esperienza da te creata è una dichiarazione
su chi sei,e chi vorresti essere.
Qualcuno afferma che la vita è una scuola, no non è così..
si giunge in questa vita senza niente da imparare,
devi solo dimostrare quel quanto gia sai.
Perciò giustifica la tua vita e dalle uno scopo.
Non accettare l’idea che ci sia qualcosa o qualcun altro
la fuori a fare quello che fai, al tuo posto..
ti privi del potere di compiere una qualsiasi azione.
Solo quando dici l’ho fatto io, hai la forza e il potere
di cambiare quanto stai facendo, più difficile
è cambiare quanto sta facendo un’altro.
Datti da fare se vuoi cambiare tutto quello che
nella tua vita non si adatta alla tua immagine,
tutte le cose cattive che ti sono capitate,
sono solo una tua scelta, ma l’errore non è stato
quello di sceglierle, ma nel giudicarle cattive,
così facendo hai definito, definisci te cattivo,
dal momento che sei stato tu a crearle.
Quel dolore sordo che provi che ti rode dentro
è solo il tuo modo di pensare.
Niente è doloroso in sè e per sè, il dolore è
il risultato di un pensiero sbagliato.
Deriva da un’opinione che tu e solo tu..
ti sei fatto su una cosa. Scaccia quelle opinioni
e il dolore sparisce.
Quindi la sofferenza che provi, è solo la causa
del modo sbagliato di pensare.. anche se non esiste
una cosa come lo sbaglio.
L’inferno che provi nella tua anima..è
il contrario della gioia, è il sentirsi inappagati
è il sapere chi e che cosa sei,e di non essere
all’altezza .. questo è l’inferno, e non c’è n’è
uno più grande per la tua anima.
Puoi combattere mille battaglie,puoi salvare o morire
a tua volta ,ma quell’inferno dentro di te
durerà in eterno, perchè tu stesso lo crei,
ogni volta che neghi te stesso, ogni volta che respingi
chi e che cosa sei veramente.
La luce nel bosco si era affievolita,lasciava il posto
alla sera ..e poi al buio della notte.
Il freddo si faceva sentire..anche le lacrime
che solcavano il mio volto.
Autore: Albino

 

di paolacon.eldy, il 13:49. - Commenti



Passione

        **********         
Unione, anima-cuore,
perdutamente tua,
nei soavi tuffi dell’anima.
Passione-raffica,
negli  incantevoli
 baci stellari,
 nel nostro amore fatuo,
il firmamento ci separa
dall’immensità,
 questa sovrana,
in colonne salde
della nostra vita,
trame di dolci malinconie,
di tenerezze brame,
castelli interiori
piccole spire
di imperturbabile felicità
e leggo nei tuoi occhi
frammenti di carezze,
nel tuo sorriso – colombo
nella perla del tuo fascino
risplendente
come l’oro del sole.
Rivivrei in pagine di silenzi dello spirito
una appassionata nostalgia,
un tenero rimpianto,
nell’alcova dei ricordi.
Memorie caste di giovinezza spensierata,
della mia esistenza immemore
rigoglio di femminilità.

Autore:Simona   

di admin, il 04:16. - Commenti



Amicizia.

Amicizia,
facile parola da pronunciare,
se detta solo con le labbra.
Una parola come un’altra,
tra le tante abitudini.

Amicizia,
parola che sgorga dal cuore,
tacita promessa di soccorso,
altro modo di volere bene,
forse più profondo dell’amore.

Autore:antonino8.pa

di admin, il 03:57. - Commenti



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