E mi ricordo il primo sguardo
quando t’incontrai.
Sguardo fugace ed altrove
mi girai.
Non ti conoscevo.
Era la prima volta che
t’incontravo e già il mio
pensier da te lontano
se n’andava.
Ma all’improvviso ti guardai,
eri corteggiata ed in
competizione mi trovai.
Ti parlai, mi parlasti .
Mi dicesti che:” serio non
mi sembri!”
Ma il destino altro avea
deciso.
Ti conquistai con un
sorriso.
Son passati gli anni
e sempre insieme
stiamo.
Siamo anziani ormai.
La vita però ci ha donato
la progenie e degli
splendidi nipoti che di noi
perdureranno il nome
e vita virtual ci doneranno
nel futuro.
Questa poesia è stata scritta da  , il  21 dicembre 2013 at 01:56, nella categoria:  Rodolfo Danese. Lascia un tuo commento qui  
          
NOTE “SOL”itarie
Vibrano, nell’aere
 ovattato da una
 placida sera da
argentei raggi
 illuminata, le corde
 di un violino solitario.
 Lanciano al ciel
 singhiozzi amari
 di un perduto amore.
 Ricordi struggenti
 straziano l’animo.
 Copiose le lacrime
 leniscono l’ansia.
 Poi, per magico incanto,
 le note stridenti
 più dolci si fanno.
 Ed al cor ferito
 la speranza ridanno.
Questa poesia è stata scritta da  , il  6 dicembre 2013 at 01:07, nella categoria:  Rodolfo Danese. Lascia un tuo commento qui  
          

RICORDI DI CACCIA
 Un giorno ormai lontano con gli amici
 a caccia me ne andavo.
 Come d’uso ormai da tanto tempo,
 la squadra s’organizzava
 e la battuta di caccia iniziava.
 Tra una schioppettata e l’altra
 allegramente per la campagna
 si vagava aspirandone i profumi
 delicati che le nari appagavano
 ed il cor d’allegria colmo rendeano.
 Già nel carniere alcune prede avea
 quando all’improvviso sul limitare
 d’un filar di vite, dai colori
 dell’autunno ramato, davanti
 a me una beccaccia si parò.
 La guardai ,mi guardò.
 Il fucile già spianato le puntai,
 ma quegli occhi a me trafitti
 di sparare m’impedirono.
 Con la voce le gridai, volò via
 e tra gli alberi fulminea sparì.

 Disegno era del fato che quel
 dì la mia vita di cacciator segnò.
 Tra i filar d’ulivi camminavo,
 quando un tordo sul ramo si posò
 e lo sguardo mio incrociò.
 Di sparare il coraggio mi mancò
 Ed il tordo, assai perplesso ,via volò.
 Tornai a casa, con l’animo turbato,
 Il carnier posai e le prede mie osservai.
 Nell’inerzia della morte mi gridavano
 chiedendomi il perché di
 tanta disumana crudeltà.
 D’allora il fucile, sempre lustro,
 bella mostra di sé fa nella vetrinetta.
 Lo guardo e mi ricorda giorni felici
 trascorsi in compagnia degli amici.
 Il ricordo ormai è assai lontano
 ma a caccia virtuale ancor vado.
 Mi piace osservar nell’aere il volo
 degli uccelli, che con le evoluzioni
 loro il ciel riempiono e l’alma
 colmano di splendide emozioni.
Questa poesia è stata scritta da  , il  19 ottobre 2013 at 15:33, nella categoria:  Rodolfo Danese. Lascia un tuo commento qui  
          

Questa poesia è stata scritta da  , il  29 agosto 2013 at 12:43, nella categoria:  Rodolfo Danese. Lascia un tuo commento qui  
          
TENEREZZA dedicato da: Rodolfo Danese
 “A tutte le mamme, a coloro che avrebbero voluto esserlo ed a quelle che lo diverranno, dedico questi pensieri con profondo affetto.”
Perle preziose
d’iridescente e calda 
tenerezza sgorgan 
ad irrigar le bianche
gote di una mamma
che il suo bambin
osserva, al sen
legato, a suggere
della vita il nettare.
Magica visione, lirica,
bella e rilassante
da custodir gelosamente
ed incorniciare nelle
pagine più belle
di nostra esistenza.
Questa poesia è stata scritta da  , il  11 maggio 2013 at 23:54, nella categoria:  Rodolfo Danese. Lascia un tuo commento qui