Poesie di Eldy

Aggrapparsi a una stella..

stella-della-vita
Aggrapparsi a una stella, quando la notte è buia..alzare lo sguardo al cielo e non trovarla..,mette paura.. .La mia stella l’ho sempre cercata, in notti interminabili, in attesa dell’alba.., la cercavo fra cieli diversi di città lontane..qualche volta la vedevo apparire..altre no, nubi immense di temporali la coprivano..ma sapevo che ella eri li, solo per me.. era stata messa li da tempi lontani..a vegliare. Il suo splendere da voce, da coraggio..orienta nel cammino della vita.. .Ognuno ha la sua stella, c’è chi la vede..chi no ..chi la cerca nell’infinito cielo..e non sa..che se guarda bene..ella è dentro di noi..e col suo silenzio ci accompagna..fra sentieri impervi..c’illumina il cammino..ci dice, non temere, domani mi darà il cambio il sole.. . La mia stella, la porto dentro di me..e anche se non sapete, tante volte l’ho offerta anche a voi..c’è chi l’ha trovata su un angolo di cuscino..chi sul comodino..chi infondo al cuore.., ha un nome, si chiama amicizia, ha una forza, si chiama sorriso, ha un cuore si chiama amore.. .  La lascio qui, fra queste righe..affinché tutti la possono trovare..e a loro volta donarla a chi più non crede.. La lascio qui..fra questo mio ultimo scritto, come un monumento..nel parco..a memoria di chi , con storie commoventi e tristi, vi ha preso per mano e vi ha fatto conoscere verità e sentimenti di un mondo sconosciuto. Non so se ho trovato parole che hanno saputo toccare il cuore, non so cosa ho scritto..minuto dopo minuto..in notti eterne.. so che in tanti mi avete letto, sotto nick, ogni giorno diversi.. a queste persone lascio la stella.. gli do un nome, speranza.., che v’illumini sempre ovunque voi siate e vi doni pace e serenità. Grazie per avermi sempre sopportato e tenuto compagnia..
autore :francesco7.pv

Questa poesia è stata scritta da admin, il 12 marzo 2010 at 12:47, nella categoria: francesco7. pv:. Lascia un tuo commento qui



Vorrei sapere ..chi..

cielo-di-stelle

E’ notte, da quassù in cima al monte osservo il vecchio mare. Sopra di me, per tetto, un cielo di stelle..una è caduta, una breve scia e non la vedo più.. .Sento un vento leggero accarezzarmi il viso, forse sei tu..che voli via, lontano dentro te, in un mondo che non c’è. Non avrei mai immaginato che piovesse silenzio fra noi.., vorrei sapere che cosa resta di me..dietro quella porta che hai chiuso, vorrei sapere chi..muove quegli invisibili fili che mi portano ancora a te.. . E’ notte, i pensieri sono più veri..domani si confonderanno, da quassù osservo il mondo, il cuore non parla..ha visto quella stella cadere..una breve scia e poi di nuovo il buio.. . Vorrei sapere..,grida una voce. . Un angelo si è sdraiato accanto a me..mi osserva e tace..guardiamo le stelle.. ascoltiamo il silenzio..vorrei restare qui, ma fra  pochi istanti tornerà l’alba.. le stelle si spegneranno..per lasciare il posto..a un nuovo giorno.

autore:francesco7.pv

Questa poesia è stata scritta da admin, il 8 marzo 2010 at 14:18, nella categoria: francesco7. pv:. Lascia un tuo commento qui



Pace…

Il cielo grigio gonfio di pioggia , si confonde col bianco della neve, qua e la sprazzi di terra bagnata..è cosi questa mattina del 24 dicembre 2009, dai vetri della finestra osservo le persone che imbacuccate nei loro cappotti.. con passi veloci si recano a lavoro.. . Il gelo dei giorni scorsi è passato.. come quasi e passato quest’anno..oggi è la vigilia di Natale, mezzo mondo lo festeggia.. tutti nei nostri cuori.. sentiamo quel sentimento..quell’atmosfera di magia che solo il natale sa regalare.. . Osservo adesso il mio piccolo presepe..solo il bue con l’asinello, solo Giuseppe con Maria…questa notte arriveranno gli altri i pastori,con le pecore.. gli angeli del cielo..li metterò tutti..,si..,lontano , sulla montagna di carta pesta metterò i magi..coi loro cammelli..dicono che ne erano tre, e portavano in dono, oro, incenso e mirra, nel mio presepe.. ce ne sono quattro..si.. quattro.. non mi sto sbagliando.., l’ultimo arrivato porterà un dono meraviglioso..immenso.. si chiama PACE..,quella pace che scenderà nei cuori umani, che cancellerà le lacrime e il dolore, quella pace che ci sussurra .. fatti abbracciare fratello anche se mi hai ferito.. . Ecco..ho dimenticato di dirvi come si chiama il quarto magio,ma non importa lascio a Voi ,la scelta.. . Ho acceso tutte le lampadine colorate, adesso è tutto un bagliore..sorrido e col cuore e dal cuore mi sento di farvi tanti tanti sinceri Auguri..a Voi e alle vostre famiglie, augurandovi serenità e pace..per un domani migliore.. . pace per tutti gli uomini di buona volontà…….. AUGURI A TUTTI CARI AMICI.. BUON NATALE.
autore.angel1.vr:

Questa poesia è stata scritta da admin, il 24 dicembre 2009 at 10:35, nella categoria: francesco7. pv:. Lascia un tuo commento qui



SOLO

uomo-che-dorme-in-un-cartone

Perché non vai dai tuoi zii a trascorrere il natale, la voce della mia sorellastra mi urlava nelle orecchie. Io vado a casa di tua sorella a fare il natale. Il marito, lo sai, non ti gradisce. Il paese dei miei zii, distava a nove chilometri dalla città, lungo la strada feci l’autostop chiuso nel mio giubbotto di panno, tremavo dal freddo, nessuno si fermava, poi, un’anima buona mi caricò in macchina. Le strade del paese erano piene di luminarie, la gente, visto l’ora, si affrettava sulle bancarelle del mercato, si scambiavano gli auguri, li vedevo infagottati nei loro cappotti con pacchi e pacchettini. Gironzolai per un po’, poi, il freddo, la fame, decisi di andare a casa di un mio zio. Mentre camminavo vedevo gli alberi di natale addobbati di nastrini colorati di luci, di mille colori che facevano l’occhietto ai passanti da dietro i vetri dei balconi, da lontano, vidi un mio parente, lo salutai con la mano ma questo fece finta di non vedermi  mentre s’infilava in fretta nel portone. Mi fermai di botto, stupito, poi,  capii: a natale ognuno con i suoi, io, ero di troppo. Nessuno mi aspettava, nessuno mi aveva invitato.Feci dietro front, non sapevo proprio dove andare, una tristezza immensa spaziava dentro di me, fu così, che decisi di recarmi a cimitero, dov’era sepolta mia madre. Ormai era tardi, gli ingressi erano chiusi. Mi arrampicai sul grande cancello facendo attenzione a non farmi male, lo scavalcai. Le luci dei ceri, le lampadine e tutte quelle foto sulle lapidi mi facevano paura, tutti sembravano osservarmi. Tremavo come una foglia per il freddo pungente, quando, seduto sulla tomba di mia madre scoppiai in un pianto disperato, avrei voluto dirle tante cose, sentire la sua voce rassicurante. Mi addormentai cosi, su quella fredda pietra di marmo. Mi svegliò una pioggia di acqua e neve a sera inoltrata, quel buio metteva paura, cosi scappai via di li. A casa mia sorella non era ancora tornata, lei credo, mi sapeva a casa di qualche mio zio La porta era chiusa a chiave, cosi mi misi nel sottoscala dietro la casa, era natale, mi addormentai in un cartone pensando che, molta gente osserva le regole dell’amore come si guardano le stelle da molto molto lontano.

Autore .angel.1vr

Questa poesia è stata scritta da admin, il 18 dicembre 2009 at 13:10, nella categoria: francesco7. pv:. Lascia un tuo commento qui



NOTTE DI NATALE

presepe

Ho lasciato gli altri a festeggiare, mi sono messo un pò in disparte,  seduto accanto al camino, non so il motivo di questa tristezza, eppure ho voglia di stare da solo. Fuori dalla finestra, il bianco candore della neve illumina l’aria, il cielo è trapunto di stelle, l’osservo incantato come facevo da bambino, eppure sono passati gli anni, ricordo che mi chiedevo come fanno le stelle, la luna, il sole ad essere sospesi  in quella volta immensa. Le stelle, lontane indifferenti e splendite. le mie amiche migliori, che mi hanno tenuto compagnia in notti interminabili. Il fuoco scoppietta nel camino, sento il suo calore avvolgermi il viso le mani, sto bene qui, mentre mi perdo con la mente a giorni lontani. Quella notte era gelida più delle altre, tutto intorno un bianco candore di ghiaccio, camminavo lungo la strada e mi teneva  mia madre per mano. Nella  chiesa un caldo tepore e profumo d’incenso, con gli occhi sgranati guardavo il presepe col bue e l’asinello, mancava poco alla mezzanotte, poi lo vidi arrivare dal fondo della chiesa, adagiato su un bianco cuscino, era il bambino, mentre un coro di voci cantava, tu scendi dalle stelle. Mia madre mi prese in braccio, mi strinse forte, promettimi,  disse, che sarai più buono. Guardavo con occhi stupiti quel mondo  incantato fatto di  luci colorate e quel presepe ormai popolato. Ha, ma tu sei qui, dai vieni di là che tutti ti aspettano, la voce di mia moglie mi porta alla realtà. Arrivo rispondo, senza voltarmi, mentre mi asciugo una lacrima che mi solca il viso. Riguardo le stelle, quel candido bagliore mentre una voce mi sale dal cuore, BUON NATALE..dice. Adesso sorrido, sono pronto a brindare, lascio il camino, col suo fuoco scoppiettante, chiudo la porta piano, la magia si è avverata, ho sognato un mondo lontano dove mi teneva mia madre per mano.
Autore :angel 1.vr:

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 12:36, nella categoria: francesco7. pv:. Lascia un tuo commento qui



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