Poesie di Eldy

Pensieri Peregrini

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Pensieri peregrini ti vengono alla mente
Dietro i frastuoni e il fragore del tempo.
Un vento impetuoso porta amare sensazioni,
cumuli di nubi minacciose nascondono il cielo
Squarciato a tratti da violenti lampi di luce.
Presa da disperazione ti tormenti l’anima
ma non perdi in rigoli oscuri l’esistenza,
Né abbandoni la semplice tenue speranza
di ascoltare il sorriso del fruscio delle foglie,
di sentire un tiepido calore sulle guance,
nei capelli la carezza di un alito di vento.
E proprio quando sembri subire la sconfitta
vibra possente il bisogno di vivere una favola
dietro la quiete dei tramonti tinti di rosso
la sera, quando il sole si riposa dietro i monti.
Comprendi allora che la sofferenza non si addice
a uno spirito libero che vuole volare verso l’infinito
ai primi albori coi colori caldi delle aurore estive,
o a piedi nudi camminare con passo delicato,
leggera per prati di primule fresche e pratoline.
Smetti quindi di pensare alle tristezze della vita
e sorridi con Noi non più farfalla infreddolita
ma colomba svolazzante in piena libertà.

autore:flavio;46

Dedicata alle persone che non dovrebbero
Mai arrabbiarsi

Questa poesia è stata scritta da admin, il 20 settembre 2010 at 05:14, nella categoria: flavio:46. Lascia un tuo commento qui



A una poesia di Eldy

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E alla vita dici “Ti amo”.
Lo fai sempre con rispetto.
Ne parli con versi immediati,
a volte delicati e suadenti,
a volte realistici e violenti.
Lo racconti con ritmo incalzante,
accattivante, quasi travolgente.
Con affetto e con passione
Parli di momenti di abbandono
Seguiti da momenti di tristezza,
ti rifugi poi nell’eterno sogno
fatto di speranze e di illusioni.
Spargi nell’aria, con colori delicati,
sussurri sinceri e tenere carezze
il tuo grande amore per la vita.
E io mi perdo dietro questa ridda di pensieri,
Sorride ed approva il cuore catturato,
Smarrita e confusa resta la ragione,
Mentre Affiora un’amara riflessione.
Leggo, rileggo e torno ai versi precedenti,
poi mi fermo a pensare durante la lettura.
Nostalgia mi porta ai tempi di una volta
quando ingenuo fanciullo rincorrevo felice
sogni ed illusioni fra il profumo dei fiori
nel primo tiepido calore in primavera,
e quando il sole, calando dietro i monti,
tingeva di fuoco la valle tutta intorno.
Amavo la vita allora e per molto ancora,
e ora che il tempo passando, senza sosta,
fornisce ai pensieri una minima saggezza
e avverto insieme ad essa un velo di tristezza,
continuo ad amarla e viverla con animo sereno.
Resta però un rimpianto privo di speranza:
ho smesso ormai di inseguire il fascino dei sogni,
aspetto ancora dalla vita un sussurro e una carezza,
e resto distante secoli dai dolci momenti di follia,
non vagheggio più col medesimo ardore giovanile,
abbandono ormai inutili speranze ed illusioni,
ma resto rapito dalla magia di versi pieni di calore,
autentiche espressioni di grazia ed eleganza.

autore.flavio.46

Questa poesia è stata scritta da admin, il 4 giugno 2010 at 14:09, nella categoria: flavio:46. Lascia un tuo commento qui



QUEL MATTINO ALLA STAZIONE DI MILANO

stazione_milano

Ero venuto al treno come ogni mattina
volevo vederti, non potevo farne a meno
portavo fra le mani un mazzo di rose rosse
e nel cuore un sogno e, tenue, una speranza.
Sei scesa dal treno, come sempre, alla stessa ora,
venivi verso di me lentamente, gli occhi fissi a terra,
poi hai guardato indietro, un attimo e ti sei fermata,
aspettavi un nuovo incontro, uno che non conosco.
Gli hai dato un bacio sulle labbra, poi il braccio,
e via a passo svelto con la tua guancia sulla spalla.
Ho fatto un passo indietro, le rose, ormai inutili,
ho deposto in un cestino alla testa dei binari
insieme ad esse il sogno e la speranza ormai svanita,
ma senza lacrime quel mattino alla stazione di Milano.

Autore : Flavio46

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il 30 marzo 2010 at 21:27, nella categoria: flavio:46. Lascia un tuo commento qui



TI FERMI ALL’APPARENZA

mare
Ti sei fermata, lì sul limite dell’acqua,
guardi la schiuma dell’onda che frange,
ascolti il ritmico brontolio della risacca
fra i ciottoli scomposti della spiaggia.
Ti sei fermata appena in superficie
Sedotta dai giochi di luce a pelo d’acqua
dolcemente cullata dall’onda tranquilla
ma sempre attenta solo all’apparenza
affatto interessata all’immenso fascino
e ai magici  silenzi che risiedono sul fondo
mai rotti da stormi di piccoli pesci colorati
al pascolo fra muschi, scogli ed alghe ondeggianti.
Ti sei fermata solo a ciò che appare in superficie
le parole trattate come risacca verbale
che scivola addosso con estrema indifferenza,
incapace di ascoltare i messaggi del mio cuore.
Ti accontenti di guardare il volo di un aquilone
perchè sai che non puoi essere albatro nel celo
ché non è consentito volare a chi non ha le ali
né a chi resta in casa per timor di pioggia
se vede l’aria turbata da innocua nuvola vestita di candore.
Al riparo in angusta stanza vivi solo a lume di candela,
mentre fuori, una tiepida luna e milioni di stelle premurose
Indicano la strada verso il sorriso e verso la bellezza,
tu non puoi sentire nell’aria il mio affetto, la mia passione
e il sospiro dell’anima che si perde nella dolce calma della sera.
Resti sempre ancorata all’apparenza
Non capisci che l’unico sicuro ormeggio
Puoi trovarlo sempre e solo nell’indulgenza del mio cuore.

autore:flavio.46

Questa poesia è stata scritta da admin, il 27 marzo 2010 at 11:02, nella categoria: flavio:46. Lascia un tuo commento qui



NEI SUOI OCCHI LA LUCE DI UNA STELLA

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Nei suoi occhi la luce di una stella
E tenera atmosfera nello sguardo,
la sua voce dolce, cortese e raffinata,
fruga nell’anima e sollecita propositi e pensieri.
Ma non mostra interesse per alcuno
E spegne ogni speranza a chi lei vuole
Ai cuori in affanno accenna solo un timido sorriso,
ad essi, sebbene forti, una lacrima scorre in viso
e nell’animo irrompe drammatica tristezza.
Avevo promesso di non piangere,
cerco invano attimi di improbabile evasione
Che mi regali un tempo senza sofferenza
Dove non si aspetta la promessa dell’amore
E puoi vivere felice in spensierata compagnia.
Ma il cuore non si da per vinto
non svanisce la voglia di lottare
non smette di sognare la tenera atmosfera
di quegli occhi con la luce di una stella.
Ma non basta il coraggio e l’impegno,
Per altro brilla la luce di quegli occhi,
Si dirige altrove il calore dello sguardo.
Resto solo con le parole morte in gola,
Smarrito dietro pensieri privi di speranza.
Autore: flavio.46

Questa poesia è stata scritta da paolacon.eldy, il 17 febbraio 2010 at 01:19, nella categoria: flavio:46. Lascia un tuo commento qui



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