Tornò e sorrise
mi depose un saluto
convinta di recare in cuor suo
un solo pensiero
sembrava che avesse nella mano
le sottili dita di una fanciullina
ritenni che portasse nella mano
la sua anima
ed io dedussi che il suo cuore
portasse a spasso lei
Tornò e sorrise
All’apparire
i miei pensieri sobillarono il cuore
E lui m’incalzò di desideri
sospinti dal silenzio
Sussurro’: “Accompagnami a letto
e le pupille sue viaggiarono
soggiogate dal desiderio, nelle mie
Ed io pensai alle onde del mare
che cullano mute e placide
Ebbe un tremore,
la sua voce diventò flebile
E mentre
la tua anima
e il tuo cuore
si esaltavano impazzendo
Tu, invocavi le onde del mare
E con le stesse onde
le mie braccia ti cullavano
autore:ducky
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Silenziose puntuali
Si spandono
E non esigono nulla,le Notti
Cosa volete voi,
Notti d’affanni
Notti di sospiri intensi
Notti di lacrime per amori spenti
E voi Notti mi dite:
Non vogliamo nulla
Siamo notti che girano come viandanti
Siamo notti di frenesie intense
Siamo notti di dolori notturni
Siamo notti di destini diversi
Noi svaniamo all’alba
Ci ripresentiamo taciturne
Ognuna con un proprio destino
A riproporre insostenibili sudori
Cosa vuole il Tempo che
Scorre come un ruscello di montagna
Imperterrito
E Lui replicò:
Senza le mie notti
Scivoleresti nell’infernale solitudine
Senza di me
Non potresti amare
Senza di me
Non l’avresti nemmeno incontrata
Senza di me
La sua voce
Le sue risa
Sarebbero flebili folate di vento
autore:ducky
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Lasciatemi dire,
Lasciatemi dire,
e voi udite
questi messaggi saranno i primi
a voi che sospirate di pene
a voi trapassati di dolori
a voi che di ogni affanno
meritate una ciotola di Paradiso,
siate pronti e silenziosi ad accogliere
quello che vi sto per dire:
Ognuno di Noi
Al momento della Nomina
Vi porgerà uno scrigno
E vi dirà:
Qui c’è tutta la mia vita
Qui ho raccolto tutti gli attimi
Qui li ho ordinati con estrema cura
Qui negli angoli opposti …
troverete risa di gioia
e più in là…infernali sacrifici,
che emergevano come bolle d’aria…
Qui vi consegno la mia vita
Per il resto della vostra
Unirete il mio spirito al vostro
Quando anche il vostro nome sarà nominato
Non vi crucciate, miei cari,
affrontate la vostra vita…
e rammentate:…
Qui, vivrete solo per riposare
autore:ducky
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un raggio di luna,
un muto silenzio
tronchetti che bruciano arrossendo
sussurranti schiocchi
e lei dorme
e poi sonnecchia
ora sorride
ecco… ride quasi
ora accenna un sorriso
Oh Dio
le labbra…le socchiude
le chiude
e le riapre subito
un soffio
no…un sospiro
che fa…ma no…tende le labbra…
e’ come se volesse dare un bacio
ma no…lo attende
dischiude le labbra
e bisbiglia:
il mio nome
Le deposi un bacio sul collo
All’alba spuntò il sole di ottobre
Lei disse:
Ti ho sognato stanotte
Volevo un bacio sul collo
E tu stupido
Mi hai baciato qui sulla bocca
autore.ducky
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Estate, l’opprimente estate è sparita.
La mente fannullona giocherella coi ricordi,
si sofferma alle emozioni, alla noia, all’afa imperterrita,
alle notti con i sublimi chiari di luna,
e al luccicare in coro delle stelle.
E’ notte.
Il fresco comincia a pungere.
Raccolto con calma nel giubbotto,
ammiro lassù il mosaico immenso:
una notte di mezza luna,
un buio ricamato da stelle tremolanti.
Io…
Io penso…
Io penso a Dio.
Frugo nel dipinto due Stelle, le più lucenti;
quella su di là, splendente, eccome;
cala giù, lenta lenta,
fin sotto l’albero di arance e si posa lì.
Strano, ma le stelle non si muovono,
chiudo gli occhi, li riapro la Stella troneggia sospesa nel vuoto,
sotto i rami immobile in mezzo alla radura nel suo splendore.
E la radura, nel sipario fiabesco, s’illumina:
ed io penso… penso sempre a Dio.
Come per incanto
da lassù prende a viaggiare un’altra Stella, placida e sicura,
cala e si ferma infine sotto l’albero di arance;
Più in là, a sinistra,
pulsa, oscilla, impaziente,
la prima ondeggia, oscilla, freme,
la circonda nei suoi flessuosi giri,
poi s’accosta, la lambisce:
l’improvviso bagliore agguanta l’albero di arance col massimo splendore…
poi d’improvviso sparisce.
Appare il silenzio,
il vento si leva frusciando,
le foglie sussultano, poi tremano, si dimenano coi rami, impazzite;
raffiche rabbiose schiaffeggiano l’albero di arance,
che si dimena sotto l’urlo del vento impetuoso e…
sussultando con l’ultima raffica…s’acquieta
per ricomporre le placide carezze del Silenzio.
e le naturali fattezze alla radura:
E penso…continuo a pensare a Dio.
Apro gli occhi: “Oh, che c’è?”
“Signore, scusi, deve salire? E’ l’ultimo bus!”
Ringrazio farfugliando.., mi siedo e riprendo a pensare:
l’Albero di arance, le due Stelle…il grande bagliore,
il Vento… e la Delizia che scuoteva le foglie.”
E penso…penso a Lei,
a quell’istante in cui,
in una notte piena di stelle,
m’incantò col suo sorriso.
autore :ducky
30/09/2003
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