Non lasciarti andare,
gabbiano maestoso,
in quel volo senza ritorno,
non lanciarti nel vuoto,
apri le tue ali e spicca il volo.
Tante spiagge libere e incontaminate
sono lì ad aspettare,
che tu possa, finalmente ,godere della loro pace.
Vai verso l’orizzonte,
non fermarti su quello scoglio maledetto,
da dove per tanto tempo hai spiccato voli maestosi.
Adesso vai, vai incontro a ciò che ti aspetta,
abbandona lo scoglio,
che avevi scelto come tua dimora,
vai che ,ancora non è giunta la tua ora
vai incontro ad una vita nuova.
Lascia alle spalle ciò che è stato,
apri le ali e vola lontano.
Ti aspettano fiumi , laghi e mari,
dove puoi volare libero e spensierato,
in cerca del tuo amore.
La tua vita è al di sopra.
Essa è importante e ancora valida,
allora apri queste ali ,
spicca il volo e lasciati andare,
librati in alto,
sempre più in alto e raggiungi quel vento,
che ti condurrà verso la felicità,
che insegui da tempo,
tra gabbiani felici e contenti,
con i quali dividere questi
felici momenti
autore:domè
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Non è facile capire,
non è facile accettare, anche se,
questa realtà, non possiamo ignorare.
Siete andati per fare il vostro dovere
in una terra straniera, alzando
in alto la nostra bandiera.
La voce della pace e della libertà
avete fatto sentire,
fin quando non siete venuti a mancare, ma
il sacrificio non è stato invano,
siete nei cuori di ogni italiano
l’eco delle vostre parole si propagherà
ancora più’ forte di prima,
perché, avete acceso il desiderio forte di riscatto
e la luce della speranza di un futuro migliore.
Oggi la vostra anima è salita in cielo, ma
questa fiammella continuerà ad illuminare
lungo la via della pace
autore:domè
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Batte e ribatte,
noiosa,
la pioggia
sulla finestra
della chiusa stanza.
Nel silenzio
palpita
un cuore,
palpita un cuore
d’amore.
O Iride,
inutile e vana
vuoi
che sia
la speranza?
Senza di te,
lontano da te,cuore
ad un eterno
soffrire
mi condanni?
Lorenzo.rm
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Languore di gemiti infranti
dal dolce infuriare del mare,
sbattuto dai prorompenti marosi.
Iride, supina, ascolta
l’incanto d’amore
che il seno le scioglie,
quasi arrestando
I battiti sordi che prima
scuotevano il fragile petto.
Piange, dimentica.
Domani, al lindo chiarore
dell’alba, scuotendo
le membra intorpidite
dal riposo senza riposo,
si chiederà se la vita
sia degna d’esser vissuta.
Cornici di alghe infiorate,
dal rinfrescante, smanioso
profumo, siatele compagne
nella notte senza fine.
Il sole, col fiero cipiglio,
luce ridonerà alla sua anima,
appagata nel desiderio snervante.
lorenzo.rm
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Io sono l’acqua
che scorro lenta nel fiume,
arrivo alla foce
che con forza
mi butta in mare.
E cavalcando le sue grandi onde
arrivo velocemente a riva
mentre il sole del giorno
mi asciuga goccia per goccia,
e io poi cadendo come pioggia,
mi rifaccio ogni volta
lo stesso percorso
da sempre.
Autore: Isi
questa poesia è stata scritta da una giovane autrice, Isi di 10 anni, che la dedica a tutti gli Eldyani!
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