Poesie di Eldy

in spiaggia

caldo,
gli occhi assonnati dietro  vetri colarati,
corpi odorosi diventano bronzi,
nudità….
solo lo sciacquio delle onde muove il silenzio.
la sua mano affonda lentamente nella sabbia mentre le cosce ardono al sole:
il nastrino del reggiseno slacciato lascia immaginare ………….. fa  attendere……..promette!!!!
l’inverno è lontano, non deve rimanere segno.
Un soffio d’aria porta come un’eco: coooooooooooooooooooooo
 Guardo la  mano affondare nella sabbia: ora è un pugno chiuso,è come una clessidra, lascia scivolare i granellini fini in un rivolo che sembra infinito. Voluttuosamente. lascivamente , ripetutamente come se in quella mano ci fossero sogni, desideri, proibizioni che scivolano via.
L’eco ritorna più vicina sospinta dalla brezza che s’alza leggera.: cocooooooooooooooooooo.
Il corpo flessuoso brilla madido di goccioline lucenti e la sabbia fine le rimane tra le dita che strofina in un  illusorio ciao e riaffonda e riemerge nella bollente sabbia color dell’oro.
Coccoooooooooooooooooo!!!!!!, grida ora la voce.
 Chiara ora……………Cocco frescoooooooooooooooo. È li. È li vicina ora.
La mano alla fronte per ripararsi dal sole ma scostata per la sabbia che la fa brillare come un gioiello.
Appoggiata su un gomito flessuosamente si volta in tutta la sua magnificenza: è bellissima.
 I lunghi capelli biondi che prima aveva raccolti a fianco del collo  ora le arrivano a metà schiena.     
Le labbra carnose sussurrano < me ne da’ un pezzo?> Lo sussurra con voluttà, con veemenza.
Si volta completamente e siede sull’asciugamano su cui è disegnata una grande vela nera .
Le gambe lunghissime poggiando sui talloni, reggono un seno prosperoso appena coperto da un fazzoletto di tela poggiato sulla pelle dorata luccicante come rugiada.
Fruga nella borsa e porge una moneta: l’eco è gia lontana. Coccooooooooooooooooooooo!!!!
Le labbra baciano voluttuosamente l’esotico e fresco frutto.
Se lo posa sulle guance brunite.  i suoi occhi scrutano l’attorno da sotto gli occhiali a specchio.
Mi distoglie una spruzzata di sabbia nella schiena e una voce rude ,maschile: sbrigati Ernesto. faremo tardi.
La\o guardo allontanarsi ancheggiiando mollemente.  È bellissima\o.
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Questa poesia è stata scritta da admin, il 21 luglio 2010 at 07:48, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



Conosco questo cancello

carcereConosco questo cancello,
altre volte l’ho passato,
conosco il suono di quelle chiavi:
ero un bambino la prima volta.
Poi qui dentro ho imparato come rientrarci:
Ero un bambino la prima volta.
Mi hanno fatto fare il palo, i bambini li lasciano andare mi dicevano.
Ho imparato tutto dietro i ferri di quel cancello. Ho  imparato a leggere, a scrivere, ho imparato che cosa è la paura e che cosa è il coraggio. Ho imparato a tacere e a stingere i denti, a stringere i pugni per non sentire il dolore. Ho imparato a non fidarmi di nessuno. Anche di mio padre.
Mamma…… vorrei stare ancora sulle tue ginocchia………….
Ti amavo veramente  Anna: per te ho rubato, per li nostro bambino.
Quando la polizia è arrivata ero inginocchiato accanto al tuo corpo. Sembrava che mi sorridessi.
Eri distesa accanto al letto, il sangue rappreso sul petto, solo il manico si vedeva. La lama tutta è entrata.
Non lo so, ho detto a quegli uomini. Io l’amavo.
L’amavo Anna, non l’avrei mai uccisa. Sapevo che mi tradiva, ma giuro……….. non l’avrei mai uccisa!!!!
Squotevano la testa quegli uomini.
Vedevo i loro sguardi, sentivo il loro disprezzo, mi conoscevano. Loro mi avevano già condannato.
Sento il cancello rinchiudersi dietro me. Questa volta non si riaprirà più.
Non mi volto per cercare ancora la luce del sole. Il sole per me non sorgerà più.
Anna…… io ti amavo!!!!!

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Autore: Alfred

Questa poesia è stata scritta da admin, il 7 luglio 2010 at 18:45, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



una rondine

le-rondiniLe mani tra la testa, gomiti sul tavolo, la tv accesa da tempo,
ho ancora il gusto amaro del caffe in fondo alla gola.
La tv è accesa ma non la vedo , non la sento,
non sento niente da mesi.
Non so più chi sono, non so chi sono gli altri.
Notte , giorno, non fa nessuna differenza. è sempre buio.
Forse se mi sdraiassi sul divano starei meglio.
Mi fa fatica farlo.
Sento sguardi astiosi che mi scrutano: mi è indifferente: loro non capiscono.
Non lo voglio il loro aiuto, non mi serve. Sto bene.
Questa atmosfera ovattata che mi circonda mi protegge, mi isola dal mondo, mi permette di non pensare.
Questo colore grigio, uniforme, non mi distrae, fa in modo che io non pensi ad altro.
Non c’è niente a cui pensare, non serve. Tutto ha una fine, niente ha avuto inzio. Solo il grigio è vero.
Grigio, grigio è tutto grigio.
Perchè le rondini oggi volteggiano cosi velocemente?
Perchè il cielo oggi è così luminoso?
Perchè la gente oggi si interessa a me che sto in piedi sulla finestra?
No per favore, non urlate!, non sopporto i rumori!
ecco! ……………ora finalmente sono una rondine !!!!!!!!!!

Autore: Alfred

Questa poesia è stata scritta da admin, il 2 luglio 2010 at 09:22, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



quando

quando mi senti lontano sono li,
quando mi vedi assorto, sto pensando a te,
quando vedi che mi allontano vado alla ricerca di un fiore.
quando odi i miei silenzi sto cercando parole più dolci di “amore”,
quando le mie labbra sono tese sto per dirti  t’amo,
quando i miei occhi ti fissano , vedono un angelo.
quando le mie mani ti sfiorano tutto il mio corpo brucia,
quando i miei pugni si stringono ti tengo stretta per non lasciarti andare .
quando tu mi sorridi e in silenzio spegni la luce…….
0007glitter

Questa poesia è stata scritta da admin, il 29 giugno 2010 at 21:00, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



un filo d’erba

Un filo d’erba tra le labbra,
Una bellezza che sta sfiorendo ma mai sparirà
e  dà ancora sensazioni,
Dita affusolate su mani rosa,
gesti e voce d’altri tempi.
capelli sciolti mossi dall’aria.
Seduta coi bimbi sul prato li osserva giocare gioiosi e vocianti
grida di bimbi : suona stridulo quel nonna gridato dai bimbi:
irriverente!.
Fianchi da cingere ancora in voluttuose danze.
Caviglie esili e nude di chi sa essere leggiadra.
Incrociamo i nostri sguardi più e più volte
forse per il caso o forse volutamente, e ogni volta
intravvedo un sorriso di Gioconda: misterioso, ammiccante,
Le nostre giovinezze sono lontane
ma l’emozione è sempre come allora.
In mano ha una margherita per metà sfogliata.
Accenno un sorriso, il sole mi acceca e storco la bocca
per un imminente inopportuno starnuto.
Troppo puerile, indelicato: mi alzo e mi allontano.
prima sistemo alla meglio il plaid come fosse un invito,
come …alcova !
Troppo sfrontato?
Eppure io ho inteso segnali….
Quando torno mi accoglie il silenzio.
Solo i petali ordinati di una margherita recanti un messaggio:
MARGHERITA@…………..IT
margherita

Questa poesia è stata scritta da admin, il 28 giugno 2010 at 12:07, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



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