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di seguito la traduzione…..
‘a ballava o can-can in ti’ varietæ
in te’ periferie de’ grandi çittæ.
A l’aiva due gambe che paivan colonne,
a l’ea linvidia de tutte e donne.
a sœ’ ambission a l’ea Brodvei
ma sœ’ mammà a n’œva savei:
“t’e ‘na creatua, te’ troppo piccinn-a,
ho puia che poi ti me torni pinn-a.
i’ Americhen sono furbi, son ricchi,
fregan e figge con un müggio de trücchi,
te offran palanche, fiori e profümmi
n’ bella vitta, vesti e costümmi
te invexendan con belle parolle
poi magari han môgge e prolle
cosci ti arresti da sola co-a pansa
…manco e palanche pe’ pagate a stansa.
….giusto e palanche!!…..comme ti vivi?
speravo sempre che ti me o divi,
oua guagno discreto, guagno benin
da quande travaggio in te un casin.
traduzione
Ballava il can-can nei varietà
nelle periferie delle grandi città
Aveva due gambe che sembravano colonne,
era l’invidia di tutte le donne.
La sua ambizione era Broadway
ma mia mamma non ne voleva sapere
“ho paura che poi mi torni incinta”.
Gli americani sono furbi, son ricchi,
imbrogliano le ragazze con un mucchio di trucchi,
ti offrono soldi, fiori e profumi
ti confondono con belle parole,
poi magari hanno mogli e prole,
cos’ rimani sola con la pancia
…neppure i soldi per pagarti la camera.
..a proposito di soldi!! come vivi?
speravo che me lo dicessi!
ora guadagno discretamente, guadagno benino,
da quando lavoro in un casino!
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E mou belan,
non vedo più le vele ammainate,
la navi alla fonda nel mare grigio
che unito al cielo ancora più grigio
fa sembrare i tetti ancora più grigi.
Caligô,
nebbia grigia del mare che sale
nella maccaja e ci avvolge in un’aria
ovattata e triste ma nostra, solo nostra.
Spuma bianca di onde di spiagge deserte,
che bagnano sassi rotondi appiattiti dal tempo.
Uomini!!!!!
Avete nascosto il mare!
Formiche laboriose al suono di sirene
tra lampii e scintille d’acciaio si guardano tristi
Maccaja negli occhi, nel cuore.
Tralicci d’acciaio che svettono al cielo inermi
come piramidi nude, neri, silenziosi.
Un uomo li guarda e piange.
E mou belan, Genova muore!!!
Autore: Alfred
Note
belan= eufemismo genovese per non dire “belin”
considerato una parolaccia.
caligô = la nebbia che arriva dal mare
Maccaja= l’umidità di certe giornate di scirocco a Genova
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genova grigia con i suoi tetti grigi,
col suo immenso mare grigio,
col suo immenso cielo grigio
genova tra monti e mare,
troppo vicini, troppo alti,
genova piange.
maltrattata, percossa, offesa,
genova la “superba”,
genova spogliata.
ora genova piange
maledetti !
genova ! riscàttati !
Autore: Alfred
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