Poesie di Eldy

UTOPIA…..poesia di Stefano Medel

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Magari a volte

Ti avvicini a raggiungere

L’utopia nella tua vita;

ottieni tante cose,

riesci nello sport,

nella scuola,

come poeta e scrittore

sei apprezzato,

ti imponi in internet,

e fai delle cose;

e quando sei lì per toccare la felicità,

e ci sei vicino,

la società

e certa gente,

rovinano tutto

e ti portano a fondo;

è la società

e il suo marciume,

il conformismo,

le regole,

i tabù

e i condizionamenti sociali,

che rompono tutto

e rovinano l’uomo,

stiamo male ,

perché

la società

è marcia , putrefatta,

con un degrado sociale e culturale,

la prevalenza dei peggiori,

degli stupidi

dei burini

e dei più provinciali;

il peggiore stà a galla;

e la felicità,

si allontana sempre più.

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 7 giugno 2016 at 19:03, nella categoria: stefano medel. Lascia un tuo commento qui



VIOLENTA CAREZZA (a mia moglie)…poesia di calcio2.ce

Pur se una volta mi hai esasperato,

fino a  farmi perder  la pazienza.

Pur se  il  nervosismo hai esaltato,

con qualche  indisponenza  od  impudenza.

Io, non dovevo essere  violento,

io, non dovevo scuoterti e dolerti.

Ma, poi, quando ti ho preso per  le spalle

e, con mano dritta, ferma e tesa,

mi sono avvicinato scuro  in viso,

in questa voglia  mai esercitata,

mi son trovato a esame ragionato

e, ricordando il bene che hai donato,

i doni immensi  dei figli miei cresciuti,

quella violenza, per raptus improvviso,

si è trasformato in carezza ed in sorriso.

Allora, anche tu, uomo debole e violento,

fai per tempo esame di coscienza

e, colto da uguale pentimento,

annulla ogni forma di  violenza.

Poi, in ginocchio, come innanzi alla Madonna,

irrora,con le lacrime le mani di tua donna,

volgi lo sguardo umido, al volto suo amoroso,

(e, dopo, ancor piu’ chino)

bacia la terra che ella  calpestò

 

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 31 maggio 2016 at 22:03, nella categoria: calcio2.ce. Lascia un tuo commento qui



MEGLIO COSI’……poesia di Franci

Quando mi sento sola
e rattristata,
mi mostro felice alla gente
come mai non son stata.

La gente ascolta, sorride,
si diverte.
Ma in fondo, poi
non mi capisce mai, veramente.

Ma è meglio così..

Vendo sorrisi con il cuor piangente,
vendo tristezza,
dolcemente.

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 28 maggio 2016 at 17:10, nella categoria: franci. Lascia un tuo commento qui



FOGLIO…..poesia di calcio2.ce

Da pioppo trito e da pressa laminato sorgesti un giorno tu foglio virgineo.
Candido e intonso, ti porgesti, lieto, al lento volteggiar di un matita blu.
Il mio “esser poeta”, già ti imbratta, con versi, sciolti, o, rima baciata.
Ti frego con matita, gomma e penna, correggo, ricorreggo, e, dopo poco, cancello tutto, per soffregarti ancora.
Tu come agnello, volto al sacrifizio, sveli, allo sguardo mio, i bianchi spazi.
Ti fai scrivere dietro, sopra, sotto, doni te stesso, ai miei vaghi pensieri.
Ah, se trovassi uguale rispondenza in Mariantonia, che sfugge e si diniega.
Che, se mi incontra, volge gli occhi altrove, per dispregiare ognora l’amor mio.
Oggi però su te libero foglio, lacrime ardenti, di un intenso amore, ti scaldano, ti infiammano e, poi, ti fan bruciare.
La cenere raccolgo e, in rito mistico, la pongo nel giardino in ben profonda buca.
Rugiada e brina le daranno umore e un giorno, certo, un pioppo nascerà.
Sotto le foglie tremule, chi passa potrà leggere quanto fu grande e vero, l’amore mio per lei.
Il vento impara i versi, e, a sera, nel tramonto, una poesia d’amore, al cielo volerà:
“UN CUOR CHE AMA TANTO, A TE CHIEDE CONFORTO, MENTRE ALLA LUNA CANTA, AMALO CON TRASPORTO.
FALLO SENTIR POETA, PER UNA VOLTA AMATO, STRINGILO FORTE AL SENO, POI, MORIRA’ BEATO.
CHI PASSERA’ A QUEST’ORA, A PIE’ DI QUESTO PIOPPO, VEDRA’ UN FOGLIO, UN LAPIS E IL TUO POETA MORTO.”

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 25 maggio 2016 at 14:50, nella categoria: calcio2.ce. Lascia un tuo commento qui



AMICIZIA…..poesia di Franco Muzzioli

amare

Il senso dell’altro

nega monolitiche solitudini .

Non è uno specchio

che risuonerebbe

nelle scure stanze

come eco sgradevole.

E’ una mano diversa

che si tende per essere,

che divide un cammino

anche sullo stesso ramo

foglia con foglia, fiore con fiore.

Guai se non ci fosse

chi divide con te

gli attimo spogli

della corsa del tempo.

Questa poesia è stata scritta da francesca, il 24 maggio 2016 at 16:05, nella categoria: francomuzzioli. Lascia un tuo commento qui



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