Poesie di Eldy

Il Tempo

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Il tempo

Come sarebbe bello poter colmare quel vuoto 
che s’è venuto a creare nel tuo cuore.
Un tempo,
ormai lontano, c’era lui, ed io, rimasi alla porta
per tanto tempo ad aspettare.
Speravo, dal profondo del mio cuore, che qualcosa,
nel tempo, potesse accadere.
Avrei voluto, già da tanto tempo,
farti capire quanto ti volevo bene,
farti sapere come il mio affetto è cresciuto
nel tempo
da non poter più stare circoscritto
tra quei pochi ritagli di tempo che riuscivo,
con tanti sotterfugi,  a rubare al tuo tempo.
Ma quel sentimento che nutrivi,
da tanto tempo, verso l’altro,
non mi diedero il coraggio di chiederti niente.
Con il tempo le cose sono cambiate,
ma ho dovuto aspettare
ancora del tempo
affinché, il tempo cancellasse gli ultimi ricordi.
Adesso, il tempo è maturo,
e  potrei tirare fuori quelle parole
da dove, per tanto tempo, sono state conservate.
Com’è buffa la vita!
Oggi, che ho trovato il coraggio per poterlo fare
non riesco ad avere
un attimo di tempo 
per poterti dire:
quanto ti voglio bene !!!
 autore:Domè

Questa poesia è stata scritta da admin, il 16 dicembre 2010 at 11:31, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



I MIEI RICORDI

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Giocavo con i miei ricordi
Li mettevo infila, uno dietro l’altro
Scrivevo loro accanto un’impressione
Poche lacrime e un unico sorriso,
e sempre una serie di emozioni .
Accarezzavo languidamente
i pensieri dolci di una volta
perfino quelli frutto di follia.
Ricordi perduti per illusorie realtà,
pensieri colpevolmente abbandonati
Dietro pur esitata risposta
Al richiamo di chiara ipocrisia.
Per falso ideale fu grande la ferita
Irraggiungibile la grande avventura.
Con chiara sciocca presunzione
Tentavo di aprire cuore e mente
Di una magica Fata deliziosa.
Forse fu pretesa spudorata,
tiepida, morbida pazzia
o ingenua ricerca dell’amore.
Oggi gioco ancora coi ricordi
Ma più non vivo il fascino di un sogno
Né rincorro chimere o utopie,
li metto in fila uno dietro l’altro
ma senza più una lacrima
li accompagna solo un gran sorriso.

Questa poesia è stata scritta da admin, il 14 dicembre 2010 at 00:23, nella categoria: flavio:46. Lascia un tuo commento qui



Branco o le foglie di Marisa

stupro

Una mia nota
La violenza vissuta ma anche subita dalla natura. Natura è donna ma in questo caso è la collina stessa che ha ricevuto il colpo. La terra, le foglie, gli alberi stessi che sono stati il palcoscenico preferito di una brutalità, si risvegliano e partecipano con tutte le loro fibre allo strazio della donna, al dolore che si sta consumando. Tuttavia un dolore cosi atroce non potrà mai essere percepito da nessuna collina, da nessuna creatura che non sia un essere umano.
Il bosco stesso, foglia per foglia, si sente violato ma come la donna rimane inascoltato.
La violenza perpetrata nei confronti di una creatura umana diventa la violenza perpetrata ai danni di tutta la natura che subisce con accanimento quotidiano uno stupro.
Uno stupro non paragonabile per dolore a quello di una donna, ma enorme per il raggio e l’astensione con cui si propaga in ogni angolo della terra.
Il branco è una delle tante realtà urbane motivata dal mutuo soccorso e dal reciproco consenso degli obbiettivi. Più si fa viva la disgregazione familiare più si rinforzano i vincoli del branco.
In questa composizione si percorre una doppia via: il vero branco che ha violato il pudore di Marisa, e noi che apparteniamo in un numero sterminato a questo branco, che non rispetta la natura e che non ne riconosce dignità di esistenza. A quale categoria vogliamo appartenere? Ci ripugnano tutt’è due le vie?
Se si, allora come mai la natura si riveste ogni giorno di violenza? Fa parte anche questo di una favola?
No!, non è una favola ma una dura realtà che potremmo lasciare in eredità ai nostri figli ghettizzati in branchi; oppure è l’ultimo grido silenzioso di una natura che, pari a tutte le donne violate, rimane dentro di noi in stato larvale e aspetta solo che la nostra coscienza metta radici, come un bosco, prima di emettere, poi, il grido di allarme, e di voler quindi girare la boa.
Calcio……….

atene

Le tenere foglie non sanno
dei baci perduti in collina.
Non hanno memoria del caldo
rumore lacerante di frasche,
di assalti guerrieri in tripudio
per la dea dell’Amore caduta
sulle spine intrecciate da letti
riparati da foglie e d’arbusti.
Tutto questo non sa la collina.
Chi aspettava la vita fuggire
si trovò a pesare l’amore
e trovò attorno il deserto
e il sipario di tutta la flora.
Lo stormire di tutte le foglie
eran come mille campane, poi
al pianto del tenero cuore,
tutto il bosco penò in silenzio.
Ogni gemma di foglia ascoltava
ora il verbo, su in collina,
ogni gemma si sentiva violata
dalla mano dell’onta assassina.
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autore:Calcio2.ce

Questa poesia è stata scritta da admin, il 9 dicembre 2010 at 15:42, nella categoria: calcio2.ce. Lascia un tuo commento qui



Viene l’amore

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Viene l’amore,
luce abbagliante,
come sole,
illumina i giorni,
mette in fuga
le ombre della vita.

Impareggiabile pittore,
dipinge le scene,
di un’incantovole storia,
protagonisti due cuori.

Insuperabile compositore,
sublimi sinfonie,
per incantare
anime amanti.

Viene l’amore,
che fa volare,
oltre il cielo,
infiniti spazi,
dove non esistono
le parole ” io ” e ” tu “,
solo ” infinitamente noi

autore:antonino8.pa

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 04:12, nella categoria: antonino8.pa. Lascia un tuo commento qui



Casa Poesia scritta da robertadegliangeli

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     Casa
Dov’è la nostra casa ?
Dove il nostro cuore si acquieta,
dove ci sentiamo sicuri,
dove incontriamo gli amici,
dove il calore si fa sentire.
La nostalgia è struggente,
se ne siamo lontani.
Ma la nostra casa siamo noi,
aggiungiamo ogni giorno,
piccoli mattoni di vita,
i segni del tempo,
si depositano,
giorno,
dopo giorno,
sul nostro corpo,
così noi ci sentiamo sempre a casa.
 Autore :robbi

Questa poesia è stata scritta da admin, il 7 dicembre 2010 at 15:39, nella categoria: robertadegliangeli. Lascia un tuo commento qui



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