Poesie di Eldy

IL TRENO (di Luigi)

treno

 

Porta con se fievoli storie di vite vissute…….idee consumate di un mondo a colori davanti ad un finestrino opaco.
Verdi praterie, case abbandonate, pascoli infiniti si allontanano pian piano in un crescendo di vibrazioni ed atmosfere , che si accompagnano ai pensieri ed alle sensazioni piu’ belle.
Il treno corre veloce senza stancarsi, quasi volesse portarsi verso l’infinito, arricchendosi di sogni e speranze lasciati da passeggeri ,distratti da un sogno disperso dietro le pagine di un giornale.…
Il treno e’ un po’ come il mare perche’ fa parte del cuore,;…entrambi riaccendono vecchi ricordi e nuove speranze ,trasformando tutto cio’ che si lasciano indietro, in un senso fugace di dolce abbandono.
Poi, all’improvviso un fischio, con esso si ferma anche il tempo; non si sente neanche piu’ il peso delle proprie valigie, ma soltanto una debole resistenza di fronte ad una nuova vita che si offre a noi, e che domani ci risvegliera’ e sorridera’ come un meraviglioso giorno di primavera.
autore:uigi4lc7.lc

Questa poesia è stata scritta da admin, il 27 gennaio 2010 at 18:44, nella categoria: luigi4lc7.lc. Lascia un tuo commento qui



Lettera a un Figlio

images4La casa è vuota , da quando sei partito, tua madre in cucina piange di nascosto, io non ho il coraggio di entrare nella tua camera, qui tutto parla di te.. . La tua batteria, la tua chitarra..sei venuto a casa in licenza breve.. dopo circa un mese,chiuso nella tua divisa verde.. ti ho osservato sei un uomo ormai, hai riso e scherzato con tuo fratello marinaio d’Italia e tua sorella mentre eravamo seduti a tavola.. non mi sembrava vero di avervi tutti qui,accanto a me, poi il tuo viso si è fatto serio..non trovavi le parole adatte , poi hai preso il coraggio a due mani.. . Domani, rientro in caserma hai detto,domani notte il mio reggimento parte per una missione all’estero..andiamo in KOSSOVO,  non so la mia destinazione precisa..ma appena sarò li, ci sentiamo per telefono, voi state sereni. Il volto di tua madre è diventato di cera, una cappa di silenzio ed il mondo ci è crollato addosso.. perché tu..  E’ il mio dovere..il mio lavoro..hai risposto..non l’ho chiesto io, mi ci mandano e basta..  .Adesso sei lì, ed io qui..a scriverti questa lettera che forse non spedirò mai, io, il duro della casa.. io che ho vissuto partenze e addii, io che non avrei voluto mai saperti in terra straniera..io che porto ancora nel portafoglio le foto di quando eravate bambini.. io che non ho mai pregato.. adesso supplico, mi sveglio in piena notte e di nascosto in cucina..asciugo le lacrime, e conto i giorni che mancano al tuo ritorno.. ti prego ritorna sano e salvo, stai sempre giù come fanno gli animali.. torna..quando tutto sarà finito..torna vincitore..insieme ai tuoi compagni dai loro cari.. .Gli americani laggiù , dicono al TG, hanno usato armi non convenzionali proiettili all’uranio impoverito..tua madre mi chiede.. invento scuse..dico che non so.. . dico stai tranquilla..nostro figlio tornerà sano e salvo..intanto continuo a contare.. i giorni..e a non vedere i TG..per paura.. .
autore:angel1.vr

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 12:54, nella categoria: francesco7.pv (angel.vr). Lascia un tuo commento qui



l’orgoglio

il tuo stupido orgoglio,
ti fa buttare l’antico vaso,
con tutti i fiori,
appena appassiti.

1917_dscn8935

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 09:25, nella categoria: alfred. Lascia un tuo commento qui



Alda Merini

La mia poesia è alacre come il fuoco
trascorre tra le mie dita come un rosario
Non prego perché sono un poeta della sventura
che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnanànna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera
del passato cordoglio che non vede la luce.
Alda Merini, da “La volpe e il sipario”

 

Questa poesia è stata scritta da admin, il 26 gennaio 2010 at 19:20, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



La madre – Giuseppe Ungaretti

https://youtube.com/watch?v=-GB7i4vJwcw%26hl%3Dit_IT%26fs%3D1%26%22+type%3D%22application

E il cuore quando d’un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d’ombra,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua di fronte all’Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro.

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 05:45, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



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