Poesie di Eldy

Strade bianche

images3Abbi cura di te, l’ultimo abbraccio.. , tu cosa farai.., ti aspetterò, finirò gli studi, troverò un lavoro.. , ma tu stai attento, promettilo. Le sue braccia..sulle mie spalle..i suoi occhi nei miei.. . Starò attento si, promesso, ma tu non aspettare,non me.Io lascio tutto qui,noi siamo cresciuti insieme,sei stata la mia amica migliore..la sorella più piccolina che dovevo proteggere.. , tu sai tutto di me. Lascio qui il mio cuore,alle persone che mi hanno conosciuto , amato, tenuto in braccio fin da piccolo.., porto con me quest’affetto, i ricordi più belli..,non dimenticherò, amica mia.., porterò con me l’immagine di questa via, ricorderò ogni pietra di questo muretto,i tuoi occhi di stella..che troppe volte hanno pianto per me. Dai non fare quella faccia, potrai studiare in santa pace, senza il baccano che facevo con la batteria.., ti ho portato una cosa,tienila tu a me non servirà più,è un vecchio giubbotto di finta pelle, è un pò conciato male..ma ti piaceva tanto.., non so se si può lavare..non me ne intendo.. . Lo terrò cosi..ha il tuo profumogiubbotto-di-pelle-donna-tp_16625644944929288992… Profumo? puzza vuoi dire hha hha.. .Io prometto che starò sempre attento,tu promettimi di finire gli studi e quando sarai segretaria..fa la brava.., promettimi che troverai un bravo ragazzo, uno di quelli che ti devono adorare sempre..sei una brava ragazza, meriti tutto dalla vita.Perchè sei venuto a trovarmi quando ero a letto con la bronchite, perchè mi tenevi la mano? ..Era stata tua zia a dirmi che potevo venire a farti visita, quando ti ho visto con la febbre alta..pallida..mi è venuto spontaneo prenderti la mano e tenerla fra le mie.. . No non dirlo,non darmi questo dolore..l’ho sempre saputo e pensato.. ma tu non dirlo..lasciami andare via così.. . Senti..non ho il coraggio di venire a salutare i tuoi..dai un bacio tu per me.. : Mamma lo sapeva che non saresti venuto per salutare.., lo sa il bene che gli vuoi, mi ha detto di darti questo..ma non fumarle tutte.., io ti ho preso quell’accendino della ronson che ti piaceva tanto..non perderlo mi raccomando..è placcato in oro.. .Tua madre ..lo sa perchè,è stata anche un pò la mia mamma..io che non ce l’ho..gli avrei spezzato il cuore, meglio così.. . Parti questa notte vero.. Si..ho il treno alle 2.. . Tornerai qualche volta, in licenza.. .Non lo so..qui non credo mi vogliono fra i piedi..ma ti scriverò, qualche volta, cosi mi dirai di te..ok.. . Posso darti un bacio..? Dammelo.. ma sulla guancia.. non farmi partire con questo ricordo in più.. . Adesso vai, si è fatto tardi..no niente lacrime..mi faresti piangere e non sono bello da vedere..abbracciami ..va adesso..tramonto .Il sole era tramontato..la polvere della strada sembrava danzare, sotto i miei passi..la mia vecchia casa era ormai distante.. un puntino fra gli alberi in fiore.

Questa poesia è stata scritta da admin, il 15 settembre 2010 at 19:21, nella categoria: altri autori. Lascia un tuo commento qui



Anniversario (15 settembre,47 anni di matrimonio)

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Ho perso la conta degli anni
nel vivere, amare e soffrire
son pochi i pensieri e gli affanni
maggiore è il sognare e il gioire.
Tornare nell’ombra del tempo
ricordo di andate stagioni ?
Volare portati dal vento
di mille frustranti illusioni ?
No, meglio restare seduti
stringendoti forte la mano
cullarsi in pensieri voluti
sperar di guardare lontano.

autore:francomuzzioli

coppia-tazze-love3

dedicato alla moglie Anna

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Amicizia

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Fonte d’acqua chiara e fresca,
per placare questa arsura.
Caldo fuoco di un camino,
che riscalda nel gelo dell’inverno.
Occhi che sanno guidare,
per le strade buie della vita.
Sicuro luogo,
dove trovare riparo nei momenti difficili.
La mano sempre tesa ad aiutare,
quando cadendo si ha difficoltà ad alzarsi.
La parola giusta,
che lieve accarezza l’anima,
giungendo al cuore, dandogli nuova vigoria.
Questo è ciò che provo,
questo è il sentimento di profonda amicicia,
indissolubile vincolo che mi lega a te.
Condivisione di essenza di vita,
che riesce a far sì,
malgrado la lontanaza,
che io possa sentirti quì, vicino a me.

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Questa poesia è stata scritta da admin, il 14 settembre 2010 at 14:12, nella categoria: antonino8.pa. Lascia un tuo commento qui



L’ultima sigaretta

 

soldatiIl fiato si faceva fumo, il freddo entrava fin dentro le ossa. Che ci facciamo qui..le nuvole passavano basse sulle nostre teste, è uno scherzo vero.. no è la solita esercitazione, io dico che questi sò matti.. . Le voci si susseguivano , insieme ai pensieri, gli sguardi si incrociavano..poi il silenzio, un silenzio che parlava chiaro. Chiusi nelle mimetiche bianche..più bianche della neve che ci circondava..tutti avevamo capito… Pronti a muovere..fra 30 minuti..chi crede e vuole..può pregare, si fa sul serio..la voce del capopattuglia..ci fece rabbrividire. Ragazzi..non c’è alcun tipo di supporto, ce la dobbiamo cavare da soli, occhi aperti.. tre uomini di copertura..tre in avanti a ventaglio..ci segnalano dei cecchini..in zona, non fate cazzate e torneremo tutti interi a casa.. . Minuti interminabili..pensieri come saette.. qualcuno guardava delle foto..qualche altro fissava un punto nel vuoto.. altri ancora controllavano le armi in dotazione..li osservavo ad uno ad uno..fissavo nella mente quelle immagini come foto di polaroid.. . Ci muovemmo piano, senza lasciare tracce..il sudore diventava ghiaccio sui nostri visi..sguardi da aquile tutt’intorno..eravamo nel quadrante di pericolo.. il buio della sera ci aveva sorpresi quasi all’improvviso, come quello sparo che spezzò il silenzio.. . Uomo a terra..qualcuno gridò.. .Da dietro ripari improvvisati..cercavamo di capire, una traccia..dov’era nascosto quel bastardo..,poi le raffiche di mitra..riempirono il silenzio..lontano un uomo scappava.. . La bianca mimetica aveva una macchia rosso sangue giusto sul petto, strisciando come serpenti..ci portammo tutti dietro ripari sicuri..la ferita era grave..fu tamponata come meglio si poteva.. .Come ti senti.. . Brucia è come se avessi il fuoco dentro..,te la caverai..il giubbotto ha attutito il colpo..la pallottola non è in profondità..tieni duro..ti porteremo via di qua.. . Ho il mutuo da pagare..mia moglie.. mia figlia.., te la caverai non ci pensare adesso.. , dammi una sigaretta.. , no non devi fumare..ti farà tossire..dammela lo stesso.., aspetta le devo cercare.. . Tieni eccola..ehiii non devi addormentarti.. ehiiiiiii..apri gli occhi.. infermiereeeeeeeeeeeeeeee.. . Aveva un’emoraggia..interna.. non c’era nulla da fare..ma tu avevi detto… si l’ho detto..ma ho mentito.. . Il corpo nella busta.. grigia..nessuno parlava, la rabbia bruciava dentro..prendeva lo stomaco.., come si chiamava.. Non ci sono nomi qui..solo la matricola, la voce del caposquadra.., è il nostro lavoro..tutti sappiamo.. . Lo riporteremo a casa.., tu prendi il suo posto..e occhi aperti.. .
da un’amico di eldy

Questa poesia è stata scritta da admin, il at 13:51, nella categoria: un amico di eldy. Lascia un tuo commento qui



Ricordi lontani

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Sei diventata un’ombra nei pensieri miei, sono passati gli anni, non sono più tornato nella mia città.. . Ho perso tutto, anche gli amici compagni di sempre, di mille avventure. Me ne andai lasciando un sorriso sul tuo viso rigato di lacrime, mentre un treno fischiava frettoloso in quel giorno uggioso di gennaio. Avevo preparato le parole da dire, era come una poesia, ma rimasi li, fermo nei tuoi occhi, incapace di dire una sola parola. No non ero io la persona adatta a te, me lo avevano detto anche gli amici..tua sorella, in quella strana lettera, per gli auguri di Natale. Nessuno avrebbe scommesso su quel nostro amore, dimenticala mi ripetevano, come se il cuore fosse una lavagna e i sentimenti, gesso da cancellare.. .Era bello stare con te, tutto si colorava, e dimenticavo la mia realtà.. tu sapevi come prendermi, calmare le mie ansie, le paure.. . Quel mattino ti lasciai li, sulla pensilina della stazione.. eri corsa a salutarmi, nonostante ci fosse lui con te..un giovane rampante avvocato.., osservava da lontano ogni tuo movimento, ogni sguardo, osservava me..e forse tremava al pensiero che ti avrei portata via.. .Mi mettesti le braccia al collo, come facevi sempre li davanti a scuola, i tuoi occhi pieni di lacrime, ti sentivo tremare..mi dicesti.. ritornerai un giorno..ritornerai vincitore..lo so.. lo sento. Ti sorrisi..per nascondere il dolore..quel dolore sordo che ti spacca il cuore, non ci vedremo mai più..ti dissi..il mio posto non è accanto a te, là dove vivo ho un’altra donna..che mi aspetta. Il fischio del treno ci fece sussultare, mi stringesti forte..guardando coi tuoi occhi fin dentro l’anima..non ero stato mai bravo a dire le bugie. Dal finestrino.. ti vidi ancora li ferma..asciugavi le lacrime che scorrevano copiose.. lui ti teneva una mano sulla spalla.. Avvocato..abbi cura di lei..quasi gridai..i nostri sguardi si incrociarono.. . Seduto…nello scompartimento vuoto..avevo il berretto fra le mani..un berretto verde..all’interno incollata una foto..l’avevamo fatta alla macchinetta delle fototessere.. era stato il nostro primo bacio quello.. .La guardavo..e ricordavo ogni istante con te..non mi accorsi..delle lacrime che come pioggia mi bagnavano la giacca.. .
da un amico di eldy

autore:felix1

Questa poesia è stata scritta da admin, il 13 settembre 2010 at 14:06, nella categoria: un amico di eldy. Lascia un tuo commento qui



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