(da: Non è successo niente di Nicolò Targhetta – articolo scritto prima dell’elezione di Biden)
– Maestro, una visita.
– Chi è?
– La democrazia americana.
– Falla entrare. Tesoro!
– Maestro!
– La più Grande Democrazia del mondo. Che piacere vederti, ma sei sempre più bella! Quanti anni hai?
– Quasi duecentocinquanta.
– Io avrei detto venti, massimo ventidue.
– Non lo so… mi sento così… così…
– Come?
– Brutta.
– Ma non devi dirlo neanche per scherzo. Hai la pelle fresca e il corpo di un’adolescente. Sei in boccio, nel fiore degli anni.
– Non è vero, la gente mi disprezza, mi prende in giro. Ha paura di me.
– Di te, amore? Ma come si può aver paura di un faccino così?
– Lei mi deve aiutare, maestro. Lei mi deve restituire la bellezza.
– Ma certo, tesoro mio. Sono qui per questo.
– Posso fidarmi?
– Così mi offendi però. Ho lavorato con le migliori, lo sai. La Russia, la Turchia, l’Ungheria. Chi credi che abbia messo la parola “Popolare” tra “Repubblica” e “Cinese”. Moi, mon chere. C’aveva i campi di lavoro e io le ho detto, mettiti a fare cellulari economici. E mo ce se compra a tutti.
– Ma lei pensa che si possa ancora fare qualcosa con me?
– Certo che sì, zucchero.
– Magari con delle azioni concrete…
– No! Guai! Guarda che se cominciamo così, cominciamo male eh. Le azioni concrete non servono a niente. La credibilità non si costruisce più con le azioni.
– E con cosa si costruisce?
– Ma con le paillettes, amore mio. Un po’ di trucco, un po’ di storytelling. Sai cosa facciamo adesso? Adesso facciamo un bel servizio fotografico con te che tieni in braccio un cucciolo di golden retriever. E vedi come tornano tutti a volerti bene.
– Non so… io…
– Guardami. Ti fidi di me?
– Certo.
– E allora, dai, su, su, su, metti quel tuo bel culetto sullo sgabello e principiamo questa rinascita.
– Qui va bene?
– Perfetto. Ora, ricordati che sei la più grande democrazia del mondo. È questo che deve trasparire. Ora ti voglio sicura di te. Molto bene. Sei la guida del mondo libero. Potenza economica. Crei monopoli. Sfrutti come un feudo personale il Sud America. Brava, così. Ora aggressiva, immagina che io sia un paese del Medio Oriente. Sì, bombardami con quello sguardo. Radi al suolo il mio villaggio con quel sorriso. Aspetta, amore…
– Che c’è?
– Ti si vede l’1% più ricco del restante 99%.
– Oh, che imbarazzo.
– Magari lo copriamo, eh. Ecco, così accavalla le gambe. Sei sensuale sei… quello cos’è?
– Il razzismo sistematico. Che faccio? Lo tolgo?
– A te piace?
– Molto.
– Allora teniamolo, ma facciamo in modo di nasconderlo un po’. Ecco, piega il braccio. Stai andando alla grande. Dammi capitalismo, adesso. Brava. Vendimi zucchero, grassi saturi, armi, vendimi tantissime armi. Fammi vedere bene il cucciolo. Lì che c’è?
– È la cicatrice di dove avevo Guantanamo. L’ho fatto rimuovere, si vede tanto?
– Per niente, tesoro. Ma per sicurezza sposta un po’ il vestito, così… ottimo. Ora mostrami un po’ della merce, dai. I punti forti. New York, Los Angeles, Disneyland, Washington… ecco magari Washington no… alza invece un po’ quell’Hollywood. Non essere timida, tesoro. Ce l’hai, tanto vale mostrarlo.
– Così va bene?
– Perfetto, però mi raccomando non girarti mai dal lato dell’assistenza sanitaria.
– Perché?
– Da quello la luce ti arriva malissimo. Ecco, direi che ci siamo. Vieni a vedere.
– Ma sono orrenda.
– Niente affatto, amore.
– Sì, sono piena di disparità e diseguaglianze, di povertà, scarsa educazione, obesità, omicidi, mortalità infantile…
– Tranquilla. Togliamo tutto con Photoshop.
– Ah sì?
– Ma sì, amore. Sta lì per quello.
– Quindi abbiamo finito?
– Certo. Ti mando tutto il prima possibile.
– Grazie tante, lei mi ha salvato.
– È il mio lavoro. Adesso vai, tesoro, vai e fatti amare dal mondo come solo tu sai fare. Ricordati che sei splendida.
– Una regina.
– Una dea. E non permettere mai a nessuno di convincerti del contrario. Ciao amore, cia’ cia’.
…
– Maestro, il suo appuntamento delle cinque è qui.
– Falla entrare.
– Permesso?
– Italia, tesoro mio. Ma sei sempre più bella!
Contributo di
, 22 gennaio 2021 13:49.
Ma! Il mefistofelico Maestro avrà pure un indirizzo per mandargli un pacchettino di plutonio. Io non amo l’America ,per tutte le ragioni che sono state descritte , ma se leggo la “dichiarazione d’indipendenza” dove sta scritto che ” …tutti gli uomini sono creati uguali con diritti inalienabili come la vita, la libertà e la ricerca della felicità…” e so che se non c’erano loro sarei vestito con la camicia nera , allora la parte simpatica dell’America salta fuori. Nessuno è perfetto !!!!!! E la Democrazia è il sistema migliore per fare Stato , anche se questa parola è stata spesso usata a sproposito. Anche il socialismo al quale credo (es: nazionalsocialismo !!!!) è messo decisamente a sproposito.
A me non piace molto l’America, ma la sopporto. La democrazie è un’altra cosa.
Non mi piace l’America. Punto.
Preferisco la nostra Democrazia.La nostra Costituzione. Non ho molta simpatia per questi americani e neanche per i russi o cinesi. Troppo diversi da noi. E’ un “impasto” diverso da noi Italiani. Anche se doibbiamo sempre dire Grazie al popolo americano. Se non fosse per questi nostri damerini che ci “governano”, saremo i primi della classe. Secondo me, abbiamo un compito importante.Come nonni, dobbiamo rimodellare certe abitudini che stanno avanzando in certi giovani. Anche la Scuola ha e dovrà avere un ruolo educativo. Comunque, se fosi costretto ad espatriare, andrei in America con Francesca
Amara, amarissima allegoria di una “commedia” irriverente ma triste, purtroppo reale, raccontata con poetico cinismo. Personalmente, in certi punti, ho i brividi e mi viene da piangere. Nel finale ho tremato. La seconda cliente sarà un altro di quei casi disperati? Spero diventi il capolavoro del “Maestro”, ma nel senso che intendo io. Sarà possibile? A voi, o ai posteri l’ardua sentenza.
La “commedia” – “metafora” è angosciante non solo per questo “Maestro” che assomiglia più ad un lenone o a quegli orridi maschi che cercano nella donna l’ “oggetto” , con tutti gli ammiccamenti sessuali deteriori (l’accavallarsi delle gambe, il bel culetto ecc. )( E’ certo che la “commedia ” è declinata al femminile , America e Italia sono Nazioni ).Ma la democrazia è più come la Marianne nel quadro di Delacoix , una giovane donna con la bandiera in mano che combatte contro gli assolutismi, le dittature, le disuguaglianze , non certo una starlette un pò troia , anche se a volte la bivalenza è nelle cose.