Il giorno dei Morti, noi si chiamava la Festa dei Morti. Era un modo per incontrarci anche con gente che risiedevano lontani. Venivano qualche giorno prima per pulire e sistemare le tombe, il cimitero era un giardino con tante luci. Poi ci si rincontrava il giorno della Benedizione, sempre al pomeriggio e finita la cerimonia, era proprio una “festa”. Quest’anno, pochissime persone, questo tremendo virus ci spaventa. Sono andato diverse volte, sempre da solo: la confusione mi irrita. E’ un luogo di memoria e di riflessione, le chiacchiere si fanno fuori dal cancello. Nella mia solitudine, ho parlato con tutti quelli
che conoscevo. Avevo sempre la parola io, mi guardavano in silenzio: un dialogo muto, triste, doloroso. A volte allegro quando dialogavo di certe avventure con un mio amico: avevamo spruzzato i pomodori di Carlino con della tinta rossa quando erano verdi. Poi la lapide dei caduti in guerra, sul lavoro, nelle miniere…in un piccolo cimitero di montagna, c’è la storia d’Italia come in un grande Camposanto. E la senti viva perchè anche se non li conoscevi, tua madre te ne aveva parlato. Ed è lì, La Storia, che scorre davanti ai tuoi occhi, basta leggere le poche scritte sulle lapidi. Capitano degli Alpini…donato la vita alla Patria, Partigiani falciati dai tedeschi, ec. ecc. Oppure:
sono di nuovo insieme. E un nodo ti stringe la gola e si annebbia la vista. Ti guardi in giro e sei contento che non ti ha visto nessuno.
Puoi asciugarti gli occhi. Mi sono fermato anche dal Maestro della Filarmonica, e ho risentito tanti motivi allegri. Ecco! Con questi suoni negli orecchi, ho chiuso il cancello con un gesto di saluto per Tutti.
Non me la sento di firmarmi Il Maledetto Toscano. Ma ormai l’ho scritto.
Giulio Salvatori Novembre 2020
Contributo di
, 2 novembre 2020 17:55.
Forse è emozionante in un paese dove il cimitero è una piazza di persone che hai conosciuto o delle quali hai sentito parlare , ma nelle città è un luogo che non amo . I “miei morti” li porto tutti nel cuore , lì non c’è più niente di loro , ora poi che la tendenza è la cremazione , ci sono solo lapidi e polvere . Mia madre la incontro tutte le sere prima di addormentarmi le tendo la mano nel buio e la saluto.Ne parlavo con mia moglie pochi giorni fa perchè c’è la tomba di una mia nonna nel cimitero monumentale che sono anni che nessuno va a vederla , le ho ricordato che ci sono anche le tombe degli altri nonni e bisnonni e sinceramente non so più nemmeno dove sono . Fra cent’anni nessuno saprà dove siamo , ecco forse questo del ricordo avverrà in un piccolo cimitero di paese dove le poche tombe sono tutt’uno con il paesaggio.
Il Camposanto si chiamava e per tutti era così. Oggi ci vuoi andare con la mascherina? Son tempi brutti questi, Franco e non credo che ne usciremo. I ragazzi chissà.
Ci saltiamo fuori . come ci sono saltati fuori con la peste , il colera , la spagnola (50 milioni di morti !!!!!). Ci saltimo fuori dai !
Giuliolu, il tuo post,e molto caro sei gentilissimo in ogni luogo, è vero la chiamavano la festa dei morti,hai un cuore grande, pensi a tutte le persone che conoscevi da ragazzo, e che oggi magari sono state dimenticate,ma il tuo pensiero e di passare a guardare se manca un fiore, sei un uomo grande generoso, Il tuo post Giulio e molto emozzionante, triste e doloroso, dentro al Camposanto non si parla è un luogo Sacro. verissimo Sei molto rispettoso Giulio con i vivi è con i morti….Onore a te. Anche leggendo il tuo post mi cadevano le lacrime,troppo parole tocanti e vere. Bravo Giuglio, grazie di questo post,fai una cornice a ricordo questo post e davvero pieno di rispetto è importante per tutti i nostri cari defunti.grazie di cuore a te, ritorna presto Giulio, la tua penna scrive solo cose vere perche’ la intingi nel cielo Blu.
2 Novembre, giorno della commemorazione dei defunti, rito della visita ai cimiteri per deporre un fiore, recitare una preghiera per i propri cari che non ci sono più, giornata di commozione e di riflessione sull’esistenza umana. Hai percorso tutta la strada Giulio e da buon toscano ti sei allargato con un pensiero alla storia ed agli eroi della Patria, hai un cuore grande. Grazie!
Grazie Giannina, sei sempre troppo generosa nei miei confronti Non ho fatto nulla di eccezionale. Era tutto scritto. Ha ragione Franco, nei piccoli Cimiteri puoi attingere tante memorie. Sono andato a Viareggio per “cercare” un mio parente, impossibile…non ritrovavo neanche l’uscita Grazie ancora a tutti compresa doverosamente Francesca.
Si! Giannina, ogni tanto mi affaccio in questa Valle di Eldy. Avanti Tutta, ce la faremo.
Buongiorno Giulio un racconto che a fine lettura mi son trovata con gli bagnati. Mentre leggevo pensavo a quelle poche volte che vado al camposanto dove ci sono tutti i miei famigliari, al infuori di mio marito, quello l’ho voluto a Merano e non su al paese. In questi giorni si poteva andare al cimitero due persone per tomba, ma non importa il marito e’ nel mio cuore ho lasciato che i miei figli fossero presenti. Non sono una persona che gira nei cimiteri a salutare le tombe come faceva la mia mamma, sono sempre stata restia. Preferisco aiutare gli anziani,i miei genitori dal cielo mi perdonerano. Ti saluto Giulio ciao
Ti ho accompagnato in questo giro, silenziosamente, ombra invisibile. Non ho potuto andare dai miei genitori che sono a Milano ma li ho accolti qui, in casa mia e ho parlato con loro. Anch’io non amo la confusione. Chissà se passeremo dall’altra parte senza farci troppo male. Ciao Giulio.