La finestra è aperta e vedo la distesa ininterrotta dei boschi ,senza una casa , senza la presenza di un qualsiasi manufatto umano e “ ogni cor si rallegra “ come canta Leopardi nella “quiete dopo la tempesta”, ma è accesa la televisione e arrivano solo notizie di pericolo, di guerre, di carestie e allora ti senti “come d’autunno sugli alberi le foglie “ come dice Ungaretti e ancora con Leopardi “… fredde , tacite, morte sudar le genti palpitar vedendo “ .
Cogli già una pallida luna del vespero che scandisce un ritmo che ci porta avanti come dice Leopardi “ …che fai tu luna in ciel ? Dimmi che fai silenziosa luna , sorgi la sera e vai !”
La pandemia dilaga in tutte le parti del mondo come una coltre malefica e mefitica e ricordi Berchet nell’”ultima ora di Venezia…”il morbo infuria il pan ci manca sul ponte sventola bandiera bianca…”
Questa ineluttabilità che non sembra si possa fermare , senti sfuggire la vita già gravata dagli anni e ricordi Manzoni che pensando al passare del tempo cantava “ come scorreva la calda sabbia lieve per entro il cavo della mano in ozio , il cor sentì che il giorno era più breve”
E ti prende come un languore una nostalgia e ricordi “la mia sera “ di Pascoli… “…mi sembrano canti di culla che fanno ch’io torni com’era …sentivo mia madre…poi nulla ….nel far della sera”
Allora disperatamente la pensi come Neruda “ Ahora me dejentranquilo, ahora se acostubren sin mi “( Ora lasciatemi tranquillo, ora abituatevi senza di me), precipiti nella malinconia e nel pessimismo “ed è subito sera” come dice Quasimodo .
La luce si placa e gli ultimi trilli e canti degli uccelli prima del buio ti fanno pacificamente risalire a più pacati momenti e a “quei suon diresti che il cor si riconforta”.
Franco
Contributo di
, 9 luglio 2020 18:39.
Grazie, Franco, della tua “rassegna” di poeti, tanto bella e gradita. Come sarebbe questo mondo senza neppure la poesia? Ciao Francesca.
Non la senti arrivare la poesia, è lontana non la puoi seguire vola
leggera con le ali di una farfalla, non ha giorni entra dentro casa,
trova sempre la porta aperta, è cosi minuscola si introduce senza rumore come un leggero sussurro,
si ferma come piace a te, in silenzio sul palmo della tua mano, ti conosce sempre, l’aspetti ogni
sera alla luce fioca della tua stanza, pensa di conoscerti bene, esserti amica. Gu.⚜
Una spigolatura di Grande spessore, caro Franco! Hai camminato con talento ed esaltante intelletto tra gli “eccelsi” del passato. Mi hai accompagnato per mano e ti dirò che mi hai fatto sorridere. Hai saputo unire con filo invisibile il recente e il passato in un’armonia pregna di rara capacità espressiva e culturale dando vita ad una geniale, arguta e brillante consapevolezza. Bravo, bravo davvero!
Concordo con i bei pensieri di Lorenzo e Francesca; non potrei scrivere di meglio.Franco è molto avanti ed é agli antipodi dai luoghi comuni. Complimenti Franco