Era l’ultima prova generale dell’orchestra prima del concerto che si doveva tenere a Marina di Pietrasanta. Località balneare tra Forte dei Marmi e Viareggio. Si inizia e si suonano alcuni brani facili , tanto per scaldare gli strumenti e tutto fila liscio. Poi, si passa a quelli più complicati, dove emergono a turno, i solisti: Tromba, piano, flauto sax ecc. Tutto scorre tranquillamente e il Maestro, un giovane di novant’anni, fa i complimenti a tutti i musicisti . Perfetta la cantante, bravissima, unica cosa che non sopporto, è che canta in inglese e non capisco nulla. Come, altra cosa negativa per me, è quella di scrivere in inglese il titolo del testo. Più volte ho contestato ma, mi prendo anche dell’ignorante. E’ la volta di uno spartito che non ricordo, dove il Sax Alto, cioè io, ha una serie di fraseggi da solista.
Insomma, l’orchestra è tutta per me. Il brano è un classico americano che in italiano mi sembra sia : Fumo negli occhi. Il Maestro da’ il via e si entra nella melodia, bella, dolce. Già dalle prime note di armonia, sento che c’è qualcosa che non mi torna all’orecchio, però, suono con tutta la sezione dei sax, fino al punto dove emerge il solista, cioè, io. Ma ripeto, non ero convinto anche perchè la ragazza vicino a me ripeteva piano: “Cambia la parte, non è quella, attento…” Ma non capivo, ero concentrato sugli accordi per l’improvvisazione. Mi alzo e inizio il mio dolce e convinto assolo. Vado avanti alcune battute e di botto l’orchestra si ferma. La batterista fa una serie di rullate come al circo che nulla hanno a che fare col brano.Poi, scoppia una risata generale e un grande applauso. Ride anche il Maestro. Mi fanno notare che avevo sul leggio un altro spartito.
Ecco! Il benedetto vizio di scrivere i titoli in inglese, mi ha mandato in tilt. Ho fatto veramente un assolo da brivido.Per fortuna erano solamente prove. Ora, finalmente, i brani sono numerati. Almeno voi, non riderete.
Giulio Salvatori
Contributo di
, 6 giugno 2020 22:42.
Simpatico, ironico, bellissimo, questo contributo del grande Giulio, il nostro benedetto toscano. Grazie a lui e a Francesca.
Diciamo che “smoke gets in your eyos” porta anche una variante Jazz, tu hai fatto una variante Jazz …a meno che non fosse Castellina Pasi ! Sempre piacevole il tuo raccontare.
Ti sono vicina visto che le lingue non sono il mio forte Giulio, mi è piaciuta la tua parte del solista (sbagliato) anche se la tua vicina ti suggeriva di stare attento che era sbagliato. In compenso ti sono piovuti gli applausi. Un caro saluto ciao
Dai Giulio, è stata una nota allegra, ogni tanto una risata ci vuole, la musica non ne risente. Un saluto in DO maggiore ♪♫♪, ciao.
Con questo semplice testo, volevo mettere in evidenza quanto sia facile sbagliare anche se si è un po’ esperti. E ricordo sempre che mio padre mi diceva , nella nostra tipica parlata versiliese: “Ricorditi omo, che sbaglia anco il prete dall’altare..” E aveva ragione.Importante, riconoscere gli errori, anche se involontari, cosa che molti non fanno, ma tronfi del loro potere , ci inculcano, o tentano, di offuscare le menti. Avanti Tutta
Caro Giulio ancora una volta ci hai regalato un bel pezzo di simpatica ilarità. Con te il buon umore è assicurato, ma qualche volta è la melanconia a trasportarci nei meandri più profondi della vita perchè ogni pezzo che tu scrivi è un tassello del tuo percorso. E questo conta. Grazie.
Giulio,Salvatore, grazie per il tuo post, volevi metterti alla prova, che per un solista sia facile sbagliare anche se ora si e esperti,Ricordi tuo padre che diceva ricordati omo, che sbaglia anche il prete dall’altare,basta riconoscere gli errori anche se involontarima ma con dignita’ Conosco poco la tu musica, ma credo che fare il solista sia molto difficile, la parola solista dice che sei solo in quel momento, nessuno ti puo’ essere di aiuto,coprendo il tuo errore,Io credo nella tua bravura , per la tua musica ci vuole passione talento e buona volonta’. voi uomini della Versilia siete precisi, Complimenti solista Giulio, con voi il buon umore e sempre presente.grazie per averci trasportato nei momenti piu’ belli della tua musica Un caro saluto Giulio e grazie sempre per la tua bravura e simpatia, da buon Versiliese. Avanti tutta.