– Buongiorno a tutti, sono Aristotele uno dei padri fondatori del pensiero occidentale. Ho indetto questa riunione straordinaria perché temo che stiano scoprendo cose turpi su alcuni di noi, me compreso.
– No!
– Non è possibile!
– Come è potuto accadere?
– Buoni, buoni. Per cortesia, uno alla volta e per alzata di mano. Sì?
– Salve, sono Cristoforo Colombo, ho scoperto l’America e sono un genocida. Come saprete tutti io adesso ho questo problema con le statue e posso testimoniare che se ne stanno accorgendo.
– Accorgendo di che?
– Che non eravamo delle belle persone.
– Qualcuno chiede la parola?
– Io. Sono Caravaggio, sono un omicida e… va be’ anche un pittore. Non è che sta cosa si può ripercuotere pure su di me?
– In che senso?
– Sto sulle centomila.
– Le centomila che?
– Lire.
– Non ci stanno più le lire.
– Come non ci stanno più le lire? E da quando?
– Per favore, signori! Un po’ d’ordine! Caravaggio, anche se sospetto sia un coglione, ha centrato il punto. Qui stanno revisionando.
– Ma revisionando che?
– Tutto! Tutto quanto. E nessuno di noi è al sicuro.
– Magari il termine giusto è correggendo.
– Chi ha parlato?
– Mark Twain, beneamato scrittore e arguto motteggiatore. Dico solo che magari è giusto che voialtri veniate giudicati a tutto tondo.
– Scusami, ma tu non infarcivi i tuoi libri con la parola “negro”?
– Erano altri tempi! Adesso sto con i bro! (ndr brothers-fratelli)
– Una palabra, por favor. Pablo Picasso, pintor…
– See, pintor…
– Caravaggio, per cortesia.
– Dicevo, pittore, scultore, amante passionale e uomo vero. Potrei incidentalmente aver trattato le mie mogli come schiave al punto da portarne qualcuna alla depressione e al suicidio. Ho una statua a Malaga, come mi devo regolare? La faccio recintare?
– Pure io ho una statua!
– Chi ha…?
– Qui in fondo. Walt Disney, ho inventato un topo e odiato gli ebrei. C’avrei una statuella pure io con suddetto topo al centro di un certo parco divertimenti in bella vista…
– La tua è in bella vista? E la mia?
– Chi parla?
– George Washington, presidente e padre fondatore. Oddio, da dove cominciamo… ho una città che porta il mio nome…
– Ahia.
– Okay, okay, siamo d’accordo che ‘sta cosa degli schiavi c’ha preso un po’ la mano a tutti.
– In che senso?
– Paul Gauguin, signori. Buon dì. L’acqua rossa, le tahitiane, insomma avete presente. Ecco, io avrei avuto tipo tre spose bambine giù in Polinesia. Dite che è un problema?
– A proposito di questo, Charlie Chaplin, salve.
– Mi sono sposato con una di quindici anni.
– Eddai, no! Pure te no! C’è qualcuno qui dentro che non sia un pederasta o un possidente di schiavi?
– Io.
– Chi ha parlato?
– Sono David Griffith, ho diretto Nascita di una Nazione che è universalmente considerato il primo grande film moderno poiché ha cambiato per sempre il modo di fare cinema.
– Oh, finalmente. Bravo.
– Ed è un grande omaggio al Ku Klux Klan.
– Niente, non se ne esce… Sentite, signori, qui la situazione è grave, come ve lo devo dire? A modo nostro, siamo tutti delle merde. Con Wikipedia questi è un attimo che se ne accorgono e ce se bevono. La damnatio memoriae è dietro l’angolo, non scordatevelo!
– Forse è come diceva Twain, è questione di tempo. Voglio dire, le statue di Nerone…
– Le statue di Nerone sono storiche.
– Va bene, ma magari è quello lo scopo delle statue, ricordare personaggi storici.
– Per cortesia! Le statue non sono storiche, sono celebrative.
– Allora dobbiamo tenere conto che alcune di loro potrebbero celebrare persone spiacevoli.
– Quindi dobbiamo eliminare le statue?
– Mi sembra un tantino drastico. Sarebbe come rinnegare il proprio passato. E chi rinnega il passato è condannato a ripeterlo, l’ha detto George Santayana.
– …
– … che era a favore dell’eugenetica e contro i matrimoni misti.
– Eccallà.
– Magari dobbiamo convivere con il fatto che ci sono state persone orribili che sono riuscite comunque a dare un contributo rilevante all’esperienza umana.
– E celebrarle?
– Celebrarne l’arte, le imprese!
– Ma una statua non celebra l’arte, l’arte celebra l’arte. La statua celebra la persona. Non è una forma d’arte della persona, ma sulla persona.
– Mi sta venendo un gran mal di testa.
– Sentite qua. Forse le statue devono essere una sorta di simulacro che ci permette di confrontarci con la memoria della persona e in questo senso magari imbrattarle ha tanto senso quanto realizzarle. Così le statue potrebbero riflettere il nostro difficile rapporto col passato e insegnarci che purtroppo non possiamo scegliere di guardare solo un lato della storia.
– Ecco! Ecco il nocciolo. La questione è complessa e renderla semplice non aiuta. Sicuramente non si risolve in una settimana. Certo, nessuno può sottrarsi a un giudizio, ma questo deve essere complessivo, ponderato e tenere conto del fatto che ognuno di noi è diverso, ha una storia diversa ed è vissuto in tempi differenti. Siamo stati esseri umani diversissimi e diverse sono state le nostre ambiguità. E poiché siamo così diversi, la condanna o l’assoluzione non possono essere assolute. La seduta è aggiornata.
– Avete notato che siamo tutti maschi bianchi?
– LA SEDUTA È AGGIORNATA!
Contributo di
, 19 giugno 2020 21:14.
Molto divertente. E passiamo alla prossima, sì.
Siete tutti maschi bianchi perchè è la solita conventicola, ma io ho più monumenti di tutti voi assieme.
Ma lei chi è ?
La grande regina Vittoria , poi ci sono altri monumenti a donne, la mia trisavola Boudicca a Londra , Anita Garibaldi sul Giannicolo a Roma e la Madonna che batte tutti in tutti i luogi, ma c’è anche un grande monumento ad un nero l’enorme statua di Martin Luter King a Waschington, poi scusate , ma che ve ne frega , stiamo qui fermi senza far niente spesso solo a prendere le cacche degli uccelli sulla testa .
Prego io faccio sempre qualcosa !
E tu chi sei ?
Il Manneken Pi di Bruxelles , faccio pipì in continuazione ehehehe.
Premesso che io NON sono di parte, la domanda, o la morale se preferite, del post era: a cosa serve sfregiare le statue, indipendentemente da chi rappresentino. Tutti abbiamo degli scheletri nell’armadio, soprattutto i potenti della Storia, ma io penso che le scene che nelle scorse giornate abbiamo visto associate a molte delle proteste del movimento Black Lives Matter: graffiti, vandalisimi, incendi e, cosa più interessante, assalti alle statue, non abbiano nulla a che fare con il ricordo di George Floyd, il cittadino afroamericano ucciso da un poliziotto a Minneapolis il 25 maggio scorso. Negli Stati Uniti e in Europa la protesta ha preso di mira le statue di numerosi personaggi storici, attaccate perchè rappresentanti “razzisti”. E il fatto che la “Commissione” del post fosse composta da soli maschi bianchi è significativa dei tempi e dei personaggi di oggi perchè vuol dire allora che la Storia non ha insegnato niente. E io NON sono nè femminista nè estremista.
Ipocrisia Sociale
Abbattiamo le Statue e i Monumenti.
Bruciamo i libri e le librerie.
Chiudiamo le scuole e l’arte.
Sfasciamo gl’orologi e
fermiamo il tempo e la storia.
Alessandria grazie di aver
bruciato i papiri della libreria.
A quanta superficilita’ morale,
etica e di civilta’ siamo arrivati.
Il telefonino funziona e tutto va bene.
La Stoltezza ha abbracciato l’Ignoranza
e il Bello ha a venire.
Ho risposto in modo scherzoso !! Quelli che dipingono e distruggono le statue hanno un solo nome “vandali” o meglio “idioti” che nulla hanno a che fare con l’antirazzismo
Mio cugino, aveva un allevamento di polli, circa 3.000, fra pulcini, polletti , galli e ovaione… In uno spazio abbastanza grande, si tenevano quelli da carne, almeno 250 per ambiente. E lui, uomo molto intelligente, paragonava il comportamente di questi polli adulti, al comportamento delle persone.Non è che mancasse loro il mangime e acqua, ne avevano in continuazione, però, spesso, “scoppiavano” delle risse e, a rimetterci, era sempre il pollo più debole.A questo puno , come sempre, usciva la sua massima: ” Quando la gente, durante le manifestazioni, cortei, ecc. ecc. , spacca vetrine, sculture, monumenti e quant’altro, si comporta come i polli. Il popolo, spesso, o parte del popolo, ha il cervello di un pollo”
Ogni volta che vedo vandalismi, mi riviene in mente la massima di mio cucino. Se poi, a questa piccola percentuale di -materia grigia- si aggiunge l’oppio delle religioni, si vede che da noi quali comportamenti inaccettabili si notano.
Il discorso è ampio Francesca, la Storia ha le sue sfaccettature, ogni Paese ha i suoi monumenti , le sue statue, uomini che hanno lasciato un solco profondo , e ci sarà sempre il vandalo che distrugge o tenta di distruggere. Il colore della pelle? E’ un’altra storia. La scuola ha un compito importante. Ricordiamoci la massima del pollo. Di solito le persone semplici ci azzeccano.
Io dico davvero, quelli che sfreggiano ,e distruggono le statue cosi importantissime , sono “vandali” o meglio idioti,scusa Francesca non possiamo sorvolare a tutto,Un saluto e buona domenica a tutti.