Una sera d’inverno, nello spazio
marginale di un sentiero illuminato
viaggiano idee e rimpianti di un tempo.
Carezze e dolcezze appena finite di
sognare, panchine vuote appena lasciate.
Colori e sorrisi che filtrano nei cuori.
Io, tutte le volte che ti penso, mi perdo
nell’astrazione dei sentimenti e penso al vento
un vento leggero che ti portera’ un fiore.
Sapessi ancora giocare con le emozioni.
Sapessi ancora camminare per ore, affinche’
anche una strada di pietre potrebbe essere morbida
come un tappeto.
Ma non so se queste sere ricche della tua lontana
presenza mi faranno ancora piangere e, quando un’
interminabile fantasia di una pagina d’amore restera’
imprigionata nel cuore, tutte le volte che ti penso..
Contributo di
, 21 febbraio 2015 09:30.
La tua “lontana presenza”. Parole inequivocabili che danno l’esatta immagine di ciò che contiene la tua bellissima poesia. E “mi manchi” è il leit-motiv che l’accompagna. Ma, come diceva Platone, l’Amore è anche “mancanza”. Mancanza di quel pezzetto di vuoto dalle dimensioni esatte che non è possibile sostituire con nessun’altra cosa al mondo.
Complimenti alla tua ode, Luigi.
Le tue belle parole di amore, di tenerezza, miste di rimpianti per il tempo passato, sono leggere come un soffio di vento che te le riporta indietro fino a raggiungere quei momenti di sogno !Il tuo cuore le coglie e se le ” crogiola” lentamente , tristemente! Molto bella, Luigi
grazie Francesca e Maria, le vostre analisi e la vostra capacita’ di interpretare il pensiero sono cornici che possono, sia adornare un bel quadro, e sia recuperare un concetto o un sentimento indefinibili….grazie per la vostra presenza…arrivederci a presto..
Qquanto è vera, quanto è condivisibile, nostalgia non sempre qualche volta. Passando per una via , sentendo una canzone tutto ritorna , come una luce…sispegne subito ma fà balzare il cuore…non sempre qualche volta….