Mare infinito, nella notte nera come come l’ebano.
Ingoi senza riconoscere, prendi bambini, uomini.
Mamme, con ventri non ancora svelati.
Con timore salgono su quei gusci di noce,
in cerca di libertà, in cerca di vita nuova,
vagano in balia di scafisti senza cuore.
Sulle tue onde confidano.
Nelle tue profondità si spezzano le speranze
che illuminavano le partenze.
Arriva ancora dolore in quell’isola dorata.
Molti uomini, aiutano persone,
che con braccia alzate cercano aiuto,
lo trovano in loro, nel loro essere lampedusani
amanti di un mare duro, che da loro da vivere.
Questa notte niente pesca, solo dolore.
Sacchi allineati sulla spiaggia,
dentro molti corpi che non avranno nome.
Dolore, difficile contenerlo, difficile raccontarlo,
ancora più difficile sarà dimenticarlo.
Robbi
Contributo di
, 15 ottobre 2013 22:48.
Grazie, Roberta. Come si può essere indifferenti a queste tragedie?
Ognuna di quelle persone ha una storia, dei sentimenti.. Fuggono dalla miseria, dalle guerre, sognano un mondo migliore, più giusto, sognano un lavoro, una vita finalmente serena.. Hanno trovato ancora, soltanto dolore, ancora…
Strazio raccontato poeticamente ,con la consapevolezza che è difficile soprattutto dimenticarlo.
Roberta, bravissima… tragica poesia, nella sua cruda realtà… Robbi, col tuo consenso la farò recitare da una attrice, tra un pubblico compettente, grazie… Encomiabile
Roberta, brava sai raccontare questa tragedia con molta sensibilità, ma purtroppo ora succede molto spesso,per queste persone che scappano dalla guerra e dalla miseria,per colpa di gente senza scrupoli, il mare diventa spesso la trappola di morte, speriamo non vedere più tragedie cosi.
Titolo più azzeccato non potevi scegliere, Roberta! “mare buio” non dovuto alla notte, alla mancanza di luna e stelle,ad una bufera, ma….al dramma di centinaia di essere umani che a “lui” si sono affidati,; si sono appoggiati a “lui” speranzosi, e a ” esseri indegni” che hanno approfittato di un ” mare meraviglioso”, trattato da assassino!