L’AMORE
La tua risata canterina!
una cascata d’amore su di me
scioglie l’antica dolcezza
da tanto tempo cristallizzata in me.
Che voglia di sentirti più vicina
per cogliere la profondità del tuo sguardo speciale
in cui si legge tutto, anche l’amore ..
Poterti dire finalmente ti amo
e poi volare
come una corsa in autostrada
e scendere negli abissi
di un mare limpido,
immergersi nel verdeggiante bosco
che freme di cinguettii insolenti e complici
e risalire piano piano,
tenendoci per mano,
e volare ancora verso il cielo
per intonare in quell’azzurro terso
una serena melodia d’amore
che parli soltanto di noi due…
Autore: Cicco
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La notte,
è un abisso
di infinite nottate,
un oscuro avello,
un manto vellutato
di nero;
pieno di echi,
di fantasmi,
di spiriti
e sogni;
il tempo và lento,
come un orologio rotto,
mille pensieri,
voglia di volare
libero,
al di là
delle tenebre,
e del male.
Autore: Stefano Medel
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Ora che tu non
Sei qui con me,
tutto mi appare
triste ,
grigio
e bianco e nero
com’è;
ora che tu,
non sei qui con me,
il tempo
è un macigno,
un peso,
un eterna notte,
di infiniti abissi,
che non passa mai,
ora che tu non sei qui con me,
non ho più
forze,
non ho risorse,
e resto qui,
senza dir niente,
in preda a infinite
solitudini,
tu non sei qui.
Autore Stefano Medel
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Sognando il mare
Sdraiata sul sabbia assaporo
il caldo sole che mi riscalda
la timida pelle ancora pallida.
Una lieve brezza mi accarezza e mi spettina i capelli
E come una bimba senza pensieri
Con i suoi verdi anni ormai svaniti
Mi sento leggera, serena felice.
Il mio corpo si lascia cullare
dalle fresche onde che baciano la riva
e come una ragazzina di un tempo che fu,
ritorno ai miei verdi anni
e mi lascio trasportare da fantasie e ricordi.
Un tenero sorriso spunta sul mio viso
Dimenticando la realtà.
Uno schizzo d’acqua fresca mi risveglia.
Mi risveglia e la felicità resta nel mio cuore.
Autore: Maurizia
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Soffia il vento sulle onde del mare
E la salsedine si abbottona alla pelle.
Il cielo si è ripulito dell’aria di città
e noi svuotati di ogni eloquio
ritorniamo fanciulli sulla sabbia
a costruire castelli per incantare un sogno:
quello di baciar la più attraente
o di colpire coi pugni di sabbia
la più sofisticata o arrogante.
Fu ieri che scoprimmo quant’era bella
e arrogante la medesima fanciulla
e allora al bacio rubato unimmo
il colpo di sabbia che rapido nel vuoto deponemmo
perché rapiti irrefrenabilmente dalla sua beltà.
E rimanemmo come pali trafitti
Sì, come pali brillavamo al sole:
maestosi della nostra scoperta
concordi unimmo il ridere e il sorriso
concordi supplicammo il paradiso.
Ora su questa sabbia non ride più nessuno
un vuoto mi prende e penso
che non si è più nella storia
di quella fanciulla bella dove il tempo ha cancellato
quel ridere innocente e quel bussare un bacio per un pegno.
Ora mi sono estranee le canzoni per l’estate
e mi sono estranei il cielo e questo mare
ma solo un sogno io vorrei toccare
quello di provar un rapimento di te ancora fanciulla
ed io che bacio la tua bellezza e poi do un pugno.
Autore:Calcio2.ce
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