Montagna notturna,
scendendo lungo
il crinale,
verso la vallata di gavi;
cespugli e arbusti
in penombra;
alberi e pini,
oscuri e velati;
odori di montagna
primaverili;
odore di fieno,
di stalle,
di erba novella tagliata,
di paglia,
di lavori alpestri;
odore di montagna,
di natura,
di libertà,
che ti accompagna,
mentre discendi,
con la macchina,
sperando di non
cozzare,
contro qualche capriolo,
o cinghiale;
qualche lepre,
corre a nascondersi,
abbacinata
dai fari;
montagna.
Autore: Stefano Medel
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Ignoto Amico.
E’ dei tuoi lamenti
che conservo il ricordo
riposti in un remoto
angolo dell’evanescente
memoria.
E’ dei tuoi lamenti,
e della vita ridotta a un rantolo
che conservo il ricordo
quando con lo sguardo volto
all’ignoto
con un estremo sussulto
ti sei allontanato per sempre
Autore: Trastevere
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Quante parole, quali parole,
troppe parole, dette, taciute, sottintese.
Parole che volteggiano nell’aria,
che cercano una meta,
che sia il cuore oppur la mente,
poco importa.
Parole sussurrate che portano amore,
urlate per manifestare odio,
indifferenti, per chiudere un legame.
Usate a volte come mortale arma,
in una inutile battaglia,
fatta di pregiudizi vani,
che nulla hanno a che fare
con l’essenza della vita.
Parole, solo parole,
fantasmi senza corpo,
messi a difesa di un castello
dove per paura,
verrà rinchiusa l’anima,
al riparo da timori ancestrali.
Autore:antonino8.pa
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Incantevoli riflessioni
Una nuvola di piume bianche
Uno specchio d’acqua limpida
Galleggiano maestosi i cigni
Pavoneggiandosi in tutta la loro bellezza.
Mi siedo sulla riva
assaporando il tiepido sole che mi riscalda il viso.
Una vela lontana dondola dolcemente.
La quiete e la calma prendono posto dentro di me.
Un sogno riaffiora.
Un sogno lontano
Sognato e svanito.
Un soffio di piume rincorse e perdute
Perdute nell’aria come tanti pensieri.
Come cigni bianchi nella loro bellezza
Bellezza è la vita
Bellezza nei suoi momenti
Bellezza nei suoi ricordi.
Autore Maurizia
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E mi manchi,
stella all’imbrunire,
che il cielo
si fa rosso,
e le nubi scure;
volano i colombi,
e le poche rondini
alte;
il bimbo gioca,
aria tiepida
primaverile,
polvere,
soleggiato;
la madre lo scruta,
attenta;
silenzio,
cala la sera,
odore di cena,
piatti e posate,
che si muovono,
voci sommesse;
fa fresco in casa,
e pensi a lei,
alla fine del giorno,
lei,
lei,
lei.
Autore: Stefano Medel
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