O Signore che ci osservi da lassù ,
la tua voce non sentiamo ormai più.
Raggiungici…! governaci tu .
In questo mondo che un dì creasti,
oggi in tanti lamentiamo.
Io t’amo mio Signore come tanti altri,
ma siam pochi, molto pochi.
Fai brillar i miei occhi del
tuo celeste cielo.
Un Astro presto scenderà ,
e tu, mio Signore arriverai tra noi.
Abbiamo fatto tante strade,
strade perverse, sconnesse, ambigue,
labirinti da non uscirne mai .
Mio Signore ritorna tra noi
indicaci la tua strada,
ti seguiremo.
Moltiplicasti pani e pesci,
ne saziasti anche parecchi.
Desti luce ai non vedenti,
i malfattori perdonasti .
O Signore hai perdonato
più di una volta,
perdona ancora
siamo peccatori .
autore miki
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In mattino risplendente
di felicità
in dipinta aurora fulgente
nacque e crebbe povero
dalla Vergine Maria…
San Giuseppe.
Padre putativo.
Modelli della Trinità terrena celeste.
Viviamo il Santo Natale
Nella redenzione,
solennità in pace,
letizia.
Nato per amore,
visse,
morì
per la salvezza del mondo.
Natale
di giubilo
per grandi e piccini
Alleluia Alleluia…
Buon Natale
autore:Simona
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Un sant’uomo chiede a Dio di poter visitare l’inferno e il paradiso, possibilmente nell’ordine – preferisce il lieto fine. Dio lo conduce davanti a due porte chiuse e spalanca la prima. Al centro della stanza spicca una tavola rotonda e al centro della tavola un pentolone da cui emana un profumo delizioso. Ma le persone sedute intorno alla tavola sono ridotte a scheletri. Ciascuna di esse ha un mestolo attaccato al braccio, lo tuffa nel recipiente per raccogliere il cibo, però poi non riesce a portarlo alla bocca perché il manico del mestolo è più lungo del braccio. Che supplizio atroce, pensa il sant’uomo, compatendo gli affamati. «Hai appena visto l’inferno», dice Dio e spalanca la seconda porta, quella del paradiso. C’è una tavola rotonda al centro della stanza anche lì. Al centro della tavola un pentolone da cui emana lo stesso profumo. E le persone sedute intorno alla tavola hanno un mestolo attaccato al braccio che nessuna di esse riuscirà mai ad avvicinare alla bocca. Eppure sono ben pasciute. «Non capisco», sbotta il sant’uomo. «È semplice» – risponde Dio -. «All’inferno gli uomini muoiono di fame perché non pensano che a se stessi. In paradiso, invece, stanno tutti in salute perché ognuno mangia dal mestolo degli altri
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Le feste sono dolore ! O gioia!
Si è felici a metà in questi giorni,
si fa sentire la nostalgia….
Dei nostri amici,
dei nostri cari,
solo con gli occhi non li vediamo più,
nel cuore sono sempre con noi.
Risveglio di grandi e piccoli dolori.
Le luminarie aiutano,
ad allontanare le malinconie.
la gioia dei bimbi,
che guardano ammaliati
le vetrine colorate
lasciando la nuvoletta del loro fiato,
sul vetro luminoso
li depositano i loro desideri
per il fantastico
BABBO NATALE
Autore:ROBBI
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Carezze di stelle
In amore paradisiaco
di sublimità,
in tripudio bacio dell’anima
indomita passione
di celesti armonie
in tenerezza di luna
in bacio di mare,
nei vasti castelli
della gioia
sono come un pettirosso
nel volo migratorio
dell’ottimismo,
nella tiepida primavera,
in germoglio, tenerezza,
nella corolla
di perpetua giovinezza,
sole dell’anima
arcobaleno di pace,
eterno sorriso divino.
Autore:simona
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