Poesie di Eldy

Bella Akhmadulina

 

 

Áåëëà ÀõìàäóëèíàLa poetessa russa Bella Akhmadulina, l’autrice piu’ acclamata e piu’ recitata nell’ex Unione Sovietica, protagonista con Evgheni Evtushenko della stagione letteraria del disgelo poststaliniano, e’ morta ieri sera a Mosca all’eta’ di 73 anni. L’annuncio della scomparsa e’ stato dato dal marito, l’artista Boris Messerer, precisando che la moglie e’ rimasta vittima di un attacco cardiaco.
Immediato il cordoglio del presidente russo Dmitri Medvedev, che ha parlato di “una perdita irreparabile”, sottolineando come l’opera di Akhmadulina faccia ormai parte dei “classici della letteratura russa”. E’ stata piu’ volte candidata al Premio Nobel per la Letteratura.
Delle sue poesie i giovani russi ne hanno fatto canzoni, della sua bellezza i suoi coetanei hanno fantasticato, il suo talento i critici hanno declamato. E Bella Akhmadulina, figlia di un padre tartaro e di una madre di origine italiana (il suo bisnonno materno si chiamava Stopani) ha restituito ai suoi lettori tutta la forza repressa della lingua e della letteratura russa durante gli anni del regime comunista.
Nata a Mosca il 10 aprile 1937, iscritta all’Istituto letterario Gorkij di Mosca, Bella Akhmadulina fu espulsa per scarso profitto in marxismo-leninismo e poi riammessa, terminando gli studi nel 1955, lo stesso anno in cui pubblico’ le prime poesie sulla rivista “Ottobre”.
 Bella Akhmadulina si affermo’ con la raccolta di liriche “La corda” (1962), improntate a un arduo tecnicismo verbale. Fu allora che si pose in prima fila, insieme con Evtushenko (che fu suo primo marito, sposato nel 1954) e Andrej Voznesenskij, nella nuova generazione poetica poststaliniana, cui il recente disgelo aveva consentito una certa liberta’ di ispirazione e il distacco dalla retorica ufficiale.

 

 

Contributo di admin, 2 dicembre 2010 03:11.

Altre poesie

Comments are closed.