Sei diventata un’ombra nei pensieri miei, sono passati gli anni, non sono più tornato nella mia città.. . Ho perso tutto, anche gli amici compagni di sempre, di mille avventure. Me ne andai lasciando un sorriso sul tuo viso rigato di lacrime, mentre un treno fischiava frettoloso in quel giorno uggioso di gennaio. Avevo preparato le parole da dire, era come una poesia, ma rimasi li, fermo nei tuoi occhi, incapace di dire una sola parola. No non ero io la persona adatta a te, me lo avevano detto anche gli amici..tua sorella, in quella strana lettera, per gli auguri di Natale. Nessuno avrebbe scommesso su quel nostro amore, dimenticala mi ripetevano, come se il cuore fosse una lavagna e i sentimenti, gesso da cancellare.. .Era bello stare con te, tutto si colorava, e dimenticavo la mia realtà.. tu sapevi come prendermi, calmare le mie ansie, le paure.. . Quel mattino ti lasciai li, sulla pensilina della stazione.. eri corsa a salutarmi, nonostante ci fosse lui con te..un giovane rampante avvocato.., osservava da lontano ogni tuo movimento, ogni sguardo, osservava me..e forse tremava al pensiero che ti avrei portata via.. .Mi mettesti le braccia al collo, come facevi sempre li davanti a scuola, i tuoi occhi pieni di lacrime, ti sentivo tremare..mi dicesti.. ritornerai un giorno..ritornerai vincitore..lo so.. lo sento. Ti sorrisi..per nascondere il dolore..quel dolore sordo che ti spacca il cuore, non ci vedremo mai più..ti dissi..il mio posto non è accanto a te, là dove vivo ho un’altra donna..che mi aspetta. Il fischio del treno ci fece sussultare, mi stringesti forte..guardando coi tuoi occhi fin dentro l’anima..non ero stato mai bravo a dire le bugie. Dal finestrino.. ti vidi ancora li ferma..asciugavi le lacrime che scorrevano copiose.. lui ti teneva una mano sulla spalla.. Avvocato..abbi cura di lei..quasi gridai..i nostri sguardi si incrociarono.. . Seduto…nello scompartimento vuoto..avevo il berretto fra le mani..un berretto verde..all’interno incollata una foto..l’avevamo fatta alla macchinetta delle fototessere.. era stato il nostro primo bacio quello.. .La guardavo..e ricordavo ogni istante con te..non mi accorsi..delle lacrime che come pioggia mi bagnavano la giacca.. .
da un amico di eldy
Contributo di
, 13 settembre 2010 14:06.
…il cuore non è una lavagna e i sentimenti, se sono vissuti fino in fondo all’anima…non saranno mai gesso da cancellare.
Restano i ricordi…o il rimpianto…
Pirallendiano amico, riesci sempre a trasformare in bellissime avventure i tuoi pensieri. Emozioni e ci fai essere partecipi come fossimo presenti, a tal punto che non è difficile sentire il fischio del treno, stroppicciare il berretto tra le mani e sentire ” la pioggia delle lacrime sulla giacca”.
Grazie…